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mercoledì 3 maggio 2006

Le scatole di latta Doria, un tesoro di latta!

Collezionismo
Le Scatole di latta Doria:
Un tesoro di latta!
Possono costare anche 60 euro. Nate negli Anni ’50 come contenitori degli storici biscotti, da subito furono considerate elementi di arredo per conservare fotografie, gioielli
o il set da cucito della nonna.
Dagli Anni Novanta, interrotta la produzione, sono diventate ricercatissimi oggetti cult della generazione
della “ricetta della nonnina, zucchero, latte….”
Girando per mercatini, se ne vedono di varie forme e colori: le scatole di biscotti Doria oggi sono, infatti, oggetti da collezione. I prezzi vanno dai 5 ai 60 euro, anche se dipende dalla scatola, dall’anno di produzione e dal valore che ha per il collezionista. Sono tutte decorate con scene di vita, figure, colori. Le illustrazioni hanno temi diversi: il più tipico è una scena di bambini, il più ricercato quello con la figura di Napoleone Bonaparte.
Le scatole di latta in genere ebbero speciale diffusione tra la fine dell’Ottocento e gli anni Quaranta del Novecento. Venivano prodotte in grandi quantità e realizzate sia per la vendita, sia per eventi speciali come il matrimonio di un re o eventi di corte. Esistono scatole, per esempio, che ricordano il matrimonio tra Umberto di Savoia e Maria Josè, quelle del Re di Spagna o di Baldovino del Belgio.
Le decorazioni, talvolta, erano realizzate da autori anonimi, ma anche da veri e propri artisti come Cappiello, Dudovich e Mauzan.
Talvolta il Re concedeva ai produttori dei cofanetti di utilizzare lo stemma reale sull’insegna della fabbrica e quindi di riportarlo anche sulle confezioni.
A fine Ottocento, lo stile delle raffigurazioni era il Liberty, con una predilezione per le immagini di dame “belle-époque” o di creature angelo demoniache.
Dopo la prima guerra mondiale, il gusto Deco suggerisce geometrie, mentre gli Anni 20 si distinguono per le immagini ispirate dall’avanguardia futurista, con varie prospettive aeree. Negli Anni 30 si assiste ad una semplificazione delle decorazioni che, in certi casi, consistevano solo in una semplice scritta.
Il fenomeno del collezionismo delle scatole di latta ebbe inizio nel Secondo Dopoguerra, per iniziativa di un certo J.M. Franklin, il quale, colpito dal fascino e dal valore delle confezioni dei biscotti inglesi, cominciò a farne raccolta. Nell’arco di due decenni riunì centinaia di esemplari che poi espose al Victorian&Albert Museum di Londra negli Anni 70.
Le scatole di latta Doria come contenitori di biscotti comparvero sugli scaffali dei primi supermercati negli anni ’50.
Acquistate per la bontà del prodotto, assunsero ben presto anche un valore in se’ e per se’.
Le scatole, infatti, venivano riutilizzate come utili e decorativi contenitori, per conservare fotografie, gioielli o il set da cucito; diventavano così oggetti di casa, affettuosi segnali di consuetudini domestiche.
Di dimensioni e forme varie, da quelle classiche ovali, alle rotonde e rettangolari, a quelle più particolari corredate di manici, geniali per l’epoca perché facilmente trasportabili anche durante una gita all’aria aperta o a scuola, le confezioni di Casa Doria si distinsero sin dall’inizio per l’innovazione iconografica.
“Generalmente – spiega Giampiero Palazzo titolare di Collezionando, negozio di antiquariato, collezionismo e libreria antiquaria di Firenze - il soggetto più utilizzato per decorare le scatole di biscotti Doria è il classico bambino paffutello che gioca sulla neve o che pesca in riva ad un fiume. Inoltre, Doria produsse diverse linee con figure di donna sorridenti e rassicuranti e personaggi storici”
Negli Anni ’50, le scatole Doria diventarono protagoniste dei primi spot televisivi: grazie a Carosello e alle fantastiche avventure di Tacabanda si fissarono nella memoria dei telespettatori italiani insieme al ritornello “Con la ricetta della nonnina zucchero, latte e fior di farina”..
All’inizio degli Anni 90 Doria cessa la produzione delle scatole: “Con il diffondersi dei discount e della conseguente cultura del prezzo basso ad ogni costo – spiega il direttore generale Alfredo Ferraresi - le scatole risultarono un packaging troppo caro e poco competitivo per il nuovo mercato”.
E scoppia così la mania della collezione!
Oggi, il collezionismo di queste scatole è ormai diventato un vasto fenomeno, è possibile trovarle nei negozi di antiquariato, nei mercatini e spesso anche in Internet su e-bay. Le più belle sono esposte nell’azienda Doria ad Orsago e a Gerano, in provincia di Roma, nel museo, “La casa delle antiche scatole di latta”, dove sono raccolti i cofanetti prodotti dalla fine dell’Ottocento fino alla prima metà del Novecento. Il museo ha aperto nel novembre del 2000 ed espone 700 scatole principalmente di generi alimentari. Per informazioni www.casadellescatole.org.
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