CALDORO VARA LA SUA GIUNTA, FATTA DI TECNICI, POLITICI E TRANSFUGHI.
di: Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco
Il presidente della Campania, Stefano Caldoro, ha composto la nuova giunta regionale. La vicepresidenza è andata a Giuseppe De Mita, nipote di Ciriaco, vicepresidente della Provincia di Avellino, a cui va anche la delega a Turismo e Beni culturali. Tra gli assessori, due consiglieri regionali, un parlamentare, molti docenti universitari e due sindaci. In particolare, Ernesto Sica, sindaco di Pontecagnano Faiano, ha la delega all'Avvocatura; Pasquale Sommese, consigliere regionale, al Personale; Ermanno Russo, consigliere regionale, all'Assistenza sociale e al Demanio; Marcello Taglialatela, parlamentare, all'Urbanistica e territorio; Edoardo Cosenza, preside della facoltà di Ingegneria dell'ateneo Federico II, ai Lavori pubblici; Sergio Vetrella, docente nello stesso ateneo, Trasporti e Attività produttive; Guido Trombetti, rettore sempre della Federico II, ha la delega all'Università e ricerca; Anna Caterina Miraglia, docente a Salerno, all'Istruzione; Severino Natti, docente in Calabria e già assessore alla Provincia di Napoli, al Lavoro; Giovanni Romano, docente universitario e assessore alla Provincia di Salerno, nonchè sindaco di Mercato San Severino, all'Ambiente; il generale della Guardia di Finanza Gaetano Giancane, comandante regionale del Corpo in Calabria, al Bilancio. Caldoro mantiene ad interim la delega all'Agricoltura ed è commissario ad acta della sanità campana.
Dopo un mese e mezzo dalle elezioni, Caldoro arriva buon ultimo,tra i nuovi Presidenti, alla nomina della sua Giunta. Si capisce subito che è una scelta non definitiva. Infatti le due deleghe più importanti l'agricoltura e la sanità restano al Presidente in attesa della modifica dello Statuto, che dovrebbe portare gli assessori da 14 a 16. In quella occasione ci sarà un riequilibrio delle deleghe assegnate, in un quadro di riferimento finanziario ed economico della Regione più chiaro. Al di là delle intenzioni del presidente di mettere mano al debito della Sanità, non credo ci sia nessuno che voglia in questa fase prendersi un problema come quello che l'Assessorato alla Sanità rappresenta. Le contraddizioni di questa Giunta sono evidenti, i politici eletti deputati e consiglieri regionali non si sono dimessi dalle loro cariche elettive, pur essendo questo un atto dovuto ad un articolo dello Statuto Regionale adottato dal Consiglio nella scorsa legislatura e votato anche da Sommese e Russo membri di quella assemblea. Questi due elementi significano che questa Giunta non è ancora quella definitiva, è sicuramente molto qualificata, ma sembra a tempo. Infatti, anche altri Assessori hanno incarichi nelle Province e nei Comuni che non possono essere cumulati. Questa Giunta dovrà servire fino a Dicembre, quando saranno scaduti i contratti dei dirigenti, le nomine della Giunta Bassolino saranno revocate, la manovra di bilancio sarà stata effettuata e oltre al governo, sarà possibile la "gestione". L'Agricoltura resta nelle mani del presidente, perché è l'unico settore che ha ancora qualche residuo economico da spendere e potrà essere utile in questa fase di partenza ad handicap della nuova Giunta. Non meraviglia trovare Sommese e De Mita in questa Giunta, l'UDC è stata determinante per la vittoria di Caldoro, così come lo fu con Bassolino dal 2000 al 2010. De Mita, nelle precedenti legislature aveva imposto come assessore alla Sanità, prima la sconosciuta ed impotente Rosetta Tufano, che lasciava al manager della ASL Napoli 1, Angelo Montemarano campo libero. Poi, nella seconda legislatura, De Mita impose lo stesso Montemarano alla guida del più importante assessorato regionale. I responsabili dello sfascio della Regione sono ancora al potere. Addirittura Sommese, Presidente della Commissione Regionale all'Assetto del Territorio, relatore per la legge regionale all'Urbanistica, molto criticata dal Centro Destra, tra i più attivi nel congresso del PD, di cui è stato un autorevole espomemte fino a Febbraio, oggi, con la naturalezza di chi è senza coerenza, si sistemerà nella poltrona di Assessore al personale, una delle più importanti di Santa Lucia.; ma la vera novità è rappresentata da Guido Trombetti, Rettore della Federico II di Napoli, che era stato fino all'ultimo un serio candidato per il centro sinistra per la carca di Governatore, amico ed ascoltato referente di Bassolino, con la spudoratezza degna di un vecchio politico corrotto, ha fatto un salto da una coalizione ad un'altra senza colpo ferire. Questo significa, che nel frattempo che aspettava incarichi dal centro sinistra, già formalizzava gli accordi con il centro destra. Ferraro, Rettore della Partenope Vice presidente della Provincia di Napoli e lui Assessore all'Istruzione alla Regione. Queste scelte significano sicuramente la subordinazione economica e politica della cultura nei confronti del potere politico, ma rappresentano bene, il livello scadente dell'Accademia Napoletana, abituata all'ossequio, alla clientela ed al potere fine a se stesso. L'ultima riflessione riguarda la nomina del generale Giancane all'assessorato al Bilancio. Un vero e proprio commissariamento da parte di Tremonti, ma non solo con il compito di risanare il Bilancio, ma con il ruolo di operare scelte sofferte che solo un militare può adottare, per l'abitudine al servizio che la divisa gli ha sempre imposto. Ma non solo, in questo modo Caldoro si protegge da inchieste possibili sul dissesto finanziario regionale, che potrebbero essere innescate dallo stesso generale. I segnali per la Campoania non sono buoni, Bassolino si è chiuso in un silenzio sospetto. Questi ultimi anni della sua attività sono stati incomprensibili, un silenzio assordante proprio da chi della comunicazione aveva fatto la sua migliore arma. Certo, il caso Marrazzo, la vicenda di Del Turco, il caso del vicepresidente della Puglia, fanno pensare a ricatti, ad inconfessabili peccati, a silenzi dovuti per garantire situazioni inaccettabili. Tutte vicende che riguardano la gestione della Sanità, che hanno sfiorato anche il premier per le sue note predilezioni femminili. Caldoro parte con una notevole difficoltà, ci auguriamo, per noi tuti che abbia le capacità necessarie a fronteggiare questa particolare e grave situazione. I prossimi mesi saranno decisivi per la nostra Regione.
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