Anche il Colosseo fra le 7 meraviglie
Fra gli esclusi, Stonhenge e Tour Eiffel
Fra i vincitori, anche la Grande Muraglia cinese, Petra in Giordania e il Taj Mahal
Polemica l'Unesco: "La lista è frutto di una iniziativa privata"
L'annuncio durante una serata di gala allo stadio Da Luz di Lisbona
La scelta è stata fatta fra i 21 siti finalisti indicati, nel 2006, da un gruppo di esperti, guidato dall'ex direttore generale dell'Unesco, lo spagnolo Federico Mayor. I dieci monumenti più votati fino al meso scorso, oltre al Colosseo, erano l'Acropoli di Atene, le rovine maya di Chichen Itza (Messico), le statue dell'isola di Pasqua (Cile), la Tour Eiffel di Parigi, la Grande Muraglia cinese, le rovine inca di Machu Picchu (Perù), Petra in Giordania, il monumento preistorico di Stonehenge, il Taj Mahal in India.
Dall'iniziativa di Weber ha preso le distanze l'Unesco. La lista, aveva detto l'organizzazione mondiale della cultura, "sarà frutto di una iniziativa privata che non potrà in alcun modo contribuire in maniera significativa e durevole alla preservazione dei siti eletti". E "non c'è alcun punto di paragone fra l'iniziativa mediatica e il lavoro scientifico ed educativo che porta all'iscrizione dei siti sulla Lista del Patrimonio Mondiale".
Le piramidi sono l'unica delle sette meraviglie del mondo antico a essere tuttora in piedi. Le altre, il Faro di Alessandria, il Tempio di Artemide, la Statua di Zeus, il Colosso di Rodi, i Giardini di Babilonia e il Mausoleo di Alicarnasso sono spariti nel corso dei secoli. Il voto è stato aperto, in teoria, ad ogni abitante del pianeta, purché con accesso ad adeguate tecnologie moderne. Le preferenze sono state espresse soprattutto via internet, ma anche per telefono.
L'iniziativa ha avuto più impatto in alcuni Paesi, come il Brasile o la Cina (il Paese più popoloso del mondo, e quindi con il maggior numero di votanti potenziali), che si sono mossi con fervore nazionalista in difesa dei propri monumenti. L'idea del sondaggio mondiale è stata lanciata da Weber nel 2000, dopo la distruzione, a opera dei talebani, dei Buddha giganti di Bamiyam in Afghanistan. Originariamente, l'iniziativa puntava a raccogliere i fondi necessari alla ricostruzione dei monumenti ma l'alto costo, circa 50 milioni di dollari, e gli scarsi fondi raccolti hanno costretto gli organizzatori a puntare solo alla conservazione dei 21 siti candidati a gennaio del 2006. Parte dei proventi dello spettacolo di Lisbona finanzierà la loro ricostruzione.
L'attestazione di "meraviglia del mondo" per il Colosseo è stata ritirata dall'ambasciatore d'Italia in Portogallo, Luca Del Balzo. A conclusione della serata è stata annunciata una nuova iniziativa: le Sette Meraviglie della Natura: già da domenica si potrà iniziare a votare via sms ed e-mail.
Origine: Repubblica
Nessun commento:
Posta un commento