CAMPAGNA ELETTORALE E CRISI DEL PARTITO DELLE LIBERTÀ.
di: Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco
Pensavamo che la campagna elettorale, potesse servire ad attenuare lo scontro in atto all'interno del Partito delle Libertà. Evidentemente ci sbagliavamo. Infatti, lo scontro, si è attenuato subito dopo il ferimento del Premier in Piazza San Babila, è rimasto sotto traccia per un po', per riesplodere dopo la bocciatura del "Lodo Alfano",per diventare incandescente nell'occasione della non presentazione della lista della Polverini nel Lazio. La segretaria dell'UGL, il sindacato di centro destra, come molti sanno, è molto legata al Presidente Fini e rappresentava una vera novità nel mondo della destra Berlusconiana. La Polverini rappresentava la risposta del fondatore di A.N., alla immagine delle donne scelte dal Cavaliere per essere utilizzate in politica. Da una parte ex veline e ed ex attricette, mentre dall'altra emergeva una donna seria ed impegnata nel mondo sindacale, in grado di fare affermazioni forti contro alcune decisioni del Governo, ritenute contro gli interessi dei lavoratori. Un tentativo interessante, nella linea di Fini, che intende costruire una moderna politica di destra, europea edi grande respiro strategico. Il pasticciaccio incredibile costruito attorno alla mancata presentazione delle liste nella circoscrizione di Roma, ha evidenziato tutte le difficoltà di rapporti e comunicazioni che ci sono tra le diverse componenti del PdL.Quello che è sembrato eccessivo a monte, è stato l'uso teorema del complotto della sinistra, da parte del Premier, sostenuto con una cialtroneria spudorata ed unica dal Giornale di Feltri. Tutti coloro che sanno di politica, o sono perlomeno iunformati, sia di destra che di sinistra, hanno capito bene quello che è successo nelle aule della Corte di Appello di Roma. D'altra parte il verbale di carabinieri , parla chiaro e rappresenta il documento con il quale sia il Tar del Lazio, che il Consiglio di Stato hanno emesso le loro sentenze di esclusione della lista. Era intenzione di Fini, di organizzare una propria componente politica, all'interno del PdL, cosa già denunciata come scissionista dal Giornale. Dalle notizie delle ultime ore si è appreso che subito dopo la fine delle elezioni Regionali nascerà Generazione Italia, un movimento politico sostenuto dalla Fondazione di Fini "Fare Futuro", che sarà guidata dal fedelissimo Italo Bocchino. Un vero e proprio gruppo politico a cui bisognerà vedere quanti e chi del PdL si iscriverà .Berlusconi come al solito non si fa prendere alle spalle, ed ha già dato il compito alla solita Brambilla di organizzare il movimento dei "Promotori della Libertà", per organizzare le sue truppe nel prossimoscontro con il rivale di destra.
Certo la lotta tra i due sembra impari. Dai dati pubblicati dalla Guardia di Finanza sulle dichiarazioni dei redditi dei parlamentari e dei ministri, Berlusconi dichiara ben 23 milioni di Euro di reddito nell'anno passato, facendo registrare un aumento dei suoi guadagni di ben 8 milioni e mezzio di Euro. Ecco perché è ottimista! Nell'anno peggiore della crisi economica mondiale, lui guadagna addirittura un 30% in più dell'anno precedente, mentre tutti in Italia perdono qualche cosa. Il Presidente della Camera Fini ha denunciato un reddito di soli 136 mila Euro, veramente poca cosa nei confronti del Cavaliere.Che nella destra italiana molti stanno cominciando a prendere le distanze dalle esagerazioni del Cavaliere, appare evidente. Passano i mesi e non si vede nessun miglioramento delle condizioni di vita degli italiani, bugie e falsità vengono ripetute come de luoghi comuni, imparati a memoria. Mentre gli unici provvedimenti che il Parlamento assume sono quelli che riguardano i problemi giudiziari del Presidente del Consiglio. Una situazione insostenibile che non può continuare a lungo. Infine, le elezioni regionali, che sembravano una passeggiata per il Centro destra si stanno facendo difficili e complicate. Come il risultato delle regionali in Fancia hanno dimostrato, il fenomeno che determina il successo della sinistra, è l'astensionismo. Quando gli elettori non vanno a votare la penalizzazione è sempre per il Governo in carica.
In Italia nessuno si aspetta il crollo del PdL, ma molti candidati del centro destra alla carica di presidente di Regioni è in bilico, anche dove sembrava sicura. I risultati delle elezioni saranno veramente importanti per il nostro paese. Speriamo che gli elettori di sinistra lo capiscano e vadano a votare in massa per i propri candidati. Anche se si è costretti a scegliere il male minore, tutti debbono sapere che è in atto una battaglia dura per il nostro futuro e per la nostra democrazia.
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