presenta
TOBIA RAVA'
Codice Binario – Paesaggi trascendentali
Mostra a cura di MARIA LUISA TREVISAN
DAL 10 AL 28 APRILE 2007
ARTEMISIA ART GALLERY
5, RUE PRINCESSE CAROLINE (PORT HERCULE) MC 98000 MONACO
VERNISSAGE DI APERTURA MARTEDI' 10 APRILE dalle 18.30 fino alle 21.00
Codice binario è un termine ripreso dal linguaggio informatico. E' l'alfabeto utilizzato dal computer per elaborare i dati assumendo un sistema numerico particolare, quello in base 2 indicato convenzionalmente con 1 e con 0, mediante il quale associando un numero ad una lettera, un simbolo o un numero, si possono codificare tutti i possibili caratteri.
Parlare di numeri, in un'opera d'arte, può sembrare un paradosso, ma la creatività si è anche espressa attraverso proporzioni, logiche geometriche e sequenze matematiche. Con Tobia Ravà veniamo condotti ad esplorare la logica alfa-numerica che si basa sulle regole del codice binario, inteso come una doppia lettura della realtà, attraverso numeri e le lettere antiche dell'alfabeto ebraico. E' un gioco a due, "binario", tra l'autore che propone l'arcano e lo spettatore che lo deve scoprire, decodificare.
La mostra Codice Binario, dopo l'appuntamento di Roma, Pomposa e Milano, arriva a Montecarlo con il sottotitolo Paesaggi trascendentali, in quanto vi saranno alcune opere inedite a tema naturalistico, alcune delle quali a soggetto marino, legate come di consuetudine per l'artista ad un discorso matematico.
Tobia Ravà, dopo aver sperimentato molti percorsi creativi inerenti al rapporto arte e scienza, dal 1998 ha avviato una ricerca legata alle correnti mistiche dell'ebraismo: dalla kabbalah al chassidismo, proponendo un nuovo approccio simbolico attraverso le infinite possibilità combinatorie dei numeri. La logica letterale e matematica, che sottende le opere di Ravà, è intesa come codice genetico e raccoglie elementi sia filosofici sia linguistici che vanno a costituire una sorta di magma pittorico fatto di lettere e numeri, che si cristallizzano sulla superficie "grandangolata" di vedute di canali e boschi.
Le sue opere riportano elementi archetipali della cultura ebraica e si sviluppano attraverso sequenze numeriche riferite ad un linguaggio cosmologico universale, poiché attraverso i concetti base della kabbalah ("tradizione" e anche "ricezione", indica la tradizione mistica del pensiero ebraico), si può arrivare ad un percorso etico-filosofico, legato al pensiero di Itzachq Luria, al contempo antichissimo e moderno.
Sia le composizioni architettoniche, sia quelle a soggetto naturalistico, sono costituite per lo più da un punto di vista centrale o laterale, apparentemente costruito sull'impianto prospettico rinascimentale, come nella serie dei boschetti, formati dai filari di pioppi ordinati con la stessa logica dei dipinti a soggetto architettonico, ma le lunghe prospettive invece di formare profondi coni visivi danno luogo ad una visone allargata, "ad imbuto" per effetto del grandangolo. Se gli artisti rinascimentali cercavano la bellezza ideale nelle geometrie attraverso i rapporti numerici per raggiungere equilibrio ed armonia, misura e ordine, Tobia Ravà sviluppa un percorso simbolico a rebus costruito su piani di lettura diversi attraverso la ghematrià ("gimatreya", criterio di permutazione delle lettere in numeri in uso fin dall'antichità nell'alfabeto ebraico), secondo cui ad ogni lettera corrisponde un numero, così ogni successione alfabetica può considerarsi una somma aritmetica. L'artista ricrea i luoghi del reale servendosi di un linguaggio codificato riferito ai numeri relativi alla traslitterazione ghematrica delle 22 lettere che compongono l'alfabeto ebraico, che hanno appunto un significato etico, spirituale e numerologico, metafora di una disgregazione attraverso le scintille di un Big Bang ancestrale.
Le sue opere raffiguranti soggetti decontestualizzati da una fitta texture cromatico-segnica, mostrano sempre una spiritualità laica e un'umanità fatte di modelli ad un tempo concreti e astratti, di luci e colori che sono la negazione di ogni conflitto, di ogni costruzione ideologica, e rappresentano una sintesi di ciò che ha incontrato lungo il suo cammino, segno e simbolo di un'umanità riconciliata.
Tobia Ravà (Padova, 1959), lavora a Venezia, ha frequentato la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia ed Urbino. Si è laureato in semiologia delle arti all'Università di Bologna, dove è stato allievo di Umberto Eco, Renato Barilli, Omar Calabrese e Flavio Caroli. Espone dal 1977. E' presente in collezioni sia private che pubbliche, in Europa, Stati Uniti, America Latina, e in Estremo Oriente. Nel 1983 è tra i fondatori del gruppo AlcArte, attivo all'Università di Bologna (DAMS), con l'intento di coniugare il fare arte all'epistemologia. Dal 1988 si occupa di iconografia ebraica. Nel 1993 è il promotore del gruppo Triplani, che, partendo dalla semiologia biplanare, prende il nome dall'ipotesi di un terzo livello percettivo derivato dall'aura simbolica, accanto a quelli del significato e del significante. Nel 1998 è tra i soci fondatori di Concerto d'Arte Contemporanea, associazione culturale che si propone di riunire artisti con le stesse affinità per riqualificare l'uomo ponendolo in sintonia con l'ambiente e rendere l'arte contemporanea conscia dei suoi rapporti con la storia e la storia dell'arte, anche interagendo espositivamente con parchi, ville, edifici storici e piazze di città d'arte. Dal 1999 ha avviato un ciclo di conferenze, invitato da università e istituti superiori d'arte, sulla sua attività nel contesto della cultura ebraica, della logica matematica e dell'arte contemporanea. www.tobiarava.com .
World's Artists
ARTEMISIA ART GALLERY, 5, RUE PRINCESSE CAROLINE (PORT HERCULE) MC 98000 MONACO
TEL. 00 377 97981750
FAX. 00 377 97981760
Gli orari della galleria sono dal martedì al sabato 10-13 e 15-19
e-mail: artemisia@artemisia-mc.com
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