Roma, 2 marzo 2010
Bavaglio all'informazione: l'Italia come una repubblica delle banane
Con la decisione del Consiglio di Amministrazione della RAI di sospendere la messa in onda di programmi di approfondimento politico ad alto indice di ascolto come Porta a Porta, Annozero, Ballarò, vengono ristretti gli spazi della libertà di pensiero e di informazione garantiti dalla Costituzione.
Si è creata una situazione senza precedenti, con la quale non si arreca soltanto un danno all'azienda RAI, ma si impedisce agli italiani un piena informazione, si mettono a tacere giornalisti che forse risultano "scomodi" durante il periodo elettorale e si viola palesemente l'Art 21 della Costituzione, come è stato osservato dal Responsabile dell'Osservatorio per la Tutela e lo Sviluppo dei Diritti dell'Associazione "Giuseppe Dossetti: i Valori – Sviluppo e Tutela dei Diritti" (www.dossetti.it) Corrado Stillo:
"E' la prima volta nella storia della Repubblica italiana che vengono sospese trasmissioni del servizio televisivo pubblico rilevanti sia per l'informazione ai cittadini che per la garanzia di un dibattito pubblico su temi di interesse generale. Crediamo che in questo modo sia apertamente violato l'Art 21 della Costituzione italiana che afferma: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".
Il CdA della RAI ha commesso un grave errore davanti ad un'opinione pubblica scossa da scandali a ripetizione, ad una classe politica coinvolta in giri d'interesse che stanno mortificando la democrazia italiana in maniera sconosciuta nel mondo occidentale.
L'Italia, con il provvedimento assurdo e ingiustificabile di ieri, sta scadendo al rango di una repubblica delle banane di stampo sudamericano, in cui ci si può permettere di imbavagliare l'informazione libera e controcorrente.
Chiediamo ai membri del Parlamento e alla Commissione di Vigilanza di fare pressioni per revocare un provvedimento assunto con troppa leggerezza, ai danni dei cittadini fruitori di un servizio pubblico mantenuto anche grazie al canone pagato dagli italiani e di porre fine alla presa di decisioni discrezionali ed illegittime che offendono il lavoro dei nostri padri fondatori.
Di seguito l'Art 21 della Costituzione Italiana:
Articolo 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
Contatto per i giornalisti:
Corrado Stillo Tel. 06 3389120 - Cell. 340 2191692 / 345 1443857
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UFFICIO STAMPA
Associazione Culturale Nazionale ONLUS "Giuseppe Dossetti: i Valori - Sviluppo e Tutela dei Diritti"
Presidente Prof.ssa Ombretta Fumagalli Carulli
Presidente Vicario Dr. Mario Occhipinti
Segretario Nazionale Claudio Giustozzi
Sede Nazionale: Via Giulio Salvadori, 14/16 - 00135 Roma Tel. 06 3389120 - Fax. 06 30603259 - e-mail: segreteria@dossetti.it - http://www.dossetti.it
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