Londra, no all'anello di castità a scuola "Simbolo non previsto dalla fede cristiana"
La teenager voleva mostrare la sua decisione di restare vergine fino al matrimonio
DALL'INVIATO di Repubblica
Il giudice Michael Suppertone è andato oltre, argomentando che "l'anello non è parte integrante delle manifestazioni di fede", cioè non è obbligatorio per i fedeli. Dunque non può essere un'eccezione alla regola, come altre già previste in dettaglio dal regolamento scolastico di Horsham: i veli delle ragazze di fede islamica, i braccialetti Kara dei sikh.
La direzione della scuola si è definita "deliziata" per la decisione, mentre Lydia, "profondamente delusa", sta valutando se fare appello. Ovviamente non ha perso lo spunto per segnalare la sua preoccupazione: che "lentamente, nel tempo, sia data la possibilità a gente come i direttori di scuole, i datori di lavoro, le organizzazioni politiche e altri di impedire ai cristiani la pubblica espressione e la pratica della loro fede".
"Il programma di educazione sessuale governativo non funziona", ha detto Lydia alla Bbc, "e anzi continua la pressione sui giovani perché "si diano da fare"". La ragazza non è la sola a pensarla in questo modo: assieme a una decina di coetanee, ha aderito a un'associazione che si chiama Silver Ring Thing. È la costola britannica di un movimento nato negli Usa e legato alla destra evangelica, quello che ha stimolato l'intervento dell'amministrazione Bush e ha ottenuto il finanziamento di diverse campagne per l'astinenza. La Silver Ring Thing in particolare ha ottenuto oltre un milione di dollari dalla Casa Bianca per propagandare l'astinenza e vendere anellini con citazioni bibliche, croci, oppure con la scritta "L'amore vero aspetta".
L'idea è che l'anello debba essere portato sull'anulare sinistro per testimoniare la castità della persona fino a quando verrà rimpiazzato da una fede nuziale. Negli Usa i risultati della campagna, resi noti pochi mesi fa, sono stati fallimentari: il robusto finanziamento federale non ha inciso minimamente sulle gravidanze giovanili e sulle malattie a contagio sessuale. Ma le cifre si fermano davanti alle petizioni di principio, come quella di Paul Diamond, l'avvocato di Lydia, il quale proclama che la scuola si è presa "il diritto di stabilire verità religiose". E ora la banale pignoleria degli amministratori scolastici rischia di essere contrabbandata per un caso emblematico di violazione dei diritti civili. (g. cad.)
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