Milano, 3 febbraio 2020 – Se c'è una parola che spopola all'inizio dell'anno, questa senza dubbio è "detox". Dopo essersi lasciati un po' andare durante le feste, dopotutto, quale miglior proposito se non quello di ricominciare con grinta, smaltendo qualche chilo di troppo? Per rimettersi davvero in forma però servono pazienza e costanza, doti che non tutti mostrano di avere. Si spiega così il proliferare di erbe, tisane e bevande che, vantando proprietà detox, promettono risultati eclatanti a fronte di sacrifici nulli o quasi.
Ma c'è da fidarsi? C'è un criterio per distinguere i prodotti validi da quelli destinati a lasciare in eredità soltanto una grossa delusione e un portafoglio un po' più vuoto? Cosa significa "detox" da un punto di vista prettamente scientifico? A fare chiarezza è il dottor Antonio Maone, medico dello sport e ideatore del Wellness Molecolare. "È tipico del marketing della pseudo medicina prendere alcuni termini dalla scienza, connotarli di una forte carica emotiva e spostarli in un altro contesto, dove perdono completamente il loro significato originario. Così, le persone che non hanno una formazione medica (e sono l'assoluta maggioranza!) sono portate a pensare che un determinato prodotto abbia veramente delle basi scientifiche. Il termine detox è un esempio da manuale". Quando si ha l'impressione che i prodotti funzionino, spesso le motivazioni sono ben più basiche rispetto a quelle vantate dalle etichette. "È normale perdere peso con bevande o prodotti a base di Aloe e Senna, perché si tratta di ingredienti lassativi. Va da sé, però, che è molto più glamour (e soprattutto più remunerativo!) scrivere 'detox' invece di 'purgante'", fa notare il dottor Maone.
In ambito medico, spiega, le tossine sono sostanze che provocano danni quando si accumulano oltre un certo limite (è il caso dell'alcool o del botulino per esempio). Quelle che penetrano nel nostro organismo subiscono un primo attacco immediato dal fegato che le scompone e le neutralizza per mezzo degli enzimi, con un processo che prende il nome, appunto, di detossificazione epatica. "Un fegato che funziona bene assolve già regolarmente a tutte le funzioni disintossicanti del nostro organismo. Se non funziona a dovere, evidentemente c'è una patologia su cui intervenire. Se invece la tossina è presente in quantità eccessive (come nel caso di coma etilico o avvelenamento da funghi) si deve ricorrere a farmaci e antidoti. In entrambi i casi, serve ben altro che un prodotto detox", riassume Maone.
Se è così, allora, perché vanno così di moda? "Perché a conti fatti, più che soddisfare un bisogno fisiologico, soddisfano il bisogno psicologico di chi spera di azzerare i danni di un'alimentazione scorretta ingurgitando tisane o bevande detox di tanto in tanto". Il "detox" si ricollega al nostro bisogno inconscio di sentirsi purificati, che ha radici ancestrali ed è presente in tutte le culture e le religioni. Così facendo, dà l'illusione di assolverci dai nostri peccati alimentari, senza dover fare lo sforzo di cambiare veramente il nostro stile di vita nel medio-lungo periodo. "Questi presunti rimedi magici, oltre che ingannevoli, risultano anche diseducativi perché non ci incentivano a eliminare alla base le cause del sovrappeso, dell'obesità e dei dismetabolismi. Il messaggio che arriva è: Strafogatevi pure di pizza, sushi o dolci, tanto poi c'è la soluzione".
Sarà meno accattivante, ma l'unico modo per disintossicarsi davvero è adottare uno stile di vita sano, basato su corrette strategie nutrizionali e su un apporto variato di nutrienti, forniti soprattutto dai prodotti di stagione. Tenendo ben saldo questo principio, Antonio Maone propone quattro semplici regole su come tenere in forma il fegato:
- Evitare di farlo diventare grasso (steatosi epatica), riducendo il consumo di grassi saturi (animali e vegetali) e idrogenati.
- Ridurre il consumo di alcolici e superalcolici.
- Assumere una quantità sufficiente di proteine e fitonutrienti nei pasti quotidiani.
- Idratarsi in modo adeguato durante il giorno.
E cosa bisogna rispondere quando un sedicente "esperto" propone l'ennesima bibita detox decantandone i pregi? Secondo Antonio Maone, per identificare da subito le potenziali truffe bisogna fare tre domande:
1. Verso quali tossine agisce questo prodotto detox? ("Non te lo dicono perché non conoscono la tossina!", commenta).
2. Perché dovrei assumerlo tutti i giorni se sono in sovrappeso? ("Come se il sovrappeso dipendesse dalle tossine e non dal fatto che mangiamo male").
3. Esistono pubblicazioni scientifiche che diano prove dell'efficacia di quel prodotto specifico?
Il dottor Antonio Maone ha un'esperienza trentennale come medico dello sport. Negli ultimi anni è diventato un appassionato divulgatore di strategie nutrizionali e comportamentali volte al benessere personale e alla prevenzione e gestione delle malattie croniche (cardiovascolari, metaboliche, tumorali) legate allo stile di vita. L'esito del suo percorso di studio e approfondimento prende il nome di Wellness Molecolare, perché si basa sulla conoscenza di quel flusso di "molecole chimiche informazionali" che collegano le cellule del nostro corpo; qualsiasi fattore di disturbo ha conseguenze negative sul benessere dell'individuo. È autore di due libri (Crescere con lo sport, per Alea Edizioni, e Bambini in Movimento, per Sonda Edizioni) e di diversi articoli, pubblicati sia da riviste medico-scientifiche sia da magazine di fitness e benessere.
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