Roma, 3 giugno 2008 Comunicato stampa
Rapporto europeo sulle acque di balneazione
Legambiente "Paragone impossibile,
parametri italiani più severi di quelli europei"
"Il rapporto sulla balneazione della Ue, riportato oggi sul Corriere della sera mette a confronto grandezze e normative assolutamente incomparabili. I parametri italiani sulla balneabilità, infatti, si differenziano da quelli europei non solo per la quantità di punti campionati, di gran lunga maggiore degli altri paesi Ue, ma anche per la severità dei criteri utilizzati".
Così Sebastiano Venneri, vice presidente nazionale di Legambiente ha commentato le polemiche sollevate dai dati della balneabilità in Europa appena diffusi dall'Unione europea.
"Le 300 spiagge delle quali si parla sul quotidiano milanese – ha proseguito Venneri – in realtà sono 300 punti di campionamento, molti dei quali sono foci dei fiumi e corsi d'acqua che, a differenza degli altri Paesi europei, l'Italia controlla. Mentre nel resto d'Europa le foci dei fiumi non rientrano tra i luoghi da analizzare, nel nostro Paese, infatti, sono inclusi tra i punti da campionare, incrementando così il numero delle acque non balneabili. La diversità dei criteri di valutazione emerge anche dall'enorme quantità di punti di campionamento sottoposti ad analisi. Come emerge dallo stesso rapporto europeo l'Italia ha esaminato la qualità delle acque in ben 4929 punti di campionamento, praticamente 1/3 del totale dei punti analizzati in tutta Europa (14552). I punti campionati in Italia sono due volte e mezzo superiori a quelli analizzati dalla Grecia che con 15.000 chilometri di costa pure possiede il doppio del nostro litorale nazionale. Bisogna, pertanto, fare attenzione ad accomunare con le statistiche parametri di valutazione differenti, come quelli utilizzati in questo caso dai Paesi europei e, per una volta, rivalutare il nostro Paese che ha adottato un metodo di analisi rigido e coerente a tutela dei cittadini e dell'ambiente".
L'Ufficio stampa Legambiente
(06.86268353-99-79)
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