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venerdì 27 aprile 2012
Come cambia la cultura d’impresa ai tempi del web 2.0
La ricerca ha coinvolto un campione di 282 imprese della provincia di Ravenna. L’età media degli intervistati è 44 anni, il 43% sono donne e il 57% uomini e tutti sono impiegati in funzioni dirigenziali (il 91% è titolare/socio, dirigente o responsabile di funzione).
Il 29% delle aziende intervistate fattura più di un milione di euro all’anno e la maggior parte ha sede a Faenza (20%) o Ravenna (19%).
La cultura d’impresa in provincia di Ravenna
Il 30% degli intervistati non ha mai sentito parlare di cultura d’impresa, mentre per chi conosce questa espressione significa soprattutto fare innovazione (51%), motivare i collaboratori (44%) e avere altri obiettivi oltre al profitto (43%). Il 41% degli intervistati associa il concetto di cultura d’impresa alla capacità di integrarsi con il territorio, mentre per il 13% è strettamente collegato ad obiettivi di profitto.
Alla domanda “a quali valori la sua impresa non può rinunciare?” La maggior parte degli intervistati indica “collaborazione e affidabilità” (52%) e “innovazione del prodotto” (41%) mentre il 30% non rinuncia a innovazione del processo e organizzazione.
Le imprese del ravennate intervistate esportano poco: solo il 4% delle imprese vende fuori dall’Italia, mentre per la maggior parte (52%) il business rimane dentro i confini provinciali.
Il modello organizzativo e i sistemi digitali
Quali sono le funzioni più informatizzate all’interno delle imprese della provincia di Ravenna? Amministrazione e finanza, Ricerca e sviluppo. Discreta è l’utilizzo di tecnologie digitali anche per i settori: vendite, marketing e comunicazione, acquisti, direzione generale e produzione. Scarso invece l’utilizzo per la gestione del personale o del magazzino.
Il web 2.0
Il 53% degli intervistati non ha mai sentito parlare di web 2.0, mentre chi sa cos’è lo associa soprattutto ai concetti di interazione, web evoluto o social network.
Il web 2.0 serve per il business? Per molti imprenditori sì perché facilita l’interazione, permette di trovare molte informazioni sulle aziende, sui competitor e consente di scambiare dati tra aziende. Per altri invece è importante “esserci” perché è “di moda” e sarà il futuro delle imprese.
Secondo l’80% degli intervistati Facebook è lo strumento 2.0 che più di tutti può permettere alle aziende di aumentare il proprio business, anche più del sito aziendale (53%). Nonostante ciò, il 53% non permette ai propri dipendenti di accedervi nelle ore di lavoro: Facebook è ancora vissuto principalmente come uno strumento di divertimento personale.
Il 43% degli imprenditori vede opportunità di business anche negli altri social network, nei blog (17%) e negli strumenti per l’e-commerce (12%). Seppur meno popolari, anche le applicazioni per i-phone e i-pad (9%) vengono riconosciute come nuovi strumenti utili per fare impresa.
Per informazioni: Studio Giaccardi & Associati, tel. 0544 33713 www.giaccardiassociati.it
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