"La cultura dell'eccellenza nel Made in Italy "
Conferenze e presentazione di prodotti a Budapest
Sommelier, barlady, opinion-maker e organizzatrice di eventi mondani, sta facendo conoscere l'espressione più elevata delle produzioni di nicchia e delle eccellenze territoriali italiane nel comparto enogastronomico ed agroalimentare, oltre promuovere il concept del sistema Italia nel fare impresa e tutelarne i relativi presidi.
Dopo il primo grande successo di Budapest, start up del progetto che la vedrà impegnata in alcune delle città cosmopolite e megalopoli più in vista del pianeta, ha proposto nella capitale magiara una nuova presentazione di prodotti esclusivi del "Made in Italy" rivolta ai compratori appartenenti alle fasce più elevate del mercato di nicchia e agli opinionisti degli organi di informazione.
Grande apprezzamento per il suo operato è stato espresso dai principali addetti ai lavori del settore e da autorevoli esponenti delle istituzioni e dagli editori di stampa estera che pubblicano le sue rubriche multimediali di "docenza enogastronomica" nelle loro testate e nel network ungaro-slovacco netBarátnő.
Ospite delle primarie accademie e istituzioni magiare di enogastronomia a Budapest, ha tenuto un ciclo di disamine a tema "La cultura italiana dell'eccellenza nelle produzioni di nicchia", scadenzate nella prima settimana di giugno, dove ha illustrato la filosofia d'impresa e la capacità di produrre esclusività nel tessuto imprenditoriale italiano da parte di alcune aziende vocate ad una percezione olistica della qualità declinata in tutti i suoi aspetti.
L'attuale scenario competitivo che caratterizza il mercato nell'era dell'euroglobalizzazione e l'utilizzo localistico delle risorse in un tessuto non organico nei comparti di eccellenza, secondo Eva Kottrova, obbliga le aziende, in una visione sempre più internazionale del contesto in cui operano, ad affrontare una vera e propria mutazione genetica del marketing di relazione e al superamento della trazionale ortodossia nel produrre generi rispondenti a bisogni più profondi, intangibili e individualistici, piuttosto che rispondere ancora a obsolete logiche del passato mass-market con una mera visione materialistica del prodotto.
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