FRANCO SIDDI:
"Caro Abruzzo, sono Grillo e Di Pietro a considerare l'Ordine di oggi la
riproposizione dell'Albo gestito dal sindacato fascista dei giornalisti"
Caro Abruzzo, non amo rispondere a certe prese di posizione e raramente lo faccio. Non ti chiedo neppure di pubblicare quanto ti scrivo, ma qualche puntualizzazione stavolta debbo fartela, per non far male alla professione e alla categoria già troppo bistrattate da più parti.
So bene e condivido che l'articolo 7 della legge 2307/1925 - che prefigurava la nascita di un Ordine dei Giornalisti - non è stato mai attuato dal regime fascista, perché ci fu, per effetto di altra legge successiva e decreto regio, l'istituzione dell'Albo gestito da un comitato di 5 giornalisti operante all'interno dei sindacati regionali fascisti dei giornalisti.
Ma quel Sindacato, come ben sai non era la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e quell'Albo gestito dal sindacato fascista,nella percezione pubblica, è stato ed è considerato "Ordine". Mi fa piacere che mi dai atto che l'Ordine dei giornalisti che Di Pietro (e con lui Grillo) vuole abolire è il nostro Ordine dei Giornalisti nato nel 1963 (nella mia nota ricorderai ho detto la stessa cosa, e cioè ho parlato di 45 anni di vita) su iniziativa (ho fatto sapere a Di Pietro anche questo) di Aldo Moro e Guido Gonella, veri democratici e antifascisti, uomini di primo piano della legalità costituzionale repubblicana. La gestione dell'Albo durante il regime fascista toccava al sindacato fascista che, ho ricordato si è macchiato anche del delitto di coprire le leggi razziali, segnalando prima ai prefetti e cancellando poi, tra il 1938 e il 1939, i giornalisti ebrei. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) stava dall'altra parte e non a caso si è ricostituita democraticamente la mattina del 26 luglio 1943, poche ore dopo la caduta di Mussolini.
Non ti sfuggirà, poi, che l'attacco di Di Pietro e Grillo parte dal presupposto che l'Ordine di oggi che cura, tra gli altri compiti, la tenuta dell'Albo è considerato, impropriamente la riproposizione dell'Albo gestito da sindacato fascista e per questo, sbagliando, parlando di Ordine fascista realizzato da Mussolini per controllare l'informazione, cosa che egli fece in maniera tragica. Il nocciolo della questione è chiarire i termini del problema ed essere precisi nella sostanza rispetto agli "addebiti". Mi sembra poco saggio polemizzare su questo, tanto più che ti concludi scrivendo "riforma dell'Ordine sì, abrogazione no!" e io ho concluso la risposta a Di Pietro sull'Ordine con queste parole: "Sfidiamo lui e tutta la politica alla riforma!" Dobbiamo farlo sul serio senza polemiche di cui non si comprende la ragione.
Basta così e non facciamo il gioco di chi vuole "cancellare" tutto.
Franco Siddi
Segretario generale della Fnsi
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