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venerdì 31 marzo 2006
CONSENSI AL CNR PER UN MODO NUOVO DI AFFRONTARE E COMUNICARE LA SCIENZA
Siamo in un momento cruciale dell’evoluzione terrestre: vogliamo progredire o regredire? La Scienza potrà suggerire gli indirizzi alla società e influenzarne le scelte, ma occorre che abbia una visione il più possibile globale del complesso sistema interconnesso con il quale il nostro mondo è in rapporto diretto. Al tempo di Leonardo da Vinci era possibile ad una sola persona essere uno scienziato completo, filosofo, astronomo ingegnere, medico, ecc, al quale era più facile raggiungere un ottimo livello in ciò che intraprendeva. Oggi, in una società di specialisti, la ricerca scientifica non potrà che trarre vantaggio dal confronto e dalla collaborazione tra i rappresentanti delle varie discipline e, per la prima volta, ciò si sta verificando, proprio presso il più importante Ente di Ricerca italiano, con l’iniziativa “LE VETRINE DEL CNR - L’uomo e la Scienza – Antiche e Nuove Teorie”, un ciclo di incontri interattivi, della durata di un giorno, a scadenza mensile. Tali incontri si pongono come qualificata tribuna da cui comunicare teorie scientifiche sia acquisite, che frutto di nuove ricerche, in un confronto anche con i rappresentanti del mondo sociale e culturale, per avere una visione più completa dell’argomento trattato e per promuovere la diffusione dei nuovi traguardi riguardanti l’evoluzione dell’Uomo e il suo rapporto con l’Universo.
Il primo appuntamento del 22 marzo, “DALLE STELLE AL PIANETA”, ha visto partecipare notissimi scienziati delle Università di tutta Italia e il dr. Dirk Brockmann del MX- Plan –Institute for Dynamics and Self- Organization di Gottingen (Germania).
L’argomento era la vita e la prof. Margherita Hack, nota astrofisica, Prof. Emerito dell’Università di Trieste e Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, nella sua relazione, ha illustrato con sapiente chiarezza come e perché la vita sulla Terra sia la conseguenza dell’evoluzione dell’Universo:
“Ancora non sappiamo se l’Universo abbia avuto un inizio o sia sempre esistito, infinito nel tempo e nello spazio, ma abbiamo dati da circa 13 miliardi e 300 milioni di anni fa, quando non c’erano ancora le stelle e le galassie e si può asserire che tutte le forme di vita hanno una comune origine. Infatti tutti gli elementi che conosciamo, di cui è fatto anche il nostro corpo, sono stati costruiti nell’interno di stelle primordiali, molto più grosse del sole, che hanno brillato solo per qualche milione di anni per poi esplodere come vere e proprie bombe nucleari e scaraventare nello spazio, non la morte, ma la vita. Anche l’Universo ha la sua evoluzione che ha permesso la formazione di queste stelle, senza le quali non ci sarebbero stati i pianeti e non ci sarebbe stata la vita.”
Tutto ciò che esiste ha dunque un’origine comune e il prof. Vittorio Marchi, eminente fisico e ricercatore, ha ribadito questo concetto, presentando il libro “L’Uno chiamato Dio” in cui viene chiarita la relazione esistente tra ogni cosa creata. Tutto è interconnesso, tutto fa parte di un’unica matrice:
“Trilioni di cellule formano organi, corpi, cervelli ed individui e lo stesso motivo interrelazionale si svolge tra organo ed organo, corpo, corpo, cervello e cervello, tra individuo ed individuo. Infine, per estensione del modello cellulare all’universo, tra pianeta e pianeta e tra stella e stella.”
“Dalle stelle al pianeta esiste un unico sistema , coordinato dal moto degli atomi che viene chiamato “emozione”. Le emozioni sono la forza della natura e le scelte che facciamo riguardo al nostro modo di vivere sono molto più importanti di quelle che facciamo per intervenire sulla realtà di un mondo che non conosciamo.”
Il prof. Alessandro Meluzzi, psichiatra, Direttore della Scuola Superiore di Umanizzazione della Medicina - Regione Piemonte e Docente di Genetica del comportamento umano all’Università di Siena, ha continuato a porre l’accento sull’importanza delle emozioni parlando di Eros e Agape considerati, in modo innovativo, come forma di unico amore.
E’ stata quindi la volta del prof. Mauro Francaviglia, Ordinario di Fisica Matematica all’Università di Torino e ESG dell’Università della Calabria, fondatore della Società Italiana di Relatività Generale e Fisica della Gravitazione (SIGRAV), che ha ricordato come dapprima la Relatività speciale, poi la Relatività generale, hanno cambiato la Fisica agli inizi del XX secolo. Lo spazio ed il tempo, per Einstein, costituiscono un tutt’uno che viene deformato dalla presenza dei corpi celesti. La velocità della luce (300.000 km/sec) è il limite massimo nell’universo einsteiniano. Energia e massa sono due aspetti della stessa cosa. La gravità, che non è una forza, è la misura della deformazione dello spazio-tempo. Lunghezza e tempo non sono misure assolute ma relative al sistema di riferimento usato. Nel breve documentario presentato (a cura della dott.ssa Marcella Giulia Lorenzi – Università della Calabria e del dott. Lorenzo Fatibene – Università di Torino, sono stati illustrati gli aspetti più divulgabili della relatività ristretta: l’allungamento del tempo e la contrazione delle dimensioni fisiche al crescere della velocità del mezzo in movimento rispetto ad un riferimento fisso.
Il prof. Marco Mamone Capria, docente di Meccanica Superiore all’Università di Perugia, ha preso in esame due diversi modi di osservare il cosmo, il principio copernicano e il principio antropico, ed ha preso spunto da questo esempio per sottolineare:
“Come gli scienziati, di ogni settore, abbiano la tendenza a dare dello stato delle proprie conoscenze, un’immagine pubblica più definitiva di quanto sia giustificato e quanto sia invece auspicabile una nuova alleanza fondata sulla condivisione del dibattito e dei dubbi, piuttosto che sulla pretesa autorità dei portavoce ufficiali della scienza.”
Il dott. Dirk Brockmann, partendo da una statistica sulla diffusione negli USA della banconota da
1 $ (che rapprenta quasi il 50% della massa cartacea statunitense), ha costruito un modello matematico (v. Il Venerdì di La Repubblica del 24/02/06) che spiega la dinamica della circolazione monetaria e che può essere usato per prevedere la diffusione delle malattie infettive (v. il caso dell’aviaria) che si diffondono con le stesse leggi, quelle che regolano i viaggi dell’Uomo.
Infine, il prof. Francesco Antonini, Professore Emerito di Gerontologia e Geriatria dell’Università di Firenze, ha esposto la sua ultima ricerca sulla longevità, in collaborazione con il dott. Stefano Magnolfi, psichiatra e geriatra dell’ospedale di Prato.
“Abbiamo molte probabilità di divenire centenari, la vita si è veramente allungata, grazie all’igiene, alla tecnologia, ai farmaci. In Italia la regione in cui si vive di più è la Liguria. Al nord sono le donne a vivere più a lungo, mentre al sud pur avendo una aspettativa di vita minore, non c’è differenza di sesso per i centenari.” Richiesto di dare alcuni consigli per vivere di più, il professore ha risposto: “Volentieri, però non sono più tanto sicuro che ne valga la pena!”
Tutti gli argomenti esposti dai Relatori sono stati approfonditi durante la Tavola Rotonda a cui hanno partecipato anche l’ing. Francesco Piccari del Gruppo Ricerche Aerospaziali del CNR e il fisico, giornalista dott. Giuseppe Vatinno.
Potrebbe sembrare impossibile il confronto e il dibattito tra rappresentanti di discipline così apparentemente diverse, ma non è stato così. Infatti la novità è proprio questa : gli scienziati hanno ricevuto stimoli reciproci, hanno trovato punti d’incontro, conclusioni e nuovi spunti per le proprie ricerche.
L’iniziativa ha avuto il suo culmine di gradimento quando è iniziato il dibattito con il folto pubblico intervenuto che continuava a volerne sapere di più, presentando nuovi argomenti, altri collegamenti innovativi, ai quali gli scienziati, ancora una volta, hanno saputo dare risposte esaurienti e spesso, sinergiche.
E’ come se questo nuovo modo di affrontare e divulgare la Ricerca Scientifica, fosse atteso sia dagli addetti ai lavori sia che dagli intervenuti, che hanno dimostrato, con la loro sentita partecipazione una grande desiderio di essere informati di ciò che avviene nel mondo scientifico, ed è questo, infatti lo scopo de’ “LE VETRINE DEL CNR” che si propongono sia di incentivare il confronto tra scienziati delle diverse discipline, sia di avvicinare sempre di più l’opinione pubblica ai risultati della ricerca.
Con il Patrocinio del Comune di Roma, della Provincia di Roma, della Regione Lazio, del Comune di Monterotondo e la Sponsorizzazione della Banca Nazionale del Lavoro, il nuovo appuntamento de’ “LE VETRINE”:
“LA CHIMICA E L’UNIVERSO”
è per il 19 aprile presso la sede centrale del CNR di Roma, in Ple. Aldo Moro 7 (Aula Marconi) dalle ore 9,30 alle ore 17,30
Coordinamento: Daniela Rosellini
Organizzazione: dott. Vincenzo Francaviglia, Direttore di Ricerca CNR
e.mail : vincenzo.francaviglia@itabc.cnr.it
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