La mostra sarà aperta dal 23 luglio al 3 settembre, dalle 10.00 alle 19.00, tutti i giorni ad esclusione del lunedì.
Mostra di arte contemporanea organizzata da ADAM (Accademia delle arti Macerata) in collaborazione con l’Associazione culturale DiViniVersi, l’Istituzione Macerata Cultura, il Comune di Macerata, l’Associazione Arena Sferisterio, con il patrocinio della Provincia di Macerata e con il contributo finanziario della Camera di Commercio di Macerata.
La mostra, una delle iniziative più significative del ricco programma delle attività collaterali organizzate con il contributo della Camera di Commercio di Macerata per la rassegna Sferisterio Opera Festival 2011, propone una rivisitazione del tema Libertà e destino che sottende la stagione lirica di quest’anno facendone un appuntamento davvero speciale per i melomani e per quanti hanno il desiderio di vivere il clima del proprio tempo .
Del resto è l’arte in tutte le sue articolazioni, prima e meglio di ogni altra concettualizzazione, a rendere manifesto e urgente il problema della libertà e del destino, soprattutto da quando l’incertezza ha fatto irruzione nel sentire contemporaneo, sia nelle conoscenze che nelle coscienze rendendo sempre più instabili i paradigmi e i criteri con i quali tradizionalmente viene affrontata ogni dimensione e sfera del vivere, al punto da mettere in gioco la stessa libertà, coessenziale ad ogni agire pratico, etico e politico.
In questo contesto e nel solco di queste considerazioni si snoda il percorso narrativo della mostra articolato in tre sezioni tematiche: Vanitas Vanitatum, Sulle ali della libertà e Sorte, fortuna, destino.
Tra i 10 artisti, oltre a Mauro Mazziero e alla giovanissima Elena Giustozzi, espongono tre soci ADAM - Accademia delle Arti di Macerata: Francesca Gentili, Michele Mobili e Simona Scarpacci e quattro artisti proposti dalla Galleria Marconi di Cupra Marittima: Roberto Cicchinè, Armando Fanelli, Sabrina Muzi e Rita Vitali Rosati. Ma tra tutti spicca la straordinaria figura di Luigi Di Sarro, medico e artista, già docente di anatomia all’Accademia di Belle Arti, prima di Macerata poi di Roma, che negli anni Sessanta e Settanta aveva maturato un’importante ricerca sperimentale sul linguaggio figurativo e le sue forme. Una ricerca nutrita di grande libertà espressiva, libera come la sua giovane vita improvvisamente interrotta la notte del 24 febbraio 1979 quando incontrò un tragico assurdo destino così riportato dalle cronache dell’epoca: “agenti in borghese che piantonano l’abitazione di Andreotti uccidono Luigi Di Sarro che, alla guida della sua Porche, non si ferma all’alt (aveva scambiato gli agenti per rapinatori)”.
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