Comunicato stampa
Per tutto il mese di agosto 2007 sulla facciata di Palazzo del Parco, il Teatro Comunale di Bordighera, una facciata dalla ossatura grigia di metallo, cemento e vetro, sventoleranno per la seconda volta le "Bandiere", opere di 26 artisti provenienti dall'Italia e dall'Estero.
I partecipanti: Horst AHLBORN e Ave GUARNIERI, Mario ANFOSSO, Andrè APPERT, Maria Rebecca BALLESTRA, Sergio BIANCHERI, Enzo CONSIGLIO, Alexandra DEBODJOYA, Gerardo DI SALVATORE, LUGHIA e Luigi BALLARIN, Alda FAGNANO, Ruggero GERVASONI, Marco GIGLIOLI, Peter HRUBESCH e Traude WEHAGE, Carlo Maria MAGGIA, Carlo MAGLITTO, Davide MINETTI, Marina MINUTO, Pina MORLINO, Bruno MURAN, Alfred THUM, Judit TÖRÖK, Karin WITTULSKY e Philip WITTULSKY.
Bandiere intese come manifesti, ovvero "bande verticali individuali" per rappresentare il proprio universo individuale assoluto con la massima semplificazione possibile.
Libertà espressiva totale per ottenere, attraverso soluzioni personali, una immagine ideografica universalmente leggibile e nello stesso tempo uno spaesamento percettivo mediante l'accostamento di molteplici e diverse superfici colorate, anche decisamente contrastanti.
Si intendeva aggiungere, al contesto architettonico urbano o al paesaggio, forme colorate in sospensione, da muoversi libere, spinte dal vento, in un nuovo percorso ritmico, in modo da formare un colorato giardino di differenti "textures" e simbologie.
Le Bandiere assumono un nuovo contesto dualistico: diventano sculture mobili (statiche nell'immagine eppure mobili in quanto mossi dal vento), immanenti come icone e mutevoli poiché erose dal sole, il vento e la pioggia. Dualismo tra mitologia collettiva e individuale, commistione tra iconoclastia e iconofilia. Si elude l'intoccabile sacralità dell'opera collocandola al di fuori dello spazio espositivo alla mercè di tutti, rimosso dalla consapevolezza l’idea di pubblico poi subito reintegrato attraverso l'elevamento dell'immagine quotidiana di "bandiera" a icona della mitologia collettiva.
Un giardino fluttuante con assoluta libertà degli strumenti di realizzazione (vedi le plastiche, le fotografie su tela cerata, i teloni e il cuoio) e la varietà interpretativa delle immagini.
Site-specific-art? Vi è da sempre il desiderio umano a modificare il proprio ambiente anche solo per motivi decorativi, a realizzare un "paesaggio artificiale"; creare una interazione con lo spazio, un gioco tra occultamento e visibilità. In questo caso si aggiunge il terzo fattore: l'effimero, introdotto dall'azione erosiva della natura.
Le Bandiere, assurte a entità autonoma, dotate di vitalità mutevole (via-via si aggiungeranno nuove “creature”), verranno spostate anche in altre sedi espositive (in Liguria, Lombardia, Piemonte, ecc), per celebrare un rituale festoso, considerato come momento di aggregazione di una comunità, fintanto che il deperimento delle opere lo permetterà.
Ecco la necessità di documenti cartacei che testimonino l'evento. Si intende pertanto terminare la serie delle mostre con il catalogo-documento che ricordi le "Bandiere".
(J. Török)
Da: Giuseppe Salerno <salernogiu@tiscali.it>
Lughia <lughia@lughia.it>
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