Nel 2007 le lobby dei combustibili fossili, del cemento e dei rifiuti, che detengono buona parte delle leve economiche in Europa, ebbero ben chiaro che l'azione di governo portata avanti dal ministro italiano dell'Ambiente avrebbe ribaltato gli equilibri consolidati da sempre, compromettendo gli enormi flussi di denaro pubblico fino ad allora pervenuti e mai prima messi in discussione.
Ma l'uscita dalla scena politica di Pecoraro Scanio, che aveva drasticamente tagliato i contributi del Cip 6 a fossili e inceneritori, dovette rappresentare un passaggio "necessario" per liberarsi di un leader dell'ambientalismo mondiale che, arrivato al Governo, aveva chiamato al suo fianco gente come Carlo Rubbia, Jeremy Rifkin o padre Alex Zanotelli, oltre a una task force di ecologisti e magistrati di punta.
Sono questi alcuni aspetti della tesi-shock che la giornalista d'inchiesta Rita Pennarola supporta con il rigore di documenti e testimonianze nel libro "2008 – L'anno che ha stravolto l'Italia" (Aracne Editrice). E sul ruolo "politico" svolto da una certa parte della magistratura negli ultimi anni si è soffermata nel suo intervento la giornalista, la quale propone nel libro anche la storia di un'altra "epurazione" che segnò il fatidico gennaio del 2008, quella dell'allora pm di Catanzaro Luigi de Magistris, «colpito da provvedimenti senza precedenti - afferma Pennarola - dopo essersi spinto ad indagare fin nel cuore del perverso intreccio tra politica corrotta, poteri giudiziari, massoneria e lobby finanziarie».
Al di là delle due lunghe interviste in cui i due protagonisti rispondono alle domande della giornalista su questi ed altri non meno inquietanti interrogativi, il libro spiega nei dettagli la rivoluzionaria portata delle attività che entrambi, per strade diverse e sempre nel rispetto della legge, stavano conducendo. E racconta cosa sarebbe accaduto se non fossero stati fermati, anche con riguardo al successivo declino del Paese.
«La politica, l'ambiente, la sanità, – scrive Oliviero Beha nella sua prefazione – i poteri forti/marci, le spinte dal basso, l'avvicendamento dei governi, Berlusconi e tutti nella sua ombra, una sinistra frammentata e dall'identità dispersa, le manovre internazionali, il CIP6 piuttosto che le rinnovabili, gli inceneritori sovrani in un sistema–Paese che sta effettivamente bruciando. Di tutto questo si occupa Rita Pennarola costruendo un percorso sulla scia del lavoro politico e delle difficoltà determinanti incontrate da Alfonso Pecoraro Scanio prima e nel finale da Luigi de Magistris».
«Da questo libro - osserva Alfonso Pecoraro Scanio – si comprende anche perché Romano Prodi sia ancora oggi tanto osteggiato, e perché quel Governo fosse considerato scomodo da tante lobby. La ricostruzione fatta da Rita Pennarola su molte vicende che ho vissuto in prima persona mi ha offerto chiavi di lettura per me inaspettate. La devo ringraziare come cittadino per il lavoro di ricerca e di approfondimento, a partire da quello sugli imponenti lavori della Conferenza mondiale sul clima del 2007 a Roma».
I giornalisti interessati possono chiedere il volume in e-book per la stampa alla mail: info@aracneeditrice.it
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