Le motivazioni? E' la stessa Agenzia per l'Italia Digitale a precisare che il progetto non ha avuto il successo sperato (2), che gli indirizzi attivati sono stati meno di quelli preventivati e che, soprattutto, i cittadini che hanno ottenuto l'indirizzo pec l'hanno poi effettivamente utilizzato poco. Si sono così liberate risorse (19 milioni di euro) da destinare a servizi per cittadini e imprese.
Ad oggi, quindi, chi volesse munirsi di un indirizzo PEC dovrà utilizzare i canali "ordinari", comunque già attivi da anni, rivolgendosi ai gestori autorizzati dall'Agenzia per l'Italia digitale (3), pubblici e privati.
Rivolgendosi ai privati il servizio e' a pagamento, disciplinato da un contratto che va attentamente valutato. L'indirizzo ottenuto può essere utilizzato nei rapporti con la pubblica amministrazione come nei rapporti con soggetti privati.
Rivolgendosi agli enti pubblici (come le Regioni) si ottengono indirizzi con caratteristiche base-standard, generalmente in modo gratuito, che possono però essere utilizzati solo nei rapporti con la pubblica amministrazione.
Per chi ha un indirizzo CEC-PAC il Governo, tramite il gestore del servizio Postacertificat@ ha previsto una progressiva disattivazione delle funzioni dello stesso (fino a Luglio 2015) e la possibilità di ottenere un nuovo indirizzo PEC gratuito per un anno. Si veda in merito il sito www.postacertificata.gov.it
Per approfondimenti sulla PEC e sulle modalità di utilizzo ed ottenimento si veda la scheda pratica
POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA (PEC): guida all'uso: http://sosonline.aduc.it/scheda/posta+elettronica+certificata+pec+guida+all+uso_16649.php
(1) Legge 190/2014 art.1 comma 617
(2) http://www.agid.gov.it/agenda-digitale/infrastrutture-architetture/posta-elettronica-certificata/chiude-la-cec-pac
(3) http://www.agid.gov.it/
Rita Sabelli, responsabile Aduc aggiornamento normativo
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