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COMUNICATO STAMPA
Testamento biologico/Roccella: "Legge per libertà e diritto di cura"
"Serve una legge che garantisca al paziente la libertà di cura, con cui si potrà scegliere anche per quando non si sarà più in grado di farlo, ma che garantisca anche il diritto alla cura, e quindi protegga dall'abbandono terapeutico. Penso a persone che potrebbero essere eliminate non per decisione personale, come già avviene in paesi dove ci sono leggi dall'eutanasia, e dove la metà delle eutanasie è decisa dal medico." A dirlo è Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare, in un'intervista rilasciata a Econews [si prega di citare la fonte] a margine del convegno "I padroni della vita".
"Idratazione e alimentazione", prosegue Roccella, "sono un paletto da mantenere, altrimenti si aprirebbero problemi molto pesanti. Non sono trattamenti medici, ma di sostegno vitale, e dunque dovrebbero restare fuori dalle dichiarazioni anticipate di trattamento. Pensiamo ai bambini piccoli, o ai malati di mente o di Alzheimer: anche se l'aiuto è manuale e non tecnologico, lì c'è pur sempre un aiuto a mangiare e a bere."
Sul fatto che questo potrebbe lasciare in sospeso le situazioni di coma vegetativo, Roccella risponde. "I coma vegetativi, che non possono essere più chiamati permanenti, perché è desueto, ma al massimo persistenti, sono stati di profonda disabilità e come tali vanno trattati. Non sono dunque situazioni, come è stato scritto, di "quasi morte".
Sulla non vincolatività del testamento biologico, Roccella osserva: "Il fatto che il testamento biologico non sia vincolante serve a tutelare il rapporto medico-paziente. Quando esprimiamo un desiderio al medico, il medico interviene con il suo parere. C'è un rapporto che non è quello tra esercente e consumatore, ma c'è una relazione. Ciò non vuol dire che l'ultima parola spetti al medico. Nella legge si cercherà di ricreare questo dialogo: il medico dovrà tenere conto dei desideri del paziente ed eventualmente motivare in scienza e coscienza perché la sua decisione si discosta da quanto voluto dal paziente stesso. Ci dovrebbero essere, ad esempio, motivi di situazioni diagnostiche diverse da quelle supposte dal paziente, o magari nuove cure. Ci dovranno, dunque, essere motivi concreti."
Sulla figura del fiduciario, Roccella osserva infine: "Deciderà il parlamento, su queste questioni come governo non posso entrare, ho dato solo orientamenti di massima."
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