L’evento, trasmesso in nove differenti lingue, è stato seguito via satellite in oltre 45 paesi del mondo, con un collegamento in diretta anche con tutti gli stabilimenti che hanno partecipato alla costruzione del “velivolo dei sogni”.
E’ solo la presentazione alla stampa, ai clienti e all’opinione pubblica dell’aereo commerciale più innovativo mai realizzato per l’uso intenso di materiale composito che lo rendono leggero e a basso consumo.
Un evento che ha massicciamente coinvolto non solo gli appassionati di aeronautica, l’aereo di plastica come è stato definito, è una grande scommessa tecnologica del costruttore americano Boeing a cui partecipa anche l’industria italiana Alenia Aeronautica.
L’aereo è già un caso di successo commerciale, prima ancora di volare per la prima volta ne sono stati venduti 650 esemplari alle aerolinee di tutto il mondo, superando le più rosee previsioni di mercato.
Il roll-out del Boeing 787 Dreamliner è stato un evento vissuto con grande partecipazione dai dipendenti di Alenia Aeronautica di Grottaglie e di Pomigliano d' Arco e da tutti coloro che lavorano nel la vasta area dell'indotto aerospaziale. D'altronde la partecipazione italiana al progetto è molto significativa, Alenia Aeronautica partecipa al 26% del progetto e ha investito massicce risorse economiche con il nuovo stabilimento in Puglia e si prevede che il programma porterà un fatturato in venti anni tra gli 11 e 18 miliardi di dollari.
Il lavoro italiano nella costruzione dell’aereo si esprime con le attività manifatturiere nel nuovo stabilimento di Alenia Composite in Puglia e con la ricerca ed ingegnerizzazione svolte in Alenia Aeronautica in Campania.
«Superate le polemiche che seguirono la scelta di Finmeccanica di localizzare in Puglia l'impianto produttivo tutte le risorse dell'azienda si sono spese al conseguimento del risultato comune di vincere la scommessa industriale e tecnologica del programma Boeing. - ha commentato Antonio Ferrara, responsabile del settore aerospazio per la Sinistra Democratica ed attento osservatore della realtà industriale meridionale -
In Campania e in Puglia si gioca una partita che va oltre gli aspetti industriali del programma in questione, il successo del progetto 787 dimostra che il Mezzogiorno ha grandi capacità ed energie e che esistono in questi territori le condizioni per un processo di reindustrializzazione».
Parole che in qualche modo evocano cooperazione e coordinamento tra gli assessorati regionali campani e pugliesi alle attività produttive. Principi che calati nella realtà sono in grado di rafforzare il primo distretto industriale interregionale dell'aerospazio.
«Il programma Boeing pone alla società e al sistema delle imprese meridionali una sfida che non è solo tecnologica e industriale. - aggiunge Ferrara - La condizione per vincerla è che tutti i soggetti istituzionali, industriali e le forze sociali siano consapevoli della grande posta in gioco».
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