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lunedì 8 marzo 2010

DOPO IL DECRETO SALVALISTE? QUALE FUTURO PER LA DEMOCRAZIA?

 

DOPO IL DECRETO SALVALISTE?QUALE FUTURO PER LA DEMOCRAZIA?


SEPPELLIAMOLI SOTTO UNA VALANGA DI VOTI.!

di: Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco


Se non fosse per gli autogol che continua a fare Di Pietro, questa vicenda del decreto salva liste, potrebbe rappresentare l'inizio della fine per questa coalizione di Governo. Infatti, attaccare il Presidente Napolitano, nel modo in cui ha fatto il leader di " Italia dei Valori", che ha consentito al centro destra di spostare la polemica da quello che è successo alla difesa del Quirinale.

Stiamo verificando la vergogna di sempre, proprio Berlusconi ed i suoi più fedeli rappresentanti, che in occasione della bocciatura del "Lodo Alfano", dalla Corte Costituzionale, avevano aggredito Napolitano con una volgarità ed una violenza senza pari e mai verificata nella storia della nostra Repubblica; proprio loro, sono oggi, i difensori del Colle.

La vicenda è nota a tutti, ma da un ex magistrato come Di Pietro, ci saremmo aspettati un giudizio di merito, quello che tutte le persone normali avrebbero avuto bisogno di sapere. Per esempio, che le leggi elettorali per le Regioni sono di competenza degli Statuti Regionali adottati da ogni singolo Ente ed un decreto interpretativo non può cambiare. Vale a dire che Formigoni, da dieci anni alla guida della Lombardia, conosce bene le regole delle sue elezioni perché sono state votate sotto la sua gestione nel Consiglio Regionale della Lombardia. Avremmo voluto sapere che non è possibile denunciare il magistrato che era nella corte di Appello di Roma nel momento della presentazione, in ritardo delle liste del PdL, per un comportamento previsto dalla legge e che solo un decreto retro attivo, successivoagli avvenimenti, cambia. Avremmo voluto sapere da Di Pietro, che non è giusto che un Governo Europeo come quello italiano, che manda le proprie truppe in Iraq ed in Afghanistan per garantire il corretto svolgimento delle elezioni, nel nostro Paese, viola qualsiasi regola, mettendo a repentaglio il corretto svolgimento della tornata elettorale.

Quello che deve essere ripetuto fino alla nausea in queste ore è: bisogna dire la verità! Innanzi tutto non è colpa ne della Bonino, ne di Penati se a Milano ed a Roma il PdL ha combinato pasticci nella presentazione delle liste. Deve finire in questo paese l'assurda abitudine inaugurata da Berlusconi, che coloro che sono colpevoli e lo sono in maniera evidente davanti alla opinione pubblica, sono delle povere vittime della sinistra e dei suoi complotti. Formigoni imbroglia su 514 firme, il 25% di quelle che avrebbe dovuto presentare e denuncia i radicali che lo hanno evidenziato e il suo avversario di centro sinistra Penati, che non sapeva nulla di quanto era successo in Tribunale. In secondo luogo la non presentazione di una lista non mette in pericolo il diritto di voto di nessuno, si evidenzia solo la responsabilità di quel partito politico di non aver rispettato i propri elettori, comportandosi in maniera tanto sciatta e scorretta.

In terzo luogo va detto che proprio questa vicenda dimostra quanta incapacità ha il centro destra nel governare Regioni importanti come la Lombardia ed il Lazio.

Quello che stiamo vivendo è l'ennesima conferma di quello che molti vanno affermando da tempo: finito l'effetto mediatico del Cavaliere, finito l'ossequio televisivo dei suoi giornalisti e dei suoi conduttori preferiti, finita la costante aggressione di Feltri e del suo giornale, il Partito delle Libertà non esiste, non esprime nessuna capacità di Governo collettivo e l'unica forza che veramente guida questo paese è la Lega di Bossi, che determina e condiziona l'attività dell'esecutivo.

Condivido, molte delle riflessioni che Scalfari ha fatto nel suo editoriale sulla Repubblica di oggi, compresa la valutazione che questo decreto è un pasticcio peggiore di quello che è stato fatto nella presentazione delle liste in Lazio ed in Lombardia. Il rischio serio è che la Corte Costituzionale possa esprimersi contro questo decreto. Il rischio di vedere inficiate le elezioni dei candidati è molto serio. Quindi, ci troviamo di fronte ad un grave attacco alla democrazia con l'uso del decreto legge interpretativo, senza che si risolva il problema. Poiché, con questi politici corrotti ed arroganti non si può stare tranquilli, perchè possono sempre immaginare un altro decreto per rimettere a posto quello che con i loro errori hanno provocato; bisogna trovare una soluzione definitiva, che raggiunga l'obbiettivo di far rispettare la democrazia, di evitare ulteriori problemi costituzionali e mettere in discussione questo Governo e le sue leggi ad personam ed ad listam. L'unica soluzione è la mobilitazione di massa, per convincere la gente che l'Italia non si merita di essere governata in questo modo nel pieno di una crisi economica tanto grave e tanto complessa da risolvere. La mobilitazione deve servire a motivare ognuno di noi a votare contro Verlusconi e la sua politica, per convincere il maggior numero di persone a votare per la democrazia, per le regole condivise, per l'onestà ed il rispetto delle forme della democrazia insieme alla sostanza delle leggi. Per un paese nuovo e diverso, seppelliamoli di voti in tutta Italia, vinciamo queste elezioni, senza divisioni, tutti insieme, come il popolo viola ci insegna. Perchè un altro paese è possibile, quello della gente che lavora, che non imbroglia e che vorrebbe vivere in una Italia normale. Seppelliamoli sotto una valanga di voti e di democrazia.

 
 
Raffaele Pirozzi direttore giornaleonline"www.notiziesindacali.com"

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