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domenica 1 giugno 2008

Molfetta (Bari) - L'eclettico pianismo di Danilo Rea tra 'Lirico' e canzone d'autore

Terzo appuntamento per la rassegna “ Concerti di Primavera”, ideata ed organizzata dalla Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente, con il patrocinio del Comune e del Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano), con in testa il presidente dottor Pietro Centrone, che ha sempre abbinato da anni la musica con l’impegno concreto per la raccolta di fondi legate alla solidarietà.

Ad animare con successo la serata, al teatro Odeon di Molfetta, il poliedrico compositore vicentino Danilo Rea, uno dei pianisti di punta del pianismo italiano, ricercatissimo sia in ambito pop (è infatti il pianista di fiducia di Mina, Claudio Baglioni, Pino Daniele, Fiorella Mannoia, Renato Zero, Gianni Morandi e Adriano Cementano) che jazzistico. Diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia, debutta nel 1975 nella musica jazz con il Trio di Roma, con Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto e collabora con il quintetto di Giovanni Tommaso, con Lingomania, con Pietro Tomolo ma anche con Lee Konitz, Art Farmer, Bob Berg, Michael Brecker, Tony Oxley, Chet Baker, John Scofield, Aldo Romano ed altri numerosi personaggi di spicco del panorama musicale jazz internazionale.

Ma oltre alle prestigiose collaborazioni, Danilo Rea si è sempre distinto oltre che per la sua virtuosistica tecnica strumentale per la sua inconfondibile capacità di miscelare in un’alchimia sonora davvero unica le sonorità della cosiddetta musicale colta, con il jazz e con certe linee melodiche tipiche della popular music. Numerosissimi i riconoscimenti a livello internazionale ottenuti sia in ambito solistico che con formazioni quali i “Doctor 3” (Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto).

Al teatro Odeon di Molfetta il pianista vicentino ha regalato al pubblico pugliese, accorso numerosissimo per l’occasione, una travolgente performance in un susseguirsi di note: con lui “La canzone di Marinella” del maestro Fabrizio De Andrè si trasforma magistralmente in “Besame Mucho”, in una perfetta sintesi di tecnica strumentale, anima ed acuta sensibilità musicale. Il concerto prosegue tra lo stupore del pubblico attraverso gli standard del jazz in un crescendo di emozioni, con una versione particolarissima di “Cam Caminì, cam caminì, spazzacamin” (brano tratto dalla colonna sonora del celebre film “Mary Poppins) e con due omaggi a Domenico Modugno, autore amatissimo dal compositore sin dalla sua più tenera età, testimone di quella profonda passione per la musica cantautorale : “Resta cun me” e “L’uomo in frac”.

Ancora poi un omaggio al Brasile con “ Oh che sarà ”, più volte eseguito da Rea accompagnando Fiorella Mannoia e una appassionata e travolgente versione di “ Hey Jude” dei Beatles .Il pubblico appare letteralmente estasiato da tanta naturalezza ed abilità strumentale, il cuore palpita quando la malinconica e dolcissima “Senza fine” di Gino Paoli (prossimo in puglia accompagnato dallo stesso Rea) muta in “ Singing in the Rain” (Frank Sinatra).

Il tocco pianistico di Rea si fa a volte lieve a volte impetuoso come un fiume in piena, gli arrangiamenti dei brani spaziano senza alcuna sosta, le melodie si trasformano, si inseguono, si intrecciano in un gioco di armonie miracolose. La musica di Danilo Rea è tutto questo rappresentando in maniera mai usuale e banale tutti i percorsi formativi di ascolto della sua complessa personalità artistica. La tecnica diventa un mezzo per poter comunicare al meglio le sensazioni e le emozioni personali all’ascoltatore, il pensiero virtuale si trasforma in arte, il cuore e l’anima diventano parte integrante di quel flusso difficilmente definibile che lega il musicista a chi è dall’altra parte del palcoscenico, in uno scambio reciproco di emozioni e passione.

Claudia Mastrorilli

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