Ora la gente si chiede se a gestire la politica di governo debbano essere sempre le stesse persone strenuamente attaccate al potere perché il potere politico, prima di essere strumento al servizio dei cittadini, significa privilegi, agevolazioni, coperture, prevaricazioni incontrollabili, guadagni esorbitanti e scandalosi.
E' vero che a gestire il potere è necessaria l'esperienza di governo degli inamovibili, presenti in ogni legislatura, come sosteneva Paolo Mieli direttore del Corriere? Un caso - il più eclatante - ha attraversato tutta la vita politica nazionale da più di mezzo secolo. E' quello del sen Giulio Andreotti del quale tutti ricordano la battuta più mordace. Non è vero che il potere logora quelli che non ce l'hanno. Logora invece, sia le coscienze, l'animo ed anche l'intelletto di quanti lo ghermiscono e si arrabattono poi in tutti i modi per poterlo conservare il più a lungo possibile.
Non é difficile gestire il potere per chi ha onestà di intenti. Nemmeno sono necessarie precise competenze né consolidate esperienze. Mi sia consentito un paradosso, ma solo apparente. E' l'onestà che fa l'esperienza perché le persone intellettualmente oneste imparano rapidamente. E' stata l'esperienza disonesta che ha consentito a leggi illegali di legalizzare gli illeciti e di creare in più di cinquant'anni di governi un buco terribile nel contesto economico del paese per cui oggi ogni italiano ha sul groppone un debito di 27 mila euro. Io mi meraviglio che vi siano extra-comunitari desiderosi di diventare cittadini italiani. Certamente non sono al corrente dell'enorme deficit del quale, acquisendo la nazionalità, dovranno accollarsene una parte.
Candidarsi per entrare al Parlamento e gestire il denaro pubblico significa assumersi l'impegno di servire il popolo e la nazione come qualunque altro funzionario pubblico. E' un servizio retribuito sulla base della presenza. Così avvenga anche per i parlamentari e così si eviti la vergogna delle sedute deserte. E' un servizio da svolgere con lo spirito del "pater familias", e con la forza spirituale e limpida di chi sa di avere un cuore puro, un grande spirito di sacrificio, l'altruismo del volontario, la decisa volontà di operare per il meglio e un fulgido amore per il proprio paese.
Queste sono le caratteristiche delle persone che dovrebbero essere chiamate a comporre le prossime liste elettorali, e questo è l'impegno che i due più importanti candidati a guidare il nuovo governo dovrebbero assumersi promettendo la eliminazione di tutti i privilegi e le facilitazioni della casta.
Come trovare questo tipo di candidato? E' reperibile nelle province, tra gente di buon intelletto e di semplicità d'animo.
In quarantacinque anni di carriera giornalistica, quanti ne ha il mio giornale www.popolinuovi.it spesi assieme a tallonare tenacemente i partiti politici e ad esortarli a scoprirsi un altro e più nobile ruolo che non quello di inseguire il potere per gestirlo a proprio piacimento, mi sto sempre più convincendo che anche il Parlamento necessita degli stessi uomini che si raccolgono dietro istituzioni come la Croce Rossa, i Vigili del Fuoco, le Caritas, leMisericordie e tutte le altre in cui spirito animatore è il volontariato.
Lanciai il concetto del "volontariato in politica" nel corso di una recentecampagna elettorale per le elezioni amministrative. Con quale risultato? Come tutte le novità sono difficili da capire così tutte le radici sono difficili da estirpare. Il volontariato in politica è stata sempre una bandiera di questo giornale, sventolata in molteplici occasioni e non rinuncerò ora, alla mia tarda età. Anzi ho la percezione che qualcosa si stia muovendo in questa direzione.
Non è la politica che fa buono l'uomo ma l'uomo che fa la buona politica quando ha le qualità umane ed intellettive necessarie ed è fondamentalmente un uomo onesto. Questo tipo di "nuovo" parlamentare nella politica italiana ha anche la convinzione che ogni cittadino abbia il diritto civile e il dovere morale di esprimere le sue idee e che gli sia data la possibilità di far udire la sua voce. Il cittadino deve inoltre nutrire fiducia di essere ascoltato e di poter contare. Anche queste sono bandiere che il mio giornale continua incessantemente a sventolare fin dalla sua fondazione.
Si tratta di utopie?
Ho inseguito utopie per tutta la vita. Talvolta si sono avverate. Fors'anche pensare ad un radicale cambiamento nella vita politica nazionale è un'utopia?
A seguire progetti lungimiranti non significa correre dietro alle utopie e trascurare i problemi urgenti ed assillanti in un paese che come il nostro abbisogna di risolvere con urgenza le sue urgenze.
Significa tentare di richiamare l'attenzione, la curiosità e l'interesse dei poteri più alti sinora rimasti lontani ed indifferenti.
Un uomo politico e prosatore, poeta e storico del calibro di Alphonse de Prat de Lamartine scrisse che le utopie non sono che delle verità premature.
Da parte sua un filosofo della forza di Bertrand Russell affermò che non vi è progresso senza utopie.
E Tommaso Moro? Conoscete la sua "Utopia"?
Ergo...
Furio Porzia
Popoli Nuovi <e.mail@popolinuovi.it>
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