Frigoriferi, congelatori, lavastoviglie, lavatrici, piccoli e grandi
elettrodomestici in genere, ma anche televisori, computer, monitor, lampade
al neon e a risparmio di energia, telefonini, giochi elettronici: tutti
prodotti che una volta giunti al termine del loro ciclo di vita diventano
rifiuti, in molti casi rifiuti pericolosi.
Vista la proliferazione di questi rifiuti, ci troviamo di fronte ad una
sovrabbondanza di una nuova forma di ³tecno-spazzatura² elettrica ed
elettronica, troppo spesso ancora erroneamente smaltita in discarica alla
pari dei normali rifiuti solidi urbani.
In attesa dei decreti attuativi del Dlgs 151/05 l¹industria italiana non è
stata in passiva attesa, anzi sono nati diversi Consorzi che avranno il
compito di raccogliere, trattare e riciclare tutti questi rifiuti hi-tech ed
anche il Centro di Coordinamento RAEE.
Il 2007 vedrà l¹entrata in vigore di una nuova legge, il Dlgs 151/05,
che regola la raccolta e il riciclo dei prodotti elettrici ed elettronici,
con una serie di ripercussioni, economiche e non, per tutti i soggetti del
mercato: dai produttori ai consumatori finali. Questa nuova legge introduce
il concetto di ³responsabilità dei produttori² per i prodotti immessi nel
mercato, che sono così chiamati ad implementare e gestire un sistema di
raccolta dei prodotti a fine vita, e la possibilità per i cittadini di
consegnare gratuitamente, presso il punto vendita, i vecchi prodotti
elettrici a fronte di un nuovo acquisto;
L¹entrata in vigore di questa Normativa andrà a coinvolgere un range di
prodotti pressoché infinito che comprende al suo interno frigoriferi,
lavatrici, computer e monitor, tv, radio e prodotti di illuminazione; ovvero
sostanzialmente tutti quei prodotti che utilizzano congegni elettrici per
funzionare;
Il Decreto Legislativo che recepisce la Direttiva sul riciclo delle
apparecchiature elettriche ed elettroniche è il 151 del 2005, la cui entrata
in vigore è già stata prorogata 2 volte. L¹ultima proroga risale al dicembre
scorso e dà come termine ultimo luglio 2007, previa però emanazione dei
principali decreti attuativi. Questi decreti, usciti dal Ministero
dell¹Ambiente hanno recentemente ricevuto il parere favorevole anche da
parte degli altri Ministeri competenti (Ministero dell¹Interno, Min. delle
Finanze, Min. della Salute, e per ultimi i Ministeri dello Sviluppo
Economico e dei Trasporti) e sono attualmente al vaglio della conferenza
Unificata Stato-Regiorni
Con questo passaggio di consegne si concludono di fatto le fasi più
impegnative dell¹iter legislativo. L¹approvazione ai Decreti da parte della
Conferenza unificata, prevista a meno di ulteriori sorprese per fine aprile,
aprirebbe la strada alla pubblicazione dei Decreti sulla Gazzetta Ufficiale
e all¹inizio operativo del ³sistema RAEE².
A spingere perché si accelerino i tempi, o quanto meno non si dilatino
ulteriormente, sono entrati in gioco persino la Camera dei Deputati e gli
stessi produttori di AEE (Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). La
Commissione Ambiente della Camera ha approvato all¹unanimità a metà marzo
una risoluzione che impegna il Governo alla pubblicazione dei Decreti in
materia di riduzione dell¹uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature
elettriche ed elettroniche (RAEE). entro i tempi previsti dal Decreto
300/2006;
Il ruolo dell¹industria
L¹industria e i Produttori di AEE si stanno muovendo per evitare di
farsi trovare impreparati all¹ entrata in vigore del sistema di raccolta e
trattamento dei RAEE. Ad oggi sono nati 9 consorzi di produttori di
apparecchiature elettriche ed elettroniche proveniente da utenze
³domestiche² ed è probabile che qualche altro consorzio si aggiunga ancora
nei prossimi mesi.
A questo proposito, in anticipo rispetto a quanto previsto dalla
Normativa stessa, nel mese di marzo è stato costituito il Centro di
Coordinamento: l¹organismo multi-consortile con il compito di ³ottimizzare
le attività di competenza dei sistemi collettivi di gestione dei RAEE² e
rappresentare i consorzi dei RAEE domestici nei confronti degli
interlocutori di riferimento. Il primo atto del nuovo organismo è previsto
per la metà di aprile con l¹elezione del presidente e del comitato
esecutivo, composto da 5 membri eletti direttamente dai consorzi stessi.
Tra i sistemi collettivi della ³filiera RAEE² si distinguono alcuni
già pronti per diventare pienamente operativi, quali Ecodom, Consorzio
Italiano Recupero e Riciclaggio Elettrodomestici ed Ecolamp, Consorzio per
il Recupero e lo Smaltimento di Apparecchiature di Illuminazione. Il primo,
Ecodom, è il Consorzio competente di circa il 70% degli elettrodomestici
bianchi, ossia quasi la metà di tutti i RAEE in peso (tra cui frigoriferi,
congelatori etc). il secondo, Ecolamp, ha una delle attività più delicate
perché, occupandosi delle moderne lampade a basso consumo energetico ed
apparecchiature luminose, è chiamato a gestire e trattare rifiuti pericolosi
(come le polveri fluorescenti e il mercurio presenti all¹interno delle
lampade a risparmio energetico) per l¹ambiente e la salute collettiva.
Come funzionerà a livello operativo la raccolta dei RAEE
Le piazzole ecologiche messe a disposizione dai comuni riceveranno i
RAEE dai cittadini e della distribuzione. Una volta raccolta, il Centro di
Coordinamento istituito presso i consorzi dei produttori smisterà i ³ritiri²
dei RAEE dalle piazzole da parte dei singoli consorzi sulla base ad un
sistema ³algoritmico² che terrà conto della tipologia di RAEE trattati da
ogni consorzio e delle loro quote di mercato;
I Consorzi dei produttori sosterranno i costi della logistica, dalle
piazzole in poi, e i costi del riciclo. Saranno i Consorzi ad attivare
contratti con le imprese private di trasporto e con gli impianti di riciclo,
e a garantire l¹effettivo riciclo. In questo senso i produttori si
sostituiscono ai comuni nella gestione/smaltimento/riciclaggio dei rifiuti
elettrici ed elettronici;
i cittadini potranno conferire i RAEE presso le piazzole ecologiche e
anche presso la distribuzione (qualora acquistino un prodotto nuovo
equivalente);
il finanziamento del sistema verrà assicurato da un Eco-contributo RAEE
che verrà applicato su tutti i prodotti nuovi, e che potrà essere reso
visibile (dunque separato dal prezzo del prodotto) oppure invisibile, ovvero
nascosto nel prezzo totale.
I numeri
L¹entrata in vigore della Normativa sui RAEE (rifiuti di apparecchiature
elettriche ed elettroniche) coinvolge uno dei settori più importanti
dell¹economia nazionale. Ad oggi:
o 11.000 le aziende in Italia che producono apparecchiature elettriche ed
elettroniche;
o Un fatturato annuo di 32 miliardi di euro;
o 212.000 addetti ai lavori - secondo per dimensioni alla sola industria
automobilistica;
o 40 gli impianti di riciclo dei RAEE attivi in Italia (considerando
tutte le tipologie dei RAEE);
Per informazioni:
Hill&Knowlton Gaia
Giorgio Scappaticcio 06-441640309
scappaticciog@hkgaia.com
Andrea Pietrarota
06-441640327
/ 335-5640825
pietratoraa@hkgaia.com
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