Cerca nel blog

lunedì 24 marzo 2008

ALITALIA: una tragedia annunciata

ALITALIA ULTIMO ATTO.

SI CONCLUDE IN COMMEDIA  LA TRAGEDIA ANNUNCIATA DI UN FALLIMENTO.

di  Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco.

 

Nel pieno della campagna elettorale, è diventata materia di confronto tra i diversi schieramenti politici la questione della vendita Alitalia.

La vera novità che si registra in queste ore è l'affermazione di Berlusconi che i suoi figli erano interessati a partecipare ad una cordata di imprenditori italiani che fossero capaci di rilevare la società.

Non poteva finire peggio la vicenda della compagnia aerea di bandiera italiana, che aveva registrato nel passato notevoli successi, affermando una immagine di eleganza e di professionalità, che erano diventate proverbiali sulle rotte internazionali.

Viaggiare con Alitalia era molto confortevole e sicuro, un marchio del nostro paese, una immagine vincente che aveva rappresentato nel mondo lo stile italiano.

Tutto questo costava molto, ma il regime delle tratte contingentate permetteva di mantenere alti i costi dei biglietti, che insieme con la copertura da parte dello Stato del disavanzo dei bilanci della Società., consentiva una gestione dell'impresa  in cui le perdite si accumulavano ogni anno, senza regole e senza freno.

In Alitalia esistono ben 18 sigle sindacali diverse, che decidevano gli scioperi quando e come volevano, facendo registrare spesso dei disagi tanto gravi ai viaggiatori, che furono necessarie leggi che regolassero il diritto di sciopero nei servizi pubblici.

Stipendi alti, eccesso di personale, spese accessorie elevate, scarsa efficienza e produttività bassa erano diventate all'inizio degli anni '90, una condizione normale dell'andamento della società aerea italiana.

Per tutto il decennio trascorso, non si è fatto altro che ripianare i deficit di bilancio della società. Arrivando ad accumulare nel corso di questi ultimi anni ben 4,3 miliardi di deficit, con un debito consolidato con le banche di 1,35  miliardi di euro, con una liquidità di cassa di 286 milioni di euro, necessaria a pagare stipendi e carburanti solo fino a Giugno di questo anno. Ogni cittadino deve sborsare  di 282 Euro per risanare l'Alitalia.

Questa condizione si è determinata in seguito alla apertura internazionale delle rotte, alla possibilità data a chiunque sia in grado di armare compagnie efficienti e sicure di volare ed atterrare negli aeroporti di tutto il mondo.

Società come AirOne eVirginia , si sono affermate in Italia in breve tempo, mentre sono fallite compagnie di bandiera molto importanti come la Sabena,del Belgio  ed Air Swiss, la compagnia Svizzera, che sono state incorporate  nella società nata dalla fusione di Air France e dalla olandese KLM.

Questa società aerea che si sta strutturando come una vera e propria grande compagnia di bandiera europea, è quella che ha presentato la più convincente proposta di acquisto dell'Alitalia-

Molti si dimenticano che la vendita dell'Alitalia è iniziata nella primavera dell'anno scorso, quando il governo ha rifinanziato ancora una volta le perdite di gestione e si è evidenziato l'altro disastro economico che sta trascinando nel fallimento la società aerea italiana: l'aeroporto di Malpensa.

Questo dell'aeroporto di Malpensa è una vicenda tutta lombarda, legata alla grande speculazione finanziaria e bancaria che in quella Regione ha strutturato un rapporto con gruppi immobiliari e costruttori edili che stanno trasformando il territorio della Regione e la città di Milano dal 1995 retta dal centro destro e dalla Lega.

Se la Campania ha il suo Bassolino, la Lombardia ha il suo Formigoni, con la differenza che la spazzatura della Campania è troppo ingombrante da nascondere, mentre gli affari speculativi e fallimentari della Lombardia, vengono spacciati  come fattori di crescita e  sviluppo.

Abbiamo scoperto in questi mesi che Malpensa perde ogni giorno parecchie centinaia di migliaia di euro che scaricava sull'Alitalia, pretendendo il mantenimento di 65 voli della Compagnia Aerea Nazionali, tutti in perdita.

Ma questa della SEA e degli aeroporti di Malpensa è una vicenda che centra come un malcostume tutto italiano, in cui anche la ricca e produttiva Lombardia, privatizza i guadagni e socializza le perdite, che debbono essere ripianata dallo Stato.

Purtroppo per noi, la compagnia aerea italiana è allo stremo, perde un milione di euro al giorno, ha una esposizione bancaria enorme, ha perso molte rotte e molti viaggiatori, il parco aeromobili à da rinnovare, mentre il personale è in esubero, Questa situazione si è evidenziata nel momento che il mercato del trasporto aereo vede una concorrenza spietata tra le diverse compagnia in cui il costo dei biglietti è sempre più basso ed i last minute sono una pratica abituale, agevolata dall'utilizzo delle reti informatiche.

L'offerta di acquisto della AirFrance, è l'unica rimasta in gioco ed il piano  è stato presentato in questi giorni e prevede un ripiano dei debiti, una diminuzione delle tratte, l'abbandono di Malpensa, il rinnovo del parco aeromobile, e 2100 esuberi tra i piloti, il personale  viaggiante e quello di terra.

La società francese prevede di investire entro il 2013  ben 10 miliardi di euro. Soldi non italiani che andrebbero a consolidare nell'immediato ben 16.000 posti di lavoro, senza nessun aggravio per le esauste casse dello Stato.

Se si dovesse accedere per forza al Commissariamento della Compagnia come giustamente avverte il ministro poco politico Padoa Schioppo, occorrerebbero ben 14 miliardi di euro con una perdita secca di oltre 6000 posti di lavoro.

Cu sembra giusto ricordare a chi non riesce ad avere la dimensione del disastro economico a cui stiamo assistendo che l'ultima finanziaria del Governo Prodi era di 18 miliardi e mezzo di euro.

Per questo ci sembrano delle battute arroganti e ridicole le dichiarazioni di Berlusconi  che hanno definite irricevibili le proposte della AirFrance, mentre i suoi figli gli hanno chiesto di mettere in piedi una cordato di imprenditori italiani che possano acquistare lìAlitalia dopo le lezioni.

Martedì 25 ci sarà un nuovo incontro tra il presidente di Air France Spinetta ed il sindacato, in cui si riprenderà una trattativa che permetta di risolvere al meglio il  problema degli esuberi e del piano di risanamento aziendale necessario al rilancio della Compagnia.

Speriamo che la saggezza ritorni a circolare nelle stanze grandi ma poco luminose del Ministero dei Trasporti a Roma e l'accordo possa essere fatto, per il bene dei lavoratori, del nostro paese e per dare all'Europa una Compagnia Aerea competitiva, efficiente e sicura, in cui lo stile italiano trovi ancora lo spazio per affermarsi.  

 

Napoli, 24/03/08

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *