segnalo uno spunto per riflettere sul necessario corretto recupero delle lampadine ad alta efficienza e del Consorzio Ecolamp che ne assicura la corretta gestione quando terminano il loro ciclo di vita, in occasione della Giornata internazionale M'illumino di meno ed alla vigilia del 3° anniversario del Protocollo di Kyoto.
Le tradizionali lampadine ad incandescenza, come è noto, consumano tanta energia sprecandola in inutile calore, producono tanta CO2 e vanno, quindi, contro gli obiettivi del Procollo di Kyoto.
Si stima che, se le 21 milioni di famiglie italiane sostituissero le lampadine ad incandescenza da 100 watt con le equivalenti fluorescenti compatte da 20 watt, solo in 1 anno si eliminerebbe 1 milione di CO2.
Una recente ricerca dell'European Companies Federation (ELC) conferma che la sostituzione delle lampadine ad incandescenza, se fosse effettuata in tutta Europa entro il 2015, porterebbe alla riduzione di 23 milioni di tonnellate di anidride carbonica, con un risparmio di 7 miliardi di euro.
La sola illuminazione pesa per il 19% del consumo energetico mondiale ed è la terza voce per importanza. Come è noto le tradizionali lampadine sprecano sotto forma di calore oltre il 90% dell'energia elettrica consumata, e solo il 10% si trasforma in luce. È un enorme spreco di energia che potrebbe essere evitato utilizzando lampade fluorescenti compatte ad alta efficienza (LFC) che sono già oggi disponibili sul mercato. Le fluorescenti compatte abbattono i consumi dell'80%, con benefici economici per i consumatori e per l'ambiente.
Abbattere i consumi elettrici significa infatti ridurre la spesa in bolletta e le emissioni di gas serra: in Italia la sola messa al bando delle incandescenti permetterebbe di tagliare circa 3 milioni di tonnellate di CO2 e di risparmiare 5,6 miliardi di chilowattora all'anno, pari all'energia prodotta da una centrale termoelettrica di 1000 MW. Sarebbe una misura a costo nullo per lo Stato, con benefici economici per i consumatori pari a circa 1 miliardo di euro all'anno.
A fine 2007 il Governo italiano ha messo al bando le lampadine incandescenti dal primo gennaio 2011. L'Italia è il secondo Paese ad aver fissato la data del bando. L'Irlanda era stato il primo (2009) e anche la Francia ha annunciato l'intenzione di bandire questi prodotti entro il 2010. Fuori dall'Europa iniziative analoghe sono state annunciate da Australia, Cina e Stati Uniti.
Diversi Enti locali promuovono iniziative di sensibilizzazione dei cittadini, per esempio regalando dei "kit per lo sviluppo sostenibile" contenti erogatori per la diminuzione dei consumi d'acqua lampade ad alta efficienza. Questo anche perché la diffusione delle lampade ad alta efficienza nell'ambito residenziale in Italia, come in Europa, è estremamente bassa.
In Italia si arriva appena al 4,4%: ci sono quindi ampi margini di crescita, ma occorre avviare al più presto un corretto sistema per lo smaltimento delle lampade fluorescenti compatte.
Per questo dal 1° gennaio è entrato in vigore il Sistema italiano di gestione dei RAEE - Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – composto da diversi consorzi tra cui Ecolamp che ha il compito di garantire il corretto recupero eco-compatibile delle moderne lampadine a basso consumo di energia, che - come rovescio della medaglia - rispetto alle incandescenti, al termine del ciclo di vita diventano rifiuti pericolosi per il loro contenuto di sostanze tossiche (mercurio e polveri fluorescenti).
Qualche numero: le lampadine, oggetto della normativa sui RAEE, immesse ogni anno sul mercato italiano sono circa 120 milioni di pezzi tra lampade fluorescenza, a ioduri metallici e neon. Oltre alla pericolosità hanno anche la caratteristica della fragilità, essendo costituite per il 90% da vetro.
Ecolamp ha un compito di grande rilevanza, sia dal punto di vista economico, poiché rappresentativo dell'80% del mercato dell'illuminotecnica, sia dal punto di vista ambientale.
Proprio poiché le lampade sono un rifiuto fragile, Ecolamp ha previsto un sistema logistico e di tracciabilità estremamente accurato per assicurare che tonnellate di queste lampadine giungano integre ai centri di riciclo.
E' quindi importante informare i cittadini che è un dovere civico conferire questi rifiuti pericolosi presso le stazioni ecologiche comunali/centri di raccolta delle aziende di igiene urbana.
Inoltre, per evitare che queste lampadine finiscano nella pattumiera, presto sarà anche possibile riportare presso i punti vendita le lampade fulminate avendo diritto al momento del nuovo acquisto al cambio 1 a 1, ma per che questo avvenga è importante che lo Stato provveda ad emanare un apposito decreto (prima della crisi governativa era previsto per il mese di aprile) che semplifichi gli adempimenti che la distribuzione deve assolvere per effettuare il ritiro dei RAEE.
www.Ecolamp.it
Cartella stampa con schemi: http://www.ecolamp.it/GetPage.pub_do?id=402882820eadb919010ebc96095a0023
foto in bassa: http://www.ecolamp.it/GetPage.pub_do?id=402882820eadb919010ec1cae67500ec
video in bassa: http://www.ecolamp.it/GetPage.pub_do?id=402882820eadb919010ebca492ae005c
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Ufficio stampa Ecolamp: Hill & Knowlton Gaia
Andrea Pietrarota
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