| Greenreport.it 3.690 risme di carta riciclata per fotocopie e stampanti e 532 toner rigenerati. Sono questi i numeri della performance ambientale realizzata dal comune di Livorno nel 2007, che ha permesso di vincere il premio nazionale "Comune Riutilizzatore", rivolto ai comuni italiani, indetto dall'associazione Amici della terra Lombardia e Class Onlus, in collaborazione con la Camera di commercio di Milano e con il patrocinio della presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero dell'Ambiente.
"Il Comune Riutilizzatore premia i Comuni che contribuiscono, tramite gli acquisti pubblici, allo sviluppo del mercato dei prodotti "verdi", frutto del riutilizzo delle materie prime-seconde derivanti dalla raccolta differenziata dei rifiuti. Non ha senso, infatti, fare una raccolta differenziata spinta se poi i materiali riciclati non trovano il riutilizzo nel ciclo produttivo", dichiara Stefano Apuzzo, presidente di Amici della Terra Lombardia.
Riconoscimenti al comune di Livorno sono arrivati anche per aver installato in alcuni parchi pubblici e nelle aree giochi per bambini, percorsi anticaduta realizzati con gomme riciclate di pneumatici e per l'utilizzo di lampade a basso impatto ambientale per l'illuminazione pubblica.
In un Paese normale sarebbe normale farlo e anzi sarebbe probabilmente il minimo, visto che basterebbe rispettare la legge perché ogni amministrazione pubblica acquistasse il 30% di prodotti riciclati (green public procurement, che la recente legge regionale ha innalzato al 40%).
E invece c'è bisogno di una menzione e addirittura di un premio per mettere in evidenza buone pratiche minime, ma che evidentemente non tutti fanno. E pensare che le spese delle pubbliche amministrazioni incidono quasi per il 20% sul Pil e sarebbero in grado di orientare profondamente il mercato verso produzioni più sostenibili.
«Nel corso del 2007 – spiega la dirigente dell'ufficio Ambiente del Comune di Livorno Sonia Filippi - abbiamo partecipato con una rappresentanza sia del nostro ufficio che dell'economato a un corso su queste problematiche. Successivamente abbiamo organizzato un corso interno sugli acquisti verdi per tutti i dirigenti e i responsabili degli uffici». Nonostante questi sforzi e i riconoscimenti avuti neppure il Comune di Livorno è "in regola" con l'obbligo del 30% del gpp, come la stragrande maggior parte delle amministrazioni pubbliche, anche per un semplice motivo: non c'è chi controlla e non ci sono sanzioni, anche se la recente legge Toscana sui rifiuti le ha promesse.
«Per quanto riguarda la carta riciclata siamo abbondantemente sopra il 50% - continua Sonia Filippi – così come abbiamo abolito tutti i piatti di plastica da scuole e mense. Sull'arredo urbano gli ultimi cestini per la raccolta dei rifiuti sono in materiale riciclato mentre per panchine e giochi abbiamo un accordo con il ministero dell'ambiente per acquistare solo legno certificato Fsc Pefc (ma non si pensa ad arredi in plastica riciclata, che pure sono prodotti dalla Revet di Pontedera riciclando proprio la plastica raccolta anche a Livorno, ndr)».
Resta il fatto che come tutte le classifiche redatte da pur volenterose associazioni ambientaliste, si tratta sempre e comunque di indagini parziali (nel senso della limitatezza dei partecipanti, con un'adesione volontaria: per esempio in Toscana Livorno è stato l'unico comune sopra i 100mila abitanti ad aver partecipato) e che si basano quasi sempre su questionari auto compilati e controlli a campione. Del resto indicatori ufficili non ve ne sono e anche la legge sulla contabilità ambientale ha (aveva?) appena cominciato il suo lungo iter con il precedente governo.
In ogni caso gli altri riconoscimenti piovuti in toscana per i comuni sopra i 15 mila abitanti vanno a: Empoli (carta, toner, fibre naturali, arredi interni e Raee); Follonica (Carta, Raee), Collesalvetti (toner, fibre naturali), Capannori (toner, Raee). Comuni sotto i 15mila abitanti Scarlino (carta, arredi urbani), Vinci (toner, Raee), Borgo S. Lorenzo (carta), Greve in Chianti (carta), S. pietro a Sieve (arredi urbani), Ponte Buggianese (compost).
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