FederBio: necessario il rilancio del Piano d'Azione nazionale per il biologico
La Federazione chiede una ripresa effettiva di ruolo del Ministero per favorire la produzione agricola e zootecnica, la semplificazione burocratica e il coordinamento del sistema di controllo e certificazione
Bologna, 26 luglio 2011 - 47.663 operatori - di cui: 38.679 produttori esclusivi; 5.592 preparatori (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio), 3.128 che effettuano sia attività di produzione che di trasformazione; 44 importatori esclusivi; 220 importatori che effettuano anche attività di produzione o trasformazione – e 1.113.742 ettari di superficie coltivata, in conversione o interamente convertita ad agricoltura biologica: questi i risultati della prima analisi dei dati forniti al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dagli Organismi di Controllo operanti in Italia al 31 dicembre 2010, sulla base delle elaborazioni del SINAB – Sistema d'Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica.
"I dati SINAB 2010 comparati a quelli riferiti al 2009 – commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – rilevano che il numero di operatori è diminuito dell'1,7%. Si tratta della conferma di un trend che sarà ancora più evidente nel corso del 2011 e che dimostra il sostanziale fallimento della gran parte dei Piani di sviluppo rurale regionali, non coordinati e non coerenti con una politica nazionale di sostegno per il biologico italiano nonostante l'ingente quantità di risorse spese fino ad oggi con il Piano d'azione nazionale di settore e le indicazioni emerse con gli Stati generali del biologico. Per FederBio è prioritario intervenire per tutelare, qualificare e far crescere la produzione agricola e zootecnica nazionale prima che il divario con la crescita a due cifre del mercato diventi incolmabile e dia origine a speculazioni, facendo perdere all'agricoltura italiana anche questa opportunità di futuro. Abbiamo molto apprezzato in tal senso le parole del Ministro Romano e il segnale tangibile della sua volontà di occuparsi direttamente del settore che ha voluto dare in occasione dell'ultima riunione del Comitato consultivo nazionale presso il Ministero, presieduta dal suo Capo di Gabinetto. Al Ministro FederBio chiede un significativo cambio di passo, a cominciare da un rilancio del Piano d'Azione nazionale di settore e da una ripresa effettiva di ruolo del Ministero nella semplificazione burocratica e nel coordinamento del sistema di controllo e certificazione."
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