Ma gli azionisti frenano Bill Gates
L'offerta potrebbe salire a 43 dollari per azione per evitare una contro-Opa.
Cresce la concorrenza nella pubblicità, più facile l'ok Antitrust
Repubblica NEW YORK - Per Larry Page e Sergey Brin, i due giovani eroi dell'avventura di Google, è il week-end più melanconico degli ultimi dieci anni. Si rendono conto che è stato il successo del loro motore di ricerca (e soprattutto dei miliardi di pubblicità on-line che attrae) ad aver provocato il primo assalto societario nella storia della Microsoft, la quale venerdì ha offerto 44,6 miliardi di dollari per acquistare Yahoo!.
Sanno bene, Page e Brin, che la fusione di un colosso del software come Microsoft con l'esperienza Internet di Yahoo!, potrebbe cambiare la geografia del mondo digitale, ponendo Google in posizione difensiva. Ma i due baby-miliardari di Mountain View, in California, non si aspettavano che l'iniziativa della Microsoft fosse accolta con sollievo, persino con entusiasmo, a Washington e nel Web, dai media e persino dai clienti di Google.
Madison avenue, strada-simbolo del mondo della pubblicità, applaude senza riserve. "E' una cosa ottima per gli investimenti e per la concorrenza che non ci sia una sola superpotenza", dice Mark Read, direttore strategico del gruppo Wpp, che controlla famose agenzie come Jwt e Ogilvy & Matther. Negli ultimi tempi gli executive della pubblicità si erano quasi rassegnati ad avere un solo interlocutore - Google - nel mercato online, che vale già 40 miliardari di dollari e che passerà a 80 miliardi entro il 2010. La creazione di un secondo polo permette una alternativa e un calmieramento dei prezzi.
Proprio questo aspetto faciliterà l'approvazione della iniziativa da parte delle autorità antitrust sia nella capitale americana, che a livello di Unione europea. Nel passato la Microsoft ha trovato molti ostacoli, specie a Bruxelles, e ancora oggi Google aspetta dalla Ue il via libera per l'acquisto di DoubleClick. Ma gli esperti di antitrust sono convinti che l'approvazione dell'accordo Microsoft-Yahoo dovrebbe risultare relativamente semplice e potrebbe concludersi entro sei mesi, nonostante i tentativi di Google di mettere i bastoni tra le ruote.
Alcuni interrogativi, invece, permangono su eventuali contromosse per bloccare Bill Gates e il suo numero due Steve Ballmer. Alcuni azionisti di minoranza della Microsoft annunciano iniziative legali perché il prezzo offerto per la Yahoo - 31 dollari ad azione, cioè il 62 per cento in più delle quotazioni di giovedì scorso - sarebbe eccessivo.
D'altra parte gli azionisti di Yahoo! sperano di poter incassare ancora di più e ipotizzano di fare resistenza. Intanto il Financial Times, ieri, non ha escluso che la Microsoft alzi la posta, visto che durante i negoziati dell'anno scorso, poi bloccati dall'ex-chief executive Terry Semel, era disposta a pagare 43 dollari a titolo.
L'eventualità di un rialzo è anche legata alla presenza di altri concorrenti per Yahoo!: ma per ora mancano.
Se Page e Brin potessero scendere in campo, si vedrebbero dei veri fuochi d'artificio: ma la Google, che ha già una posizione dominante nel mercato on-line, sa bene che verrebbe bloccata dall'antitrust. Fino all'anno scorso gli hedge funds avrebbero tentato una mossa, ma ora sono distratti dai contraccolpi dei subprime. L'At&t avrebbe i mezzi, ma ritiene che le due culture aziendali siano troppo diverse.
La Time-Warner di Jeffe Bewker, che controlla Aol, e la News Corporation di Rupert Murdoch, che ha MySpace, sono troppo piccole per un boccone come Yahoo e semmai pensano ad approfittare in altro modo della nuova rivoluzione di Internet firmata da Bill Gates.
Nessun commento:
Posta un commento