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martedì 20 marzo 2007
Ad Arco di Trento lanciato il ‘Premio speciale Giornalisti Regionali’ in ricordo di Aldo De Martino
L’improvvisa scomparsa il 11 settembre 06 del giornalista Aldo De Martino, figlio del mitico Emilio, ha lasciato un vuoto nella comunità mediatica sportiva che si traduce in stimolo a continuare a sostenere, in diversi modi, i valori che padre e figlio hanno testimoniato e promosso durante tutta la loro vita e nella loro professione.
La prima novità è che quest’anno nell’ambito del Torneo Beppe Viola è stato istituito un Premio Speciale Aldo De Martino per i giornalisti sportivi regionali, assegnato a Nello Morandi dell'Adige il 6 marzo ad Arco di Trento. Inoltre, gli amici del Premio dedicato ad Emilio De Martino, il più celebre giornalista sportivo italiano di tutti i tempi, direttore della Gazzetta dello Sport tra il 1947 e il 1949, hanno annunciato in questi giorni che l’Associazione verrà intitolata anche ad Aldo e che il Premio Aldo ed Emilio De Martino Amore per Sport e per la Vita “proseguirà proprio per sostenere presso le nuove generazioni i più autentici valori dello sport, oggi offeso e confuso drammaticamente con violenza e corruzione” come ha spiegato Edo Mangiarotti.
Nato a Milano il 3 maggio del 1927, Aldo De Martino ha espresso la sua passione per la vita, la sua capacità inventiva e la gioiosa attrazione per le sfide non solo nello sport, ma nel coltivare la bellezza in genere, nella pittura, nella poesia e nella storia, dove dietro gli eventi, cercava con la lente di ingrandimento della sua straordinaria sensibilità, l’uomo, ovvero quella fitta trama del quotidiano di ogni essere umano che, nella sua apparente semplicità, concorre a determinare la incredibile misteriosa e affascinante bellezza dell’universo e del suo scorrere nel tempo.
Fin da giovane Aldo seguiva il padre nelle trasferte; successivamente è stato egli stesso un protagonista della nascita e dei più grandi successi della RAI, prima di quelli sportivi, poi estesi a tutto il palinsesto, quando era direttore del centro di produzione di Milano. Ha ‘inventato’ la Moviola come strumento di confronto giornalistico e sociale nella Domenica Sportiva e, in seguito, con programmi come “Fantastico”, ha toccato il record assoluto dell’ascolto nazionale, sfiorando i 30 milioni di telespettatori.
Aldo De Martino ha rappresentato anche una pietra miliare nella formazione di intere generazioni di giornalisti; Presidente di Centri Culturali nazionali; creatore di famosi Premi internazionali, è stato Rettore, per 35 anni, dell’Antica Academia (con una c sola) degli Inquieti e titolare del ‘Premio Impegno Professionale’ più ambito.
Viveva a due passi dal Corrierone, a Milano, città che gli ha espresso l’orgoglio di annoverarlo tra i suoi concittadini insignendolo dell’Ambrogino d’Oro e accogliendolo tra i Benemeriti. L’Associazione Emilio De Martino e il premio “Emilio De Martino Amore per lo Sport” sono stati istituiti nel 1966 da Aldo stesso, come segno di devozione filiale nei confronti del padre.
Nello statuto dell’associazione del 1988 si leggono chiaramente le intenzioni di Aldo relativamente ai destinatari del premio: ‘Contrariamente agli altri premi, quello dedicato al giornalista e scrittore Emilio De Martino non vuole sottolineare un’impresa un atto fuori dal comune; intende mettere in risalto la personalità dell’uomo, la motivazione interiore che induce qualcuno, con clamore o in silenzio, professionista o dilettante che sia, ad operare, con “amore” tramite un comportamento verificato nel tempo, non sciupato, come spesso accade, dall’emotività e dalla cruda realtà dell’agonismo inteso come modo di vivere’.
Oggi gli amici di Aldo hanno deciso di portarne avanti gli ideali. Nel corso di quest’anno, con il Presidente Andrea Vaccani, succeduto all’indimenticato Peppino Prisco, e con gli altri soci – spiega Carla De Martino, moglie di Aldo - ci impegneremo per rinnovare lo Statuto dell’Associazione; cercheremo una sede milanese di prestigio per assegnare i futuri premi e comunicheremo le nostre attività anche attraverso internet, come avrebbe voluto Aldo, per dare punti di riferimento e valori saldi a quei giovani, sportivi e non, che si propongono di raggiungere traguardi nella vita, e non solo nello sport, per essere a loro volta esempi positivi per le nuove generazioni.
Areté Comunicazione
Annalia Martinelli – Valentina Rota
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