Da "POPOLI NUOVI - 44 anni di attività giornalistica - www.popolinuovi.it
PROFUMO DI NATALE
L'odore del Natale comincia a farsi intenso. Non porta solo sincerità nei doni per i bambini e ipocrisia nei sentimenti per gli adulti. Porta sempre più una convinzione. La gente spende soprattutto per se stessa. Impera più l'edonismo che l'altruismo, il materialismo che l'idealismo. Il profumo che un tempo annunciava il Natale ora è inquinato da un consumismo deragliato. Il sentore del Natale si manifestava quasi all'improvviso. Ora il rumore del Natale ci minveste già agli inizia di novembre.
Non mi sento di inviare più ad alcuno gli auguri come gli anni scorsi, anche se ad ogni Natale ho tentato di accompagnare alle tradizionali jingle-bells parole e pensieri che si distinguessero. E' più facile essere incompresi, peggio derisi che apprezzati. Allora vi propongo quanto di più vecchio - e di nuovo - io abbia scritto alla vigilia di un Natale particolare. A quanti invece non piace leggere e trascorrerà il Natale tra le mura domestiche, porto un regalo, una vacanza a domicilio, da trascorrere nella poltrona del salotto. E' il primo degli inserti sul turismo che "Popoli Nuovi" realizza anche su carta per chi non sa navigare su internet. E' un invito a ricordare, a sognare una vacanza in una terra straordinaria che vive sotto il livello del mare, uno stimolo a ritornarvi per chi conosce questo miracolo naturale. E' il Parco del Delta del Po, sono i Lidi di Comacchio e le sue lagune suggestive.
Vi ripropongo dunque il mio Natale di non so quanto tempo fa eppure così attuale. Se non vi piace passate pure ad altro cliccando su http://www.popolinuovi-ilmiogiornale.it/Opuscoli/Comacchio.htm
Per i miei lettori questo era il titolo dell'articolo:
E' NATALE - QUALE PACE?
C'è da essere sbigottiti di fronte al persistere di alcuni controsensi dell'epoca odierna: non c'è momento in cui, da una parte, non si denunci lo stato di tensione e di pericolo di ogni genere in cui viviamo e, dall'altra, non si esprima - in special modo a Natale - lo spasmodico bisogno di pace dell'umanità. Non c'è alcuno al mondo - individuo, organismo, nazione o capo di stato - che non invochi la pace; ma basta girarsi e dietro l'angolo subito scorgiamo indifferenza ed odio piuttosto che amore negli occhi delle persone che incontriamo... ...Ed allora ci domandiamo perplessi e sgomenti: ma com'è composta questa umanità? Chi c'è al di qua ed al di là della barricata che divide il bene dal male?
Il settimo giorno Dio aveva creato la pace. Non è vero che si sia riposato, il settimo giorno. Lavorò sodo, più degli altri sei (Egli non aveva ancora creato i sindacati) per donare all'uomo il suo regalo più bello. Ma l'uomo era solo e non seppe che farsene. Se ne sbarazzò e subito rimpianse il suo gesto, già all'apparire di Eva.
Da allora l'uomo non riesce più a trovare la pace, perché della pace egli conosce soltanto la sua accezione più comune: la pace è il contrario della guerra e da più di 50 anni ormai il mondo, nel suo insieme, bene o male è riuscito a vivere in pace...
...Cos'è dunque la pace, da dove arriva, e come credere che sia possibile ottenerla? Sono domande cui è impossibile rispondere se l'uomo non riuscirà a comprendere che la pace non proviene dal di fuori ma da dentro dell'uomo.
Se questa introduzione è riuscita a stimolarvi, continuate la lettura cliccando suhttp://www.popolinuovi-ilmiogiornale.it/attualita/quotidiani/pacedue.html
Buon Natale a tutti e in specie a quanti credono nella funzione di "Popoli Nuovi"
Nessun commento:
Posta un commento