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domenica 18 aprile 2010

Fabio Pandiscia: Il Potenziale Umano

Il Potenziale Umano (di Fabio  Pandiscia)

Per chi pratica attività  di coaching sa bene che la sua attività principale è quella di supportare il suo cliente affinché possa realizzare pienamente il suo potenziale; il suo intervento si basa sulla presupposizione che generalmente le cose che limitano il suo potenziale non vengono dall'esterno, ma sono generate dalle strategie inefficaci o nocive che il suo cliente ha appreso nel corso della vita. La visione del coaching è quella di definire "l'altro come persona", ed agire con lui come persona. Pensare all'altro come persona significa considerarlo per quello che può fare, prima ancora che per quello che fa. In altre parole, è più importante pensare alle persone in termini di potenziale, piuttosto che di performance.

Se continuiamo a misurare le persone sulle performance (come si usa fare molte volte nel mondo del lavoro), non potremmo mai "misurare" esattamente un soggetto, perché vedere una persona come performance ci fa sapere solo quello che la persona compie quando la misuriamo, ma non ci dice nulla sulle sue potenzialità e possibilità, che sfuggono qualsiasi misurazione. E' nel campo delle possibilità che troviamo lo spazio opportuno dove estrarre il meglio dagli altri. Esistono degli schemi che abbiamo appreso e che influenzano l'esperienza che abbiamo del mondo e lo scopo del coaching basato sulla PNL è quello di identificare questi schemi, per poi giungere a compiere delle scelte che ci permettano di realizzare ciò che vogliamo e sviluppare il nostro potenziale.

Quello che conta quando si parla di obiettivi, quando si parla di pianificare la propria vita per ottenere il successo che vogliamo, non è sapere quanto sia grande il potenziale che abbiamo a nostra disposizione, ma come usiamo a nostro vantaggio tale risorsa.

Mi spiego meglio: mi sono occupato di piano bar per almeno 10 anni e ho suonato anche con vari gruppi musicali, quindi riconosco che esiste in me un potenziale di tipo musicale, ma è il sapere come ho deciso di usare in passato e come decido di usare oggi questo potenziale che ha determinato e determina i miei risultati. Se io credo di avere lo stesso potenziale di grandi musicisti del nostro tempo: Cocciante, Venditti, Baglioni, Masini, ecc. ma allo stesso tempo non studio come loro, non mi esercito e faccio le stesse esperienze ed incontri che hanno fatto loro, difficilmente riuscirò ad avere gli stessi risultati. Quindi non è importante il potenziale che abbiano a nostra disposizione, ma come lo usiamo giornalmente, cioè quanto ci alleniamo a farlo fruttare.

Per quanto riguarda il raggiungimento dei nostri obiettivi, sapere come usare il nostro potenziale risulta essere di fondamentale importanza, può capitare infatti di iniziare a fare qualche cosa con una convinzione del tipo: "Non credo che questa cosa riesco a farla", oppure "posso provare, ma se fallisco?".

Se iniziamo qualsiasi attività, dalla più banale alla più complicata con una credenza così limitante in noi, attingiamo poco al nostro potenziale, non mettiamo in gioco tutta la nostra energia e voglia di fare, tutto il nostro entusiasmo ed impegno. Anzi, agendo già demotivati è facile andare incontro ad un fallimento, cosa dirà il nostro cervello in questi casi: "hai visto, avevo ragione, era come pensavo", in pratica avevamo del potenziale in noi, ma lo abbiamo lasciato inespresso.

E' vero anche l'opposto, quante volte iniziamo ad agire fermamente convinti di riuscire ad ottenere un risultato positivo? In questi casi ci sentiamo perfettamente in grado di saper fare una determinata cosa ed avere tutte le carte in regola per farla. Magari sapevamo fin dall'inizio che non era facile ottenere quel risultato, ma è stato talmente importante per noi che ci ha permesso di dare quella spinta in più, quella motivazione in più che alla fine ci ha permesso di attingere pienamente al nostro potenziale e raggiungere il nostro obiettivo.

Sono certo che ognuno di noi può ricordare nella sua vita momenti in cui è andato incontro ad un fallimento o ad un successo, nel momento stesso in cui mettiamo bene a fuoco le immagini che questi momenti scaturiscono in noi, ricordiamoci il nostro specifico comportamento davanti alle prime difficoltà che abbiamo incontrato.  Nel primo caso, cioè quando eravamo convinti di non farcela, alle prime difficoltà abbiamo detto "tanto non ce la faccio, meglio che lascio perdere", nel secondo caso ci siamo comportati in modo del tutto diverso, non ci siamo tirati indietro e alla fine ci siamo detti "sapevo di potercela fare". E' praticamente lo stesso procedimento mentale, ma in positivo.

Il nostro potenziale non determina certo i nostri risultati, ma è quello che noi crediamo di fare con il nostro potenziale che determinerà i nostri risultati.

Che tu creda di farcela o di non farcela, avrai comunque ragione (H. Ford)

Vuoi sapere come aumentare le tue performance in ogni campo della tua vita? Un percorso di coaching ti può aiutare, e ti permetterà di raggiungere con piena soddisfazione i tuoi obiettivi più grandi. Contattami su www.formaementis.net oppure www.fabiopandiscia.it per saperne di più oppure frequenta i miei corsi di PNL.

                                                                  Dr. Pandiscia Fabio

Note sull'autore: Pandiscia Fabio, Psicologo clinico e di comunità. Ricercatore e Master Trainer PNL. Autore di vari libri sul miglioramento personale e PNL. Coach, Imprenditore e Partner di varie aziende del centro Italia. Fondatore della scuola di formazione FormaeMentis dove svolge corsi di PNL riconosciuti da NLP International. Dal 1988 ad oggi partner della società "Pandiscia Ascensori srl", azienda certificata Iso 9001:2000, dove svolge il ruolo di assicuratore del sistema di qualità, trattamento dati per la privacy, formazione tecnica del personale sui processi di riparazione e manutenzione impianti. Da vari anni tende ad estendere la sua formazione anche in ambito sportivo, dopo venti anni di pratica nelle arti marziali ha fondato nel 2004 l'A.S. Fight club Rieti dove svolge il ruolo di istruttore Wing Tzun (Ebmas system) e corsi di motivazione e sistemi di rilassamento utili nel training sportivo. Nel 2005 ha ottenuto la licenza di Bodyguard con la quale offre corsi di addestramento, comunicazione, preparazione e motivazione ai suoi allievi e agli agenti preposti alla sicurezza pubblica e privata.

Ha pubblicato:

1."La comunicazione come forma mentis", edizioni Psiconline, 2009.  

2. "L'Adolescente in psicoanalisi", edizioni Psiconline 2009.  

 

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Studio FormaeMentis del Dr. Fabio Pandiscia

Formazione -- Gestione Risorse Umane -- Coaching

Sede legale: V. degli Aceri n. 3, 02100 Rieti (RI)  P.Iva 00987410578

Web: www.formaementis.net  –  www.fabiopandiscia.it

Mail: info@formaementis.net  –  fabio@fabiopandiscia.it

 

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