Tutto questo per l’immediato, poi qualcosa di positivo (almeno negli intenti) si vedrà nel futuro. Si spera prossimo. Tra i punti dello “straordinario risultato raggiunto” (come presto si è affrettato a definire il disegno di legge il Guardasigilli Alfano dopo l’ok dell’Aula), il capitolo delle deleghe punta a una radicale riduzione delle forme processuali. Tolto di mezzo il processo societario, si lascia in vita solo il rito ordinario, quello sommario e pochi altri: quelli su famiglia, fallimento, proprietà industriale e lavoro. Senza contare il deciso intento di far decollare finalmente le procedure “alternative” al rito ordinario cioè la famosa conciliazione nel settore commerciale e civile che finora nel nostro Paese è rimasta al palo. Sarà l’inizio della realizzazione del sogno di completare tutti i gradi di giudizio in soli 5 anni? E’ presto per svegliarsi: prima dovrà venire l’accorpamento delle sedi giudiziarie più piccole e costose. Poi dovranno essere eliminati i tanti (troppi) sprechi della “macchina” ingolfata da vent’anni; poi bisognerà decidere con serietà su come fronteggiare le carenze di personale e risorse negli uffici e, soprattutto puntare veramente alla giustizia on line del processo telematico che, al di là dei ripetuti buoni intenti susseguitisi nel tempo, resta ancora una chimera. Persa com’è tra una delega e l’altra nel passaggio di “colore” da un Governo ad uno nuovo.
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venerdì 29 maggio 2009
Ecco come cambia il processo civile
Tutto questo per l’immediato, poi qualcosa di positivo (almeno negli intenti) si vedrà nel futuro. Si spera prossimo. Tra i punti dello “straordinario risultato raggiunto” (come presto si è affrettato a definire il disegno di legge il Guardasigilli Alfano dopo l’ok dell’Aula), il capitolo delle deleghe punta a una radicale riduzione delle forme processuali. Tolto di mezzo il processo societario, si lascia in vita solo il rito ordinario, quello sommario e pochi altri: quelli su famiglia, fallimento, proprietà industriale e lavoro. Senza contare il deciso intento di far decollare finalmente le procedure “alternative” al rito ordinario cioè la famosa conciliazione nel settore commerciale e civile che finora nel nostro Paese è rimasta al palo. Sarà l’inizio della realizzazione del sogno di completare tutti i gradi di giudizio in soli 5 anni? E’ presto per svegliarsi: prima dovrà venire l’accorpamento delle sedi giudiziarie più piccole e costose. Poi dovranno essere eliminati i tanti (troppi) sprechi della “macchina” ingolfata da vent’anni; poi bisognerà decidere con serietà su come fronteggiare le carenze di personale e risorse negli uffici e, soprattutto puntare veramente alla giustizia on line del processo telematico che, al di là dei ripetuti buoni intenti susseguitisi nel tempo, resta ancora una chimera. Persa com’è tra una delega e l’altra nel passaggio di “colore” da un Governo ad uno nuovo.
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