ENEA
Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente
Comunicato Stampa
ENEA per lo sviluppo delle tecnologie sul nucleare
Roma, 10 aprile 2008. Il Presidente dell’ENEA Luigi Paganetto, in apertura dei lavori del Workshop “ENEA e la ricerca sul nucleare”, ha dichiarato: “Nel nostro Paese il mantenimento della cultura e delle competenze nel settore nucleare è affidato a ENEA, responsabile del presidio scientifico e tecnologico nazionale sull’intera filiera nucleare.”
“Stiamo assistendo in tutti i settori dell’energia ad un rapido cambiamento tecnologico che è diventato l’elemento dominante per la competitività del nostro assetto energetico.
Lo sforzo di ricerca che il Paese e l’ENEA devono affrontare nel settore nucleare è quello della partecipazione alla realizzazione della macchina europea per la fusione (progetto ITER) e quello dello sviluppo delle nuove tecnologie per il nucleare da fissione.”
“Lo sviluppo delle tecnologie nucleari ha bisogno di competenze. E’ necessario investire sulla ricerca, in collaborazione con il mondo accademico e industriale, sulla formazione e sulle professionalità necessarie”.
NOTA INFORMATIVA PER LA STAMPA
Nel nostro Paese il mantenimento della cultura e delle competenze nel settore nucleare è affidato a ENEA, responsabile del presidio scientifico e tecnologico nazionale in tema di energia nucleare1, che promuove e svolge attività di ricerca nucleare di base e applicata, per le quali esplica il ruolo di advisor tecnico-scientifico per il Governo centrale.
NUCLEARE DA FUSIONE
La fusione termonucleare2 è attualmente considerata una delle opzioni utili, in presenza di una crescente richiesta globale di energia e di sicurezza nell’approvvigionamento, in grado di rendere disponibile una fonte di energia sostenibile, di larga scala, sicura e praticamente inesauribile.
Sebbene i progressi compiuti dalla ricerca negli ultimi anni siano notevoli, per poter realizzare una centrale a fusione commerciale, che consentirebbe un approvvigionamento quasi illimitato di energia pulita, sono necessari ulteriori sviluppi di fisica, tecnologia e ingegneria.
La decisione di costruire il reattore termonucleare sperimentale ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) determina una significativa accelerazione del programma, che prevede di arrivare al reattore commerciale tramite la realizzazione del reattore dimostrativo DEMO3. ITER verrà realizzato in Francia a Cadarache.
La realizzazione di ITER, che è al centro della strategia attuale dell'UE, concentra lo sforzo scientifico e tecnologico di altri sei partner internazionali: Giappone, Russia, Corea del Sud, India, Cina e Stati Uniti. Il programma di ricerca sulla fusione, che sin dalle sue origini ha avuto una dimensione europea, si è così allargato su scala mondiale, diventando una delle sfide tecnologiche del nostro tempo.
Il posizionamento del sistema Italia, che vede ENEA coordinatore di un programma iniziato nei primi anni ’60 con la partecipazione di CNR, Consorzio RFX e recentemente INFN (oltre a Università e Consorzi Universitari), è di assoluto rilievo: il programma italiano vede impegnati circa 600 ricercatori, capaci di sviluppare competenze di eccellenza, sia di fisica che di tecnologia, che consentono al sistema Italia di competere con la comunità scientifica internazionale.
L’Italia è tra l’altro promotore in Europa di un esperimento di fusione denominato FAST4 (Fusion Advanced Studies Torus), uno strumento capace di accelerare la sperimentazione di ITER e di contribuire allo sviluppo di alcune tecnologie necessarie per la progettazione di DEMO.
ENEA è il partner italiano dell’Euratom nelle ricerche sulla fusione, al cui programma collabora con un notevole impegno economico e con circa 400 dipendenti presso i centri di Frascati e Brasimone, concentrati in attività di ricerca e sviluppo tecnologico.
NUCLEARE DA FISSIONE
ENEA è impegnato in numerose attività di ricerca e sviluppo (R&S) e di sistema sul nucleare a fissione5 per contribuire a ricreare le competenze e le capacità in questo settore e consentire all’Italia di partecipare a pieno titolo alle grandi iniziative di R&S internazionali/europee attualmente in atto.
A livello nazionale, nell’ambito dell’Accordo di Programma con il Ministero dello Sviluppo Economico6, cui fornisce supporto per il coordinamento della partecipazione nazionale a progetti ed accordi internazionali nel campo del nuovo nucleare da fissione, ENEA sta effettuando rilevanti attività teoriche e sperimentali per lo sviluppo degli impianti di ultima generazione (GEN III+, GEN IV), che soddisfano i criteri di sostenibilità, economicità, sicurezza e resistenza alla proliferazione.
A livello europeo ed internazionale ENEA presidia e sviluppa, attraverso la partecipazione alle grandi iniziative europee e internazionali in corso7 e mediante accordi bilaterali con organismi governativi di ricerca come il DOE americano e il CEA francese, importanti attività di R&S sui reattori avanzati ed innovativi, nonché sui cicli del combustibile avanzati, che permettono un migliore sfruttamento delle risorse naturali e la minimizzazione dei rifiuti radioattivi ad alta attività e a lunga vita.
Nonostante il ridimensionamento di risorse umane e strumentali conseguente al referendum del 1987, l’Italia possiede ancora rilevanti competenze specifiche sul nucleare da fissione e infrastrutture di ricerca di livello internazionale, conservate e sviluppate in questi anni da ENEA con il concorso ed in collaborazione con gli altri soggetti nazionali attivi nel settore, che hanno permesso di ricostituire e mantenere un sistema nazionale qualificato, agevolmente inserito in attività di ricerca e sviluppo sia a livello comunitario sia ad un più ampio livello internazionale.
Competenze ed infrastrutture per la ricerca nucleare da fissione sono concentrate presso i Centri ENEA di Bologna, del Brasimone, della Casaccia (dove si trovano due dei quattro reattori di ricerca italiani ancora in funzione) e di Saluggia, le partecipate SIET, CESI Ricerca e NUCLECO e presso le Università che fanno capo al Consorzio CIRTEN8.
1 Il Decreto Legislativo (3/09/2003, n. 257) di riordino della disciplina dell’ENEA affida all'Ente il compito di preservare la cultura e le competenze nel settore del nucleare nel nostro Paese, conferendogli il “ruolo di responsabile del presidio scientifico e tecnologico in tema di energia nucleare”.
2 La fusione nucleare, che è il processo che avviene nel Sole e nelle stelle, consiste nella fusione di due atomi leggeri in uno più pesante, che libera energia in quantità proporzionale alla massa persa. Perché avvenga la fusione nucleare, i nuclei devono avvicinarsi fra loro vincendo la forza di repulsione elettrostatica dovuta alla loro carica positiva. Questo è possibile solo in gas a temperature di milioni o decine di milioni di gradi, in cui i nuclei si muovono ad altissima velocità a causa del violento moto di agitazione termica.
3 L’accordo per la costruzione e sperimentazione di ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) si estende su un arco temporale di 35 anni. La sperimentazione di ITER inizierà nel 2017 e verrà completata nel 2036. L’inizio delle operazioni di DEMO è previsto per il 2036.
4 FAST dovrebbe operare a partire dagli ultimi anni della costruzione di ITER, per simulare e preparare gli scenari operativi e, attraverso l’uso di soluzioni tecnologiche innovative, consentire di provare componenti in condizioni rilevanti per il funzionamento di ITER e DEMO.
5 La fissione nucleare è una reazione in cui atomi di uranio 235, plutonio 239 o di altri elementi pesanti adatti vengono divisi in due o più frammenti in un processo che libera energia. La reazione può avvenire spontaneamente o a causa del bombardamento di neutroni (è il caso più diffuso), particelle cariche, raggi gamma (fissione nucleare indotta. La fissione è comunemente utilizzata nelle centrali nucleari, dove avviene in modo controllato e il calore prodotto viene trasformato in energia elettrica.
6 L’Accordo di Programma (AdP) triennale è stato siglato il 21 giugno 2007. Nel programma di ricerca sono coinvolti, oltre ad ENEA, che svolge il ruolo di capofila, anche la sua partecipata SIET, il Consorzio Interuniversitario CIRTEN, l’Ansaldo Nucleare, l’Ansaldo Camozzi e la Del Fungo Giera Energia.
7 L’Italia partecipa al Generation IV International Forum tramite l’Euratom.
8 Università italiane raggruppate nel consorzio CIRTEN: Politecnici di Milano e Torino e Università di Roma, Palermo, Pisa e Pavia.
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Dott.ssa Elisabetta Pasta
Responsabile Ufficio Stampa e Rapporti con i Media
Ufficio di Presidenza
ENEA
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