di Ennio Bonfanti |
04.02.2008 - Domenica di Carnevale, giornata di scherzi, frizzi e lazzi. Anche in politica: sconoscevo la vivace ironia dell'ex Presidente della Regione Totò "vasa-vasa" Cuffaro che, invece, si dimostra persona con uno spiccato senso dell'humor. I festeggiamenti a base di cannoli e ricotta girgentana sono stati, effettivamente, una spettacolare carnevalata anzitempo, ma il bello doveva ancora arrivare! Come non cogliere la birichina ironia, infatti, del nuovo simpaticissimo gesto: dopo poco più di due settimane dalla condanna a 5 anni di reclusione ed interdizione dai pubblici uffici (sentenza che lo ritiene colpevole di quattro capi di imputazione in materia di mafia: due per il favoreggiamento personale e altri due per la rivelazione e l'utilizzazione di segreti - artt. 326, 378 e 416-bis Codice penale), dopo appena una settimana dalle dimissioni dalla carica di "Governatore" a causa dell'indignazione popolare nazionale, l'on. "Cioccolatino" (così lo chiamava affettuosamente il boss Guttadauro, come emerge da alcune intercettazioni ambientali tra il capomafia e la moglie) organizza una convention politica dell'UDC in un noto hotel di Caltanissetta, proprio la domenica di Carnevale! Un condannato in primo grado per favoreggiamento di alcuni mafiosi (non di tutta la mafia, si badi...) che continua a fare politica come se nulla fosse? Un politico che per anni ha trattenuto costanti rapporti con boss di spicco ora tiene comizi pubblici, magari sulla legalità, sui problemi della Sicilia ecc.? Beh, sembrerebbe uno scherzo davvero mirabile – vista anche la data prescelta - che indurrebbe a sbellicarsi dalle risa. Ma il buon Totò va oltre: organizza, in pompa magna, questo convegno ma poi... non si presenta e lo diserta! Doppio scherzo? "Mitico!" direbbe Homer Simpson (che come Cuffaro è un golosone di dolci)... "A Carnevale ogni scherzo vale", allora Cuffaro rincara la dose: al convegno chiama a partecipare l'ex Ministro Calogero Mannino (arrestato per concorso in associazione mafiosa ma scagionato dalla Cassazione nel 2005 per un "difetto di motivazione" della sentenza) e l'on. Saverio Romano, oggetto di rivelazioni poco lusinghiere da parte del pentito di mafia Campanella e coinvolto nell'inchiesta giornalistica "La mafia è bianca"... E Romano sembra stare perfettamente allo "scherzo" di Totò: su un giornale online si legge che il deputato, nel corso di tale convention, "ha parlato dei temi della Giustizia" (sic!). "Occorre riaffermare la responsabilità civile dei magistrati, puntare alla separazione delle carriere, elaborare una legge sulle intercettazioni e ridare tempi certi all'amministrazione della giustizia. Si tratta di emergenze nazionali - ha aggiunto - che il prossimo governo dovrà affrontare". Imbavagliare e mortificare la magistratura, togliere di mezzo le intercettazioni (le stesse che hanno incastrato Cuffaro e permesso di arrestare centinaia di boss, mafiosi e uomini di malaffare) sono una "emergenza nazionale"?! E' chiaro che si ha voglia di scherzare, perché se c'è un'emergenza nazionale è proprio quella degli intrecci tra politica e mafia, del degrado della politica e dei politici, dell'asfissiante cappa di interessi clientelari ed illeciti che imprigiona la Sicilia e il resto d'Italia... Ma lo scherzo più bello l'ha fatto il tipografo che ha stampato il manifesto del convegno. Non ho resistito e l'ho voluto fotografare (vedi immagini su www.enniobonfanti.netsons.org): il nome "Cuffaro" a caratteri cubitali e, appresso, l'azzeccatissimo slogan "Sempre al servizio dei Siciliani"! Che ironia, che travolgente ironia! Un politico appena condannato per certi suoi non del tutto leciti "servizi" a taluni boss ed affaristi, si proclama al "servizio" dei Siciliani: mmh... ha tutta l'aria di una spassosa goliardata... E non finisce qui: l'attacchino, avendo subito colto l'esilarante comicità di questo manifesto, dove lo va ad affiggere? Sopra un manifesto di un... circo, attualmente attendato in zona! Effettivamente il circo è l'arena dell'ilarità e della burla, ma il simpatico attacchino fa ancora di più: non solo affigge il manifesto cuffariano sopra le gigantografie del circo in un muro di San Cataldo, ma – con impareggiabile ironia – lascia scoperta la scritta sottostante, a caratteri cubitali e colori vivaci, "Bizzarro" (nome - inusuale - dell'impresa circense). Cuffaro - condannato in primo grado per mafia, interdetto dai pubblici uffici, dimissionario e sospeso dal Governo nazionale con decreto presidenziale, favoreggiatore dei mafiosi Guttadauro, Aragona e Miceli – continua a far politica e si dichiara "al servizio dei Siciliani": davvero, incontestabilmente, oltremodo... BIZZARRO! Ennio Bonfanti Un Siciliano che non vuole essere servito dai condannati per mafia Uso delle immagini del manifesto consentito citando la fonte: Per scaricarle: cliccare qui |
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