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COMUNICATO STAMPA
Morte cerebrale, Riccio: "Articolo Osservatore Romano solo strategia politica"
"E' un'ottima strategia politica: l'attuale compagine governativa vuole alzare il prezzo sui temi di bioetica, vuole creare barriere sempre più alte." Così Mario Riccio, il medico anestesista che accompagnò alla morte Piergiorgio Welby, commenta l'articolo dell'Osservatore Romano sulla morte cerebrale ai microfoni dell'Agenzia radiofonica Econews. "Il riferimento al caso Englaro è ovvio: mentre si parla di testamento di vita, dire che in morte cerebrale c'è una coscienza è rendere tutto più complicato."
"Come esperto, devo rilevare come l'articolo contenga osservazioni che non possono neanche essere definite inesattezze, ma veri e propri strafalcioni", prosegue Riccio. "Qui si parla di morte cerebrale e coma che sono due cose assolutamente distanti. La morte cerebrale accerta uno stato irreversibile che porta comunque a un arresto cardiaco."
Sul rischio di un calo della donazione di organi, Riccio commenta: "Quando Celentano a fine 2000 sostenne che aveva dubbi sulla morte cerebrale noi osservammo un calo delle donazioni, e questo significa morte delle persone. Si dovettero impegnare dei bellissimi nomi della sanità italiana come Veronesi e Dulbecco per riportare le donazioni a livello normale. E' probabile aspettarsi un calo delle donazioni di organi con relativa morte dei pazienti in attesa."
Sulla prospettiva di una legge sul testamento biologico, infine, Riccio osserva: "La legge che verrà fuori, e che sarà approvata ampiamente dal centrodestra, dall'opposizione di centro e da qualche esponente del PD sarà un provvedimento che non favorirà il testamento di vita ma lo bloccherà, come la legge 40 per la fecondazione assistita. E' evidente che c'è una strategia complessiva sui temi etici."
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