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sabato 15 settembre 2007

cittadini-consumatori esasperati: troppo contenzioso con le compagnie telefoniche


Dipartimento Nazionale
" TUTELA DEL CONSUMATORE " di Italia Dei Valori


Troppe controversie  fra società telefoniche ed utenti. Alcuni cittadini hanno segnalato  allo "Sportello dei Diritti" della Provincia di Lecce che la Polizia  Postale non riesce a ricevere le denunce per la  notevole mole di lavoro.

Il Componente  del Dipartimento Tematico Nazionale  "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori, Giovanni D'AGATA  propone un intervento dell'Autorità  per le garanzie nelle Comunicazioni che favorisca la creazione di Commissioni  di conciliazione per le controversie  su base provinciale. 


      Aumenta  vertiginosamente la mole di controversie fra gestori di telefonia sia  fissa che mobile ed utenti, in particolar modo privati.  

      Infatti,  secondo alcune segnalazioni giunte allo "Sportello dei Diritti"  della Provincia di Lecce il cui delegato è l'Assessore Carlo MADARO,  sembrerebbe che la Polizia Postale non sia in grado di ricevere le denuncie  relative a tali controversie, tanto è grande il numero di privati-cittadini-consumatori  che si sono rivolti agli uffici di tale sezione di Polizia e così considerevole  che gli stessi uffici si sono dotati di apposita modulistica per la  segnalazione delle questioni all'AGCOM (Autorità per le garanzie  nelle Comunicazioni) e per promuovere il rituale tentativo di conciliazione  innanzi al Comitato Regionale per le Comunicazioni (CORECOM) competente,  prima d'intraprendere qualsiasi azione giudiziaria, anche in via penale.

      Tale  tentativo obbligatorio di conciliazione introdotto il 19 aprile 2007  dal nuovo regolamento in tema di procedura per la soluzione delle controversie  tra utenti ed operatori di comunicazioni elettroniche, nato allo scopo  di favorire la composizione delle liti fra gli utenti che intendano  agire in giudizio per la violazione di un proprio diritto, può essere  svolto solo dinanzi al
Co.Re.Com.

(Comitato Regionale per le Comunicazioni)  che ha sede solo in alcuni capoluoghi di regione e nella Provincia Autonoma  di Trento, mentre, ad oggi, in Italia mancano gli uffici periferici  che rendano più agevole per i privati cittadini la possibilità di  tentare la conciliazione (obbligatoria).  

      La  distanza fra la sede regionale dei CORECOM ed i privati cittadini specie  nelle grandi regioni - per fare un esempio un utente di Gagliano del  Capo (le) al quale è stato tagliato il telefono di casa dovrà obbligatoriamente  percorrere circa 220 Km per un tentativo dall'esito sempre incerto,  prima di avviare un'azione innanzi al Giudice di Pace della vicina  Alessano -, ha quindi snaturato la funzione semplificatoria della procedura,  che mirava in via principale a facilitare la composizione preventiva  delle liti fra utenti e grandi aziende di telefonia fissa o mobile ed  evitare i gravosi costi e le lungaggini dell'azione in giudizio, che  prima poteva quantomeno essere spiegata direttamente innanzi alla vicina  Autorità Giudiziaria competente per territorio.

      Per  queste ragioni e per tentare di comporre il naturale squilibrio tra  le posizioni dominanti assunte dalle grandi società di telefonia avvantaggiate  da questa nuova situazione e gli utenti  – consumatori, pare opportuno un intervento dell'AGCOM, al quale  il Componente del Dipartimento Tematico Nazionale  "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori, Giovanni D'AGATA  rivolge un appello, affinché provveda con un'apposita delibera  alla creazione di uffici periferici su base provinciale per la promozione  del tentativo obbligatorio di conciliazione oggi previsto innanzi ai  CORECOM.
                                
Il Componente Nazionale del Dipartimento Tematico "Tutela del Consumatore"
Giovanni D'AGATA    

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