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martedì 3 aprile 2018

OGR: da officine per la riparazione dei treni a officine della cultura moderna

Le OGR di Torino riqualificate all’insegna dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale

Le nuove OGR
Le nuove Officine Grandi Riparazioni a Torino hanno riaperto i battenti lo scorso autunno dopo 1000 giorni di cantiere. 

Fondazione CRT ha investito 100 milioni di euro per la rinascita dell’intero complesso di archeologia industriale, comprendente il maestoso edificio a forma di H di circa 20.000 metri quadrati, le palazzine uffici e tutte le aree scoperte per un totale di 35.000 metri quadrati di superficie interessata.  
L’operazione arricchisce e completa così la nuova configurazione urbanistica della città di Torino.

Durante tutte le fasi dell’opera di riqualificazione “ci sono state tante complessità ma anche l’entusiasmo di ridare vita a un luogo bellissimo e unico, un elemento forte della comunità cittadina, aprendolo al mondo” spiega il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.

L’opera di riqualificazione
I principi ispiratori dell’intervento di ristrutturazione e recupero funzionale delle OGR sono stati grande flessibilità e modularità degli spazi, massima fruibilità durante tutto l’anno e accessibilità per tutti.
Dal punto di vista architettonico ed edilizio, i nuovi interventi hanno mantenuto i grandi volumi e le altezze degli edifici storici, con un minimo impatto sulla struttura originale, introducendo al contempo nuovi materiali e colori e inserendo particolari altamente innovativi e moderni.
L’intervento ha privilegiato soluzioni ad alto contenuto tecnologico e sostenibilità ambientale, salvaguardando al contempo il valore storico della struttura originale.

Innovazione, efficienza e sostenibilità

Gli stessi principi di sostenibilità, flessibilità e fruibilità hanno ispirato anche la progettazione degli impianti che, nel loro insieme (elettrici, per l’acqua, l’aria, la fibra ottica) si sviluppano in lunghezza per 115 km, pari alla distanza tra Torino e Aosta.
Ma la vera sfida è stata la trasformazione di un “involucro” dell’Ottocento in edificio caldo, fruibile anche nella stagione invernale. Con questo scopo sono state migliorate le performance di trasmissione caldo/freddo dell’edificio, per contenerne il fabbisogno energetico, la resistenza al vento e alla neve, la tenuta all’acqua. Anche i serramenti sono stati tutti cambiati, con l’installazione di 1.200 finestre e porte finestre a taglio termico e grande attenzione è stata posta nella scelta degli impianti tecnologici di riscaldamento e raffrescamento.

Comfort ed efficienza energetica durante tutto l’anno

Per garantire il miglior comfort a questo grande spazio polifunzionale è quindi stato studiato un impianto customizzato, basato su 1 chiller a levitazione magnetica e 2 pompe di calore polivalenti, tutti a marchio Climaveneta e tutti gestiti da ClimaPRO
Il chiller, grazie ai compressori Turbocor a levitazione magnetica, consente di gestire il carico termico dal 10 al 100% in maniera dinamica e fluida, mantenendo le prestazioni energetiche della macchina. Grazie alla condensazione ad acqua, le prestazioni energetiche di questa unità risultano infatti molto performanti, soprattutto a carico parziale, quindi nel 90% del funzionamento della macchina. 
Le unità polivalenti garantiscono inoltre in ogni momento dell’anno sia un recupero termico che un recupero frigorifero, seguendo il carico nella sua contemporaneità, attraverso una termoregolazione sia sullo scambiatore caldo che su quello freddo, arrivando ad aggiungere EER di 7 ed ESEER di 9.40 in particolari condizioni di carico. 
Le stesse unità sono inoltre collegate ad acqua di falda, che funge da “volano termico” naturale, consentendo efficienze energetiche maggiori rispetto ai sistemi tradizionali con ridotte emissioni di anidride carbonica (CO2) nel rispetto dell’ambiente.

Elena Favero, Product Specialist Large Chillers Mitsubishi Electric Hydronics & IT Cooling Systems, che ha seguito da vicino il progetto fin dalle prime fasi afferma: “Gli edifici complessi necessitano di soluzioni complesse perché in ogni momento le loro esigenze in termini di affollamento e di destinazione d’uso degli spazi potrebbero variare. Questo impone che alla base dell’impianto di climatizzazione ci siano unità complesse, in grado cioè di rispondere sempre alle esigenze di riscaldamento e raffrescamento dell’edificio, anche simultanee. Le unità polivalenti a marchio Climaveneta consentono quindi ad OGR di esprimere tutte quelle anime e tutte quelle situazioni diverse che altrimenti non potrebbero essere soddisfatte in termini di comfort”.

Il fiore all’occhiello della centrale è il sistema di monitoraggio e controllo ClimaPRO di Climaveneta, in grado di armonizzare l’intero impianto, facendo dialogare tra loro pompe, scambiatori, centrali trattamento aria e creazione dei fluidi. ClimaPRO è in grado di misurare e monitore costantemente le unità, le valvole e le pompe ad esse collegate e quindi di controllare ed ottimizzare in ogni momento questo impianto così complesso, massimizzandone l’efficienza energetica globale e assumendo anche un importante ruolo di diagnostica.

OGR: la metamorfosi

La riqualificazione delle OGR è stata un’impresa complessa che, tra salvaguardia dell’identità e della memoria degli edifici e applicazione delle nuove tecnologie nel rispetto dell’ambiente, ha però consentito a questo sviluppo di passare da ex Officine per la riparazione dei treni a nuove Officine della cultura contemporanea, dell’innovazione e dell'accelerazione d'impresa, con una forte vocazione internazionale. 

Secondo il Segretario Generale della Fondazione CRT e Direttore Generale delle OGR Massimo Lapucci: Per poter realizzare la riqualificazione più adatta alla nuova vita del vasto complesso immobiliare era necessario mettere le OGR in condizione di inserirsi in un contesto internazionale capace di mantenere l’identità storica di ‘Officina’, ma facendone il luogo della generazione e rigenerazione delle idee.

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