ROTTURA PER IL RINNOVO DEL CCNL DEGLI EDILI:
1.250.000 LAVORATORI E CIRCA 400.000 IMPRESE.
di Raffaele Pirozzi
Rottura al tavolo per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori edili. Dopo svariati incontri, i sindacati della categoria hanno preso atto dell'impossibilità di raggiungere un'intesa con la delegazione dell'Ance che continua a sostenere posizioni di chiusura su punti importanti della piattaforma quali: la prestazione economica di malattia, ancora oggi oggetto di carenza per i primi tre giorni; la regolamentazione del part-time e le parti economiche salariali richieste, 105 euro al 3° livello, e la loro distribuzione nel primo biennio di durata contrattuale.
L'Ance continua a mantenere forti pregiudiziali sul riconoscimento di importanti diritti, quali il superamento della carenza malattia. Tale ingiustizia si trascina ormai da anni, unico caso tra i contratti dell'industria e la posizione dei costruttori non si spiega, se non con una pregiudiziale inaccettabile per la dignità dei lavoratori, dato che in molte parti d'Italia già la contrattazione di secondo livello ha offerto un quadro di soluzioni articolate territorialmente. Così come non sono accettabili per i sindacati - i tentativi di introdurre nuovi regimi di flessibilità del lavoro nei cantieri, già caratterizzati da pesanti processi di destrutturazione della manodopera, nel momento in cui lo stesso contratto tenta di porre rimedio all'uso dilagante e strumentale che si è fatto del part-time, in un settore dove tale forma di lavoro operaio è del tutto impropria e che di fatto costituisce un modo per aggirare i processi di regolarizzazione sollecitati dalle nuove norme introdotte dal Governo per combattere il lavoro nero e irregolare e favorire la sicurezza sul lavoro. Mancano, inoltre, nel confronto negoziale risposte conclusive e soddisfacenti sulla parte economica della piattaforma, a partire dalla richiesta di aumento salariale, quantificata in 105 euro e della loro distribuzione nel primo biennio di durata contrattuale.
La rottura consumata nell'ultimo incontro smentisce di fatto le intenzioni inizialmente dichiarate dell'Ance di procedere ad una rapida chiusura della trattativa e apre un nuovo scenario, caratterizzato da nuove iniziative di mobilitazione dei lavoratori.
Per queste ragioni, è stato indetto uno Sciopero di 8 ore per Giovedì 24 Aprile 2008.
Napoli, 09/04/08
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