LEONARDO DA VINCI E IL RITRATTO DI ISABELLA D'ESTE
Il ritratto dedicato a Isabella d'Este è stato veramente realizzato da Leonardo Da Vinci? Questa querelle, che ha appassionato i più grandi studiosi dell'artista, potrebbe essere vicina a una risoluzione definitiva. La giornalista Veronica Artioli ha indagato sul tema, ricostruendo i dettagli di una vicenda avvolta nel mistero. Tutto comincia nel 1499, durante un soggiorno a Mantova, quando Leonardo esegue un cartone preparatorio, oggi conservato al Louvre, sul quale abbozza un ritratto di Isabella d'Este. Del quadro non si ebbe più notizia tanto che, col tempo, i critici e gli studiosi di Storia dell'Arte arrivarono alla conclusione che non fosse mai stato realizzato o che fosse poi confluito nella composizione della Gioconda. Tre anni e mezzo fa la scoperta che ha rimesso la questione in dubbio: il ritratto sarebbe infatti riemerso a Turgi, nel cantone Argovia dall'eredità di una famiglia di origine italiana.LE TEORIE DI CARLO PEDRETTI E MARTIN KEMP SU LEONARDO DA VINCI
Quali sono le prove a sostegno dell'autenticità del dipinto? Secondo il professor Carlo Pedretti, decano studioso dell'artista e direttore del Centro Studi Vinciani dell'Hammer Museum di Los Angeles, ci sarebbero una serie di fattori che proverebbero questa tesi. Oltre alla fotografia del quadro, gli accertamenti scientifici sull'opera avrebbero dimostrato che i pigmenti coinciderebbero con quelli utilizzati da Leonardo negli altri suoi lavori e l'imprimitura della tela sarebbe preparata con la medesima ricetta contenuta nel suo Trattato. La fluorescenza, infine, avrebbe fatto ricomparire il libro, simbolo di Isabella protettrice di Lettere e Arti, che era visibile sul cartone preparatorio custodito al Louvre. L'esistenza di un ritratto su tela di Leonardo confuterebbe le teorie di un altro importante studioso dell'artista, Martin Kemp, sostenitore della tesi che il Da Vinci non avesse mai realizzato opere di questo tipo. Il dibattito resta aperto, in attesa di nuovi svolgimenti.Per visualizzare l'articolo completo sull'indagine svolta dalla giornalista Veronica Artioli in esclusiva per Sette, visita il canale web del Corriere della Sera.