Franco Meneguzzo
Il senno del prima
COMUNICATO STAMPA
Titolo: Franco Meneguzzo – Il senno del prima
Periodo: 16 marzo – 27 aprile 2008
Inaugurazione: 16 marzo 2008 – ore 11.00
Sede: Fortezza Castelfranco, via Caviglia, Finalmarina (Sv)
Tel.: 019.6816004
Fax: 019.6816377
E-mail. culturaturismo@comunefinaleligure.it
Internet: www.comunefinaleligure.it
Orari: da giovedì a domenica e festivi compresi 15.00 / 19.00
Si tratta di una selezionata antologia di lavori pittorici, che vanno dai primissimi anni cinquanta alla metà degli anni settanta, quando l'artista si è dedicato quasi integralmente alla scultura.
Dall'astrazione concreta alla grande stagione dell'Informale, alle opere realizzate per sottrazione di colore degli anni sessanta, alla passione esclusiva per il colore verde che ha contraddistinto la sua pittura sino agli ultimi anni, il percorso alla Fortezza farà scoprire un artista che pur avendo conosciuto una buona notorietà tra gli addetti ai lavori (cfr. la biografia, più avanti), ha preferito un'attività appartata e solitaria.
Oggi, una cospicua acquisizione di opere da parte della prestigiosa collezione tedesca VAF-Stiftung di Francoforte, e una monografia imponente – presente in mostra – contribuiscono a diffondere la conoscenza di un lavoro perfettamente coerente coi suoi tempi e, in certi casi, persino anticipatore, e comunque assolutamente autonomo.
Le ventiquattro opere scelte, esposte a Finale Ligure, ne sono un esempio.
Biografia
1924 Franco Meneguzzo nasce a Valdagno, ultimo di tre fratelli, da Marino e da Ines Bevilacqua. Il nonno e il bisnonno sono stati due guide geologiche,che hanno contribuito a importanti scoperte paleontologiche nel campo dei fossili.
1942 Frequenta il corso di "composizione" musicale, al Conservatorio di Vicenza. Impara a suonare il pianoforte.
1943 Richiamato alle armi, il 9 settembre fugge dalla caserma di Udine, poche ore prima che venga occupata dalle truppe tedesche, in conseguenza dell'armistizio dell'8 settembre con gli Alleati
1943-1945 Partecipa alla Resistenza partigiana contro l'occupante tedesco e la Repubblica di Salò fedele a Mussolini, nelle file di Giustizia e Libertà. Viene imprigionato tre volte. In questo periodo conosce intellettuali democratici impegnati nella socialdemocrazia, come l'industriale Antonio Pellizzari, Licisco Magagnato, Sergio Perin.
1945 Il 28 aprile il padre Marino viene preso in ostaggio dalle truppe tedesche in ritirata; il 3 maggio viene ritrovato ucciso.
1946 inizia a disegnare e a dipingere. Lavora come operaio tessile nel lanificio Marzotto (fino al 1951), la cui sede principale è a Valdagno. Viene eletto rappresentante sindacale operaio tra i socialdemocratici
1947 Si sposa con Bruna Mistè, conosciuta l'anno precedente, in occasione del ritorno in paese di lei, fuggita al Sud nel 1943, per timore di rappresaglie fasciste
1949 Inizia l'attività di ceramista, nel laboratorio Tosin di Vicenza. Primi acquerelli astratti
1951 Partecipa al Premio Borletti a Milano, presentato dal pittore Giuseppe Santomaso.
1953 Prima mostra personale, alla Galleria del Calibano di Vicenza. L'astrattismo geometrico che caratterizza la sua opera suscita reazioni contrastanti, molte delle quali negative. In seguito alla difficoltà di essere artista in una regione poco ricettiva, si trasferisce a Milano.
1954 Lavora per un anno come scenografo negli studi della nascente televisione italiana. Nasce il figlio Marco
1955 Con Bruno Danese, anch'egli valdagnese, fonda la DEM (Danese e Meneguzzo), società per la produzione e la diffusione di oggetti di design. Mentre Danese si occupa della parte commerciale, Meneguzzo realizza le ceramiche in piccola serie, che di lì a qualche anno riscuoteranno un grande successo presso il pubblico di architetti e designer più attenti.
1956 Prima mostra personale a Milano, con presentazione di Gillo Dorfles, nella prestigiosa Galleria de L'Ariete. Da allora si susseguiranno una cinquantina di esposizioni personali. Aderisce al M.A.C., Movimento Arte Concreta
1957 Si scioglie la società DEM, e Meneguzzo continua l'attività di ceramista nella nuova società di design "Danese", che coopterà l'anno successivo Bruno Munari ed Enzo Mari
1959 nasce la figlia Anna
1961 Si esaurisce la fase "informale" della sua attività artistica, e inizia una pittura "per sottrazione di colore"
1963 Lascia la società "Danese" per contrasti ideali sul ruolo dell'artista e del designer. Interrompe l'attività di ceramista
1964 Inizia la fase "verde" del suo lavoro pittorico: non la abbandonerà che nel 1973, quando praticamente interromperà la produzione di quadri, in favore delle sculture
1970 Inizia la serie dei "ferri", sculture saldate riconducibili a un modulo geometrico
1973 da questo momento si dedica interamente alla scultura. che già aveva praticato in ceramica dalla fine degli anni quaranta, e in ferro dal 1951.
1979 viene allestita la sua prima antologica al Museo di Castelvecchio di Verona.
1998 Il Comune di Padova gli dedica una mostra, centrata sui lavori pittorici tra il 1961 e il 1963
1999 All'Associazione Jacqueline Vodoz et Bruno Danese viene allestita la personale "L'avventura ceramica 1949-1963" che mostra la produzione ceramica di piccola serie e un gruppo di pezzi unici
2003 Grande antologica alla Basilica Palladiana di Vicenza
2004 Muore l'adorata moglie Bruna
2005 partecipa alla mostra "La scultura italiana del XX secolo" , mostra inaugurale della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano
2007 Il MIAAO – Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi – gli dedica una mostra sull'attività di ceramista
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From: Mario Valente <valentema@tin.it>
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