CONFRONTI AL FEMMINILE
Il Dialogo muliebre nell’ecumenismo della Mulieris Dignitatem.
Recensione alla Rivista CONFRONTI numero 9, Settembre 2007”Le Donne di Dio”.
di LAURA TUSSI
L’esegesi femminista rivela una Chiesa patriarcale incentrata su figure maschili.
Il volto di Dio presenta prerogative umane declinate nelle poliedriche rappresentazioni dell’andròs, del pater, del magister, dove la questione femminile si stempera nelle mille impersonificazioni di donne innovatrici e portatrici di diversità. Essere uomo o donna implica processi anche culturali, sociali e rituali.
La cultura della differenza ha messo in crisi il concetto monolitico di una sola religione, un’unica cultura, un’umanità che cammina nella Storia pariteticamente.
“Pensare Dio altrimenti” si riflette nell’estasi mistica come delirio autoreferenziale o conoscenza autonoma. Nel Cristianesimo il pensiero comprende e rappresenta anche le donne emarginate perché fedifraghe, prostitute o appartenenti ad altre comunità religiose. La questione di genere nella santità non subisce discriminazioni, ma si rivela ad un poliedrico pluralismo culturale, conciliando speculazione intellettuale ed empatia verso il prossimo. L’interpretazione femminile considera la donna protagonista con il suo intrinseco valore, subendo l’esclusione dalla “successione apostolica” che ha sempre emarginato le donne nella Chiesa quale istituzione prettamente patriarcale, dove si soffre la distanza nel pensare, in cui il decidere è riservato ai maschi in comunità senza calore, senza profumo…Il neofemminismo oltrepassa l’eguaglianza e l’emancipazione e si trasforma in movimento culturale che denuncia la distorsione dei rapporti tra maschile e femminile nelle istituzioni, nei comportamenti sociali, nella cultura. Nel Cristianesimo la questione femminile da questione sociale diventa anche problematica culturale nel cambiamento delle istituzioni e delle comunità.
Con il Cristianesimo il femminile diventa simbolo iniziale e finale di una liberazione destinata a tutti e le donne vengono riconosciute come portatrici autonome di grazia, nell’ecumenismo quale aiuto valido per il progresso del femminismo. Grazie soprattutto alla sensibilità muliebre è possibile una coscientizzazione relativa a molte tematiche quali la Pace, il degrado ambientale, la violazione dei diritti umani, l’attenzione verso i più deboli.
Ma il percorso di emancipazione è ancora lungo…
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