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mercoledì 21 marzo 2012

Intervista di Alessia Mocci a Roberto Bertero ed al suo L’ostinata poesia, Rupe Mutevole


Poesia ed ostinazione, un giovane autore ed la sua prima raccolta poetica. “L’ostinata poesia”, edito nel 2012 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni per la collana editoriale “La Quiete e l’Inquietudine”, è la via del sogno di Roberto Bertero, autore prolifico impegnato nella ricerca di uno stile proprio sin dall’adolescenza.
Una conquista dunque, una vittoria che il Bertero dedica alla madre, prima sostenitrice di una poetica coinvolgente.
L’autore ci racconta come la poesia sia divenuta un’amica durante gli anni della crescita e come questa sia sempre stata affianco alle sue emozioni negative e positive.

Roberto è stato molto disponibile nel rispondere ad alcune domande sulla sua poetica e sulla sua raccolta. Buona lettura!



A.M.: Quando nasce la tua passione per la poesia?

Roberto Bertero: Ero un bambino quando scrissi le prime “bozze” di poesia, la prima credo fosse dedicata alla mia maestra delle scuole elementari, ricordo che a causa di questa presi una nota per la distrazione che inevitabilmente aveva creato a me e ad altri. Ricordo anche che mi arrabbiai molto con la maestra perché pensavo di aver avuto un pensiero carino.
Crescendo, come ragazzo molto timido non riuscivo facilmente a crearmi delle amicizie, penso quindi di aver avuto la necessità di creare qualcosa di mio, un momento nel quale sentirmi veramente me stesso senza maschere ne blocchi; queste sono state le mie poesie, sono state quel momento e lo sono ancora e più che mai. Molti scrivono poesie o diari da adolescenti poi però tutto finisce, io ho sentito come esigenza naturale quella di continuare a scrivere.
La scrittura è parte dei me, del mio essere più profondo, io chiamo la poesia: “Il mio dialetto”.
Naturalmente il mio stile è molto cambiato nel corso degli anni, anche perché ho sentito il desiderio di creare un mio stile che non mi facesse assomigliare a nessun altro; anche se ho dei punti di riferimento per quanto riguarda lo stile, penso di aver trovato un linguaggio originale, questo non per essere diverso a tutti i costi ma perché credo che nell'arte, in tutte le arti, sia necessario creare qualcosa di nuovo.


A.M.: Cosa hai provato quando, per la prima volta, hai stretto fra le mani “L’ostinata poesia”?

Roberto Bertero: Devo ancora realizzare di essere l'autore di un libro, questo poiché è stato ed è un sogno realizzato, forse il più grande dei miei sogni. Quando ho stretto fra le mani il mio libro la gioia è stata enorme, mi sono chiesto a quante persone sarebbe potuto piacere e quante avrebbero capito veramente lo spirito di quelle parole e del libro in generale.
Ho immaginato le persone davanti ad un caminetto acceso seduti in poltrona con il mio libro in mano intenti a leggerlo, ne ho immaginate le espressioni del volto e persino lo stato d'animo.
Questo perché lo scopo di questo libro è non solo realizzare un mio sogno ma entrare nelle case delle persone e far si che si emozionino che sorridano o riflettano e possibilmente quando la loro lettura giunge all'ultima parola abbiano ritrovato un po' di se stessi in quei pensieri.


A.M.: Che cosa simboleggia il titolo della tua raccolta?

Roberto Bertero: Il titolo simboleggia essenzialmente tre concetti.
Rappresenta l'ostinazione di essere ciò che si è nonostante la corrente vada nella direzione opposta, non ho mai voluto seguire la massa, questo non significa che mi ritenga superiore anzi, in molti casi è proprio il contrario.
Semplicemente non penso sia necessario essere “accettati” a tutti i costi ma trovo essenziale seguire le proprie inclinazioni e non vergognarsi mai di ciò che si è anche quando questo significa essere “impopolari” ai più.
Un'altra tematica riguarda il mio rapporto con la poesia; considero la poesia quasi una persona reale, mi rendo conto che può essere strano come concetto ma ho un rapporto di amicizia con la mia poesia che lei ricambia e ha ricambiato non lasciandomi mai nella buona e nella cattiva sorte per cosi dire, in questo senso “ostinata” è come se non si fosse mai arresa e non mi avesse permesso di arrendermi.
Simboleggia anche l'ostinazione di vivere, di continuare a raccontarmi, di non perdere la speranza anche nei momenti più duri, di perseverare nel conoscere nel voler scoprire e nel lottare.


A.M.: Quali sono le tematiche portanti de “L’ostinata poesia”?

Roberto Bertero: In questo libro ci sono io, nel bene e nel male, ci sono i miei momenti, le riflessioni sulla mia vita e sul mondo che ci circonda. Questo libro contiene tutte le mie malinconie, i miei tormenti ma anche riflessioni su realtà che mi stanno strette su cose che vedo e sento e considero insensate.
C'è una critica feroce contro un certo tipo di mentalità in voga oggi in questo mondo dove si diventa popolari troppo in fretta e si sparisce dalla vita della gente ancora più velocemente anche se non ho mai desiderato diventare popolare in quel senso, contro il mondo dei “reality show” e della tv che vive sulle lacrime e sulle disgrazie della gente.
I miei affetti sono molto presenti, io non avrei neanche pubblicato questo libro senza l'aiuto e il sostegno della mia famiglia ed i miei amici.
La musica è presente in molti miei scritti essendo un grande appassionato di quasi tutta la musica o per meglio dire di quasi tutti i generi musicali anche se sono piuttosto difficile, mi piace ascoltare gli artisti che sperimentano e hanno un loro stile e non ascolto quelli che sfornano musica come in catena di montaggio.


A.M.: A chi dedichi questa tua vittoria editoriale?

Roberto Bertero: La dedico a mia madre prima di tutto, questo perché è stata colei che più di tutti ha creduto in me, alla poesia che considero la mia “migliore amica” ed ai miei amici che sono la mia famiglia.


A.M.: Hai altre passioni oltre lo scrivere in versi?

Roberto Bertero: Come ho già detto la musica è la mia passione da quando sono nato praticamente, ne ascolto tanta e sono uno “strimpellatore” se cosi posso dire, suono pianoforte e chitarra, un mio sogno sarebbe avere una collezione di strumenti musicali ed una grande sala prove insonorizzata con tutta la strumentazione.
Mi piace l'arte, tutta l'arte, la pittura, la scultura, il teatro ed il cinema.
Sono amico di quello che considero un grande artista contemporaneo che si chiama Riccardo Alessandro e ha realizzato il disegno della copertina del libro.
Mi piace viaggiare anche se non posso farlo come vorrei vedere luoghi persone e realtà nuove e, quando lo faccio mi piace memorizzare gli odori, assaggiare i cibi locali e magari portarmi a casa qualche cosa che mi ricordi il viaggio, anche solo una foglia od un pezzo di legno.


A.M.: Come ti trovi con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni? La consiglieresti?

Roberto Bertero: Rupe Mutevole è una casa editrice seria e trovo che faccia un lavoro magnifico dando la possibilità a tanti nuovi autori di realizzare il proprio sogno. La consiglierei di sicuro senza alcun dubbio.


A.M.: Hai novità per il 2012? Qualche presentazione della raccolta?

Roberto Bertero: Sto continuando a scrivere, scrivo tutti i giorni perché per me è una necessità e non un hobby.
Sto organizzando una festa-presentazione per il 31 di marzo e poi avrei intenzione di farne altre ma in questo momento non vi so dire di più.
Ho voglia di pubblicare un altro libro e forse lo farò se i miei versi ne saranno “degni”.


A.M.: Salutaci con una citazione…

Roberto Bertero: Una frase che considero straordinaria è tratta da una canzone di Fabrizio De André “via del campo”, un pezzo che adoro scritto da un autore che straordinario:
“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” incredibile il mondo chiuso in questa frase!



Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.
http://www.rupemutevoleedizioni.com/
http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni
http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

Alessia Mocci
Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

Fonte:
http://oubliettemagazine.com/2012/03/21/intervista-di-alessia-mocci-a-roberto-bertero-ed-al-suo-lostinata-poesia-rupe-mutevole/

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