Elezioni regionali 2010
WWF: "CHIAREZZA SU "PIANO CASA", ENERGIA, CACCIA E BIODIVERSITA'"
L'INVITO AI CANDIDATI: SUPERARE IL CERCHIOBOTTISMO
Alla vigilia delle elezioni regionali il WWF richiama i temi caldi non risolti nella passata legislatura e chiede ai candidati di tutti gli schieramenti di dichiarare i propri orientamenti su 4 temi chiave, "piano casa", scelte energetiche, caccia e tutela della biodiversità. Il WWF spera che, in quest'ultimo scorcio di campagna elettorale, i candidati Governatori abbandonino finalmente il cerchiobottismo e stupiscano gli elettori con affermazioni chiare sugli argomenti che dovranno affrontare se saranno eletti.
Quest'ultimo appello chiude un mese di pressing da parte del WWF che ha presentato ai candidati delle 13 regioni prossime al voto un "Decalogo dell'ambiente" e documenti elaborati dalle sezioni regionali dell'associazione con richieste di impegni concreti e positivi per la tutela dell'ambiente. Alle richieste del WWF molti candidati hanno risposto anche in occasioni di incontro o inviando note.
"Come dimostra la vicenda del nucleare e l'ultimo annuncio sul superamento della Dichiarazione di Inizio Attività per i lavori edili di manutenzione ordinaria e straordinaria per decreto, inattuabile senza il consenso della Regioni, il Governo nazionale fa continue invasioni di campo su materie che sono di competenza concorrente (governo del territorio, edilizia ed energetica) delle Regioni – commenta Stefano Leoni, presidente del WWF. - Le Regioni non devono solo attestarsi in difesa delle proprie prerogative costituzionali, ma dimostrare di avere disegni alternativi e di essere capaci di tutelare efficacemente, come richiesto dalla stessa Carta costituzionale, la salute dei cittadini e il paesaggio, e quindi l'ambiente".
Ecco i 4 temi 'caldi' indicati dal WWF:
PIANO CASA: il Governo voleva imporlo con decreto; il WWF ricorda l'alzata di scudi della Regioni sulla giusta difesa delle proprie prerogative costituzionali che portò l'1 aprile 2009 alla stesura dell'Accordo con il Governo in Conferenza unificata (Stato-Regioni ed Enti locali), ma fa anche notare che se la maggior parte delle Regioni hanno limitato i danni (impedendo l'aumento di cubature del 20% e la demolizione e ricostruzione con ampliamenti sino al 35% in aree tutelate e nei centri storici e non prevedendo il cambiamento di destinazione d'uso), altre amministrazioni invece hanno approvato leggi peggiorative della proposta governativa: Campania (che prevede oltre al premio del 35% in più della volumetria, anche un 20% in più in altezza, in caso di demolizione e ricostruzione), Lazio (che prevede ampliamenti del 20% anche per il non residenziale e un aumento del 50% delle volumetrie nel caso di abbattimento e spostamento di edifici oltre i 300 metri della costa, e sino al 60% se con destinazione alberghiera), Molise (che contempla il cambiamento della destinazione d'uso sia per gli ampliamenti che per le ricostruzioni), Veneto (che prevede ampliamenti anche per il non residenziale). Il WWF fa notare nel contempo che le Regioni,non si sono dotate di strumenti innovativi efficaci di "governo del territorio" a Consumo di Suolo Zero, né hanno inserito questa previsione nei piani paesistici.
ENERGIA: il WWF chiede coerenza alle 11 Regioni (Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana e Umbria) che hanno impugnato di fronte alla Corte Costituzionale le disposizioni della delega al Governo in materia nucleare (legge n. 99/2009) riguardanti le procedure di localizzazione degli impianti nucleari. Il WWF chiede che siano conseguenti anche i "governatori in pectore" delle due Regioni che hanno detto "No" al nucleare nella propria Regione (Formigoni in Lombardia e Zaia in Veneto). Ma questi orientamenti, osserva il WWF, si devono trasformare anche in scelte energetiche alternative e, quindi, portare alla revisione dei Piani energetici regionali, che devono essere adattati ai nuovi obiettivi internazionali di riduzione dei gas serra (-30% entro il 2020 e -80% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990), privilegiando il risparmio, l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili e contrastando qualsiasi realizzazione/riconversione di impianti a carbone.
CACCIA : il WWF ricorda la distanza tra Paese reale e quadro politico (in un recente sondaggio IPSOS il 79% degli Italiani chiede una forte riduzione o l'abolizione della caccia, l'81% si dichiara contrario all'allungamento del periodo di caccia, il 77% non vuole la caccia agli uccelli migratori), alla luce del bilancio negativo della Stagione venatoria 2009-2010, che vede assegnare il primo premio per la deregulation della caccia alle Regioni Lombardia (la quale ha visto la legge regionale "sospesa" dalla Corte di Giustizia europea) e Veneto (la quale ha accumulato un grave contenzioso amministrativo) mentre anche in Abruzzo (il TAR ha bocciato la pre-apertura della caccia alla quaglia e il posticipo al 31 gennaio della caccia alla beccaccia) non sono rispettate le regole europee sulle specie cacciabili e non, a cui il WWF fa riferimento.
BIODIVERSITA': Sulla sua tutela, nel 2010 "Anno internazionale della biodiversità, il WWF ricorda che sono appena 4 le Regioni che hanno una propria legge in materia (Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Toscana), ma ancora nessuna Regione si è dotata di un Piano d'azione (solo la Toscana ha avviato il percorso), mentre tutte sono in estremo ritardo nella definizione dei Piani di gestione dei siti della rete Natura 2000, tutelata dall'Europa e ancora, rileva il WWF, la tutela della biodiversità non viene considerata nella pianificazione territoriale e nei programmi operativi economico-finanziari.
Roma 25 marzo 2010
Ufficio stampa WWF Italia – 06-84497.377, 265, 213, 463
Il sito del WWF: www.wwf.it
SCHEDA
Il "Decalogo dell'Ambiente" del WWF in sintesi
Nel "Decalogo dell'Ambiente" vengono declinate le tematiche comuni a tutte le Regioni su cui il WWF chiede precisi impegni.
Il WWF chiede alle Regioni di:
1. tutelare la ricchezza naturale delle regioni, predisponendo Piani d'azione regionali e inserendo la tutela della biodiversità nella pianificazione territoriale e nei programmi operativi economico-finanziari;
2. perseguire l'Obiettivo: consumo del suolo "zero", prevedendo che i nuovi piani paesistici contengano obiettivi chiari e misurabili di riduzione progressiva e significativa del consumo del suolo (favorito da interventi estemporanei, da abbandonare, come il c.d. Piano Casa);
3. pianificare per prevenire il dissesto idrogeologico, adottando Piani di tutela delle acque in linea con l'Europa che facciano decollare la gestione dei Distretti idrografici per contrastare il rischio idrogeologico e conseguire il traguardo del "buono stato ecologico di laghi e fiumi";
4. far respirare i territori assediati dal traffico, inserendo nei Piani regionali dei trasporti obiettivi espliciti di riduzione delle emissioni di Co2, di rientro nei limiti per l'inquinamento dell'aria (in particolare per quanto riguarda NO2 e di PM10) e di riduzione del rumore e non prevedendo la costruzione di nuove autostrade;
5. predisporre l'alternativa al nucleare, adeguando i Piani energetici regionali ai nuovi obiettivi internazionali di riduzione dei gas serra (-30% entro il 2020 e -80% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990) attraverso il risparmio, l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili e contrastando qualsiasi realizzazione/riconversione di impianti a carbone, nonché la costruzione di centrali nucleari, assolutamente inutili, dannose ed economicamente insostenibili;
6. contribuire alla lotta sui cambiamenti climatici, elaborando Piani strategici regionali che fissino obiettivi per la riduzione di Co2 in tutti i settori (in particolare quelli non sottoposti all'emission trading: trasporti, settore civile, agricoltura) e linee d'azione per l'adattamento ai cambiamenti climatici;
7. premiare chi riduce i rifiuti, redigendo i Programmi di prevenzione dei rifiuti richiesti dalla Commissione Europea e perseguendo l'obiettivo di riduzione dei rifiuti, anche sollecitando i Comuni ad usare virtuosamente la leva fiscale con il passaggio dalle tasse attuali a tariffe premianti per chi adotta comportamenti virtuosi;
8. consolidare la rete delle aree protette, sviluppando una rete di aree protette, collegate alla Rete Natura 2000 (tutelata dall'Europa) basata sull'efficienza e l'efficacia degli interventi programmati e pianificati;
9. contrastare la caccia selvaggia, non promuovendo modifiche peggiorative alla legge quadro sulla caccia (come stabilito dalla Conferenza delle Regioni), contenendo la pressione venatoria e non derogando dall'elenco delle specie cacciabili stabilito dall'Europa;
10. educare all'ambiente, rafforzando il Sistema INFEA (Informazione, Formazione, Educazione Ambientale) e integrandolo con le attività educative delle scuole e le attività di formazione.
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