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giovedì 6 settembre 2007

Fondi PASER e il triste epilogo del SuperJet100:

"Sono diverse settimane che sulla stampa campana si dibatte sulla delibera con la quale l'assessore regionale Andrea Cozzolino intende spendere 4 milioni e mezzo di euro in consulenze per attuare il Piano di sviluppo economico regionale (Paser).
Per chiedere il ritiro del provvedimento si sono mobilitate decine di associazioni della società civile e molti professionisti alcuni evidentemente preoccupati di restare fuori dal girotondo di possibili e appetitosi contratti professionali.
Eppure il Paser ha di positivo una impostazione selettiva e individua pochi e precisi settori industriali verso i quali indirizzare il sostegno di risorse pubbliche regionali.
L'idea del progetto è di non disperdere le risorse finanziarie come invece è stato fatto per i precedenti provvedimenti di sostegno allo sviluppo e i cui risultati per l’economia sono stati notevolmente al disotto delle aspettative.
Evidentemente il provvedimento dell’assessore ha aperto spazi alla polemica non per i contenuti e gli obbiettivi che si propone la delibera ma perché la classe politica regionale sconta una vistosa perdita di credibilità
nell’opinione pubblica e nella società.
Ciò detto, sorprende che tante critiche ed interesse non si sollevino anche quando invece la 'politica nazionale' assume discutibili iniziative che compromettono le opportunità di sviluppo dei territori campani.
In agosto, durante l’ ultima sessione in aula, in Parlamento si è conclusa la polemica su dove localizzare gli impianti industriali per il nuovo aereo regionale Superjet 100 prodotto dall’ accordo industriale tra Alenia Aeronautica e la russa Sukhoi.
In Aula si è consumata una pesante pressione su un’impresa a maggioranza privata e quotata in borsa: la Camera dei Deputati ha discusso e approvato la mozione bipartisan presentata dai parlamentari veneti con la quale si è chiesto al Governo d’intervenire su Finmeccanica per realizzare a Tessera, vicino Venezia, gli investimenti previsti per il programma dall’azienda aeronautica italiana.
La Campania, che era ritenuta dagli esperti del settore, per la tipologia dei siti industriali già preesistenti, l’area predestinata per quel tipo di attività, ha visto sfumare un’altra occasione per qualificare la sua industria più importante.
Lo sviluppo del comparo campano dell’aerospazio è decisivo per avviare quel processo di reindustrializzazione che può consentire di superare la stagnazione in cui si è impantanata l’economia regionale.
L’indicazione di realizzare nella regione meridionale la struttura del ‘Delivery Center’ per il Superjet 100 era stata più volte anche pubblicamente argomentata da diversi e qualificati interventi dal mondo universitario e da specialisti del settore.
Indicazioni in tal senso erano sostenute anche da diversi esperti che in Alenia Aeronautica si occupano marketing, di analisi del prodotto e del mercato aeronautico e da oltre vent’anni sono impegnati in una delle attività più qualificanti che l’azienda mantiene nei siti campani.
Si consideri che in Europa solo Airbus può vantare una struttura simile con professionisti di pari esperienza e competenza.
Sordi a qualsiasi argomentazione deputati leghisti e di Forza Italia ma anche diversi del centrosinistra hanno ridotto il Parlamento italiano a cassa di risonanza di battaglie campanilistiche e strumentalmente propagandistiche.
In Campania, quando la vicenda ha assunto rilievo nazionale, per iniziativa di Tonino Scala di SD, i consiglieri di tutti i gruppi regionali con l’approvazione di un documento unitario hanno tentato di recuperare una situazione ormai compromessa.
L’epilogo della vicenda del Superjet e la prospettiva che si sta profilando sul programma di collaborazione di Alenia Aeronautica con Airbus per il nuovo velivolo A350Xwb ci pare preludere ad altre delusioni.
L’assessore Andrea Cozzolino e le istituzioni campane dovrebbero preoccuparsi dei contenuti di un accordo con il colosso aerospaziale europeo che potrebbe prevedere una partecipazione dell’industria italiana al programma di poco più del 3% del velivolo: una quota di attività molto al disotto di quella prospettata e attesa per i siti e per le PMI campane.
Mauro Maldonato, un brillante commentatore della società meridionale, sostiene che l’esasperata centralizzazione dell’amministrazione regionale campana della politica industriale alimenta un controllo sociale clentelare e ha prodotto una subalternità del sistema delle imprese al potere pubblico.
Noi pensiamo che sia anche la causa di una oggettiva debolezza della politica e delle forze sociali verso la grande impresa che sulle opportunità d’investimenti e sulle politiche di sostegno gioca spudoratamente al rialzo con gli Enti Locali.

Antonio Ferrara - Coordinamento Aerospazio Sinistra Democratica - Napoli 5 settembre 2007

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