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sabato 4 novembre 2006

La LAV: “In Sicilia la caccia di frodo e’ una piaga scandalosa. Subito guardie nei Parchi ed esami di caccia piu’ severi”

Bracconaggio, plauso della LAV per l’operazione dei Carabinieri: denunciati 9 cacciatori di frodo nel palermitano. “La Regione si costituisca parte civile e chieda i danni alle doppiette”


“Un’azione esemplare di contrasto dei fenomeni venatori illeciti e di grande importanza per la tutela della fauna”. Con queste parole di plauso ed apprezzamento verso il Comando provinciale dei Carabinieri di Palermo, la LAV commenta l’operazione antibracconaggio che ha portato alla denuncia penale di ben 9 cacciatori sorpresi dai militari dell’Arma a cacciare nel Parco delle Madonie o con mezzi vietati (richiami elettroacustici e fari).

Poiché la fauna selvatica è definita “patrimonio indisponibile dello Stato”, la LAV chiede al Governatore Cuffaro ed all’Assessore all’agricoltura La Via che la Regione si costituisca parte civile nei processi a carico dei bracconieri e dia avvio, nel contempo, ad azioni giudiziarie di risarcimento per il danno provocato al patrimonio faunistico isolano. “La brillante operazione dei Carabinieri è l’ennesima dimostrazione del fatto che in Sicilia la caccia di frodo è una piaga scandalosa – denuncia Marcella Porpora, coordinatrice regionale della LAV – per questo torniamo ad invocare una maggiore sorveglianza permanente del territorio e, soprattutto, delle aree protette siciliane”.

E’ oramai indispensabile che tutte le aree protette istituite dalla Regione siano permanentemente dotate di guardiaparco regionali appositamente preparati, al pari delle altre Regioni italiane (come Toscana, Lazio, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna) che già dispongono di queste figure professionali. Specialmente nelle aree protette – di fatto l'unico rifugio sicuro per le specie stanziali e migratrici - il rispetto dei divieti venatori deve essere assolutamente concreto e non puramente formale.

”Riguardo ai numerosi bracconieri che infestano la Sicilia, abbattendo specie protette e non rispettando né orari né zone di divieto – prosegue Porpora - chiediamo all’Assessore La Via di dare un “giro di vite” agli esami di abilitazione all'esercizio venatorio: ormai è evidente la necessità che questi esami siano espletati in forma più rigorosa riguardo alle capacità di riconoscimento delle specie cacciabili e protette da parte dei candidati, curandone maggiormente la preparazione circa la legislazione del settore”.

La LAV condanna con forza la situazione di illegalità venatoria in Sicilia che, proprio in queste settimane, risulta interessata da un notevole fenomeno migratorio che aumenta le occasioni di veri massacri: durante la migrazione autunnale dall’Europa settentrionale ed orientale verso il Nordafrica, infatti, milioni di uccelli attraversano la nostra Isola e qui vengono accolti a fucilate. Ogni autunno la Sicilia è teatro di scorribande "sparatutto" dei cacciatori locali e di centinaia provenienti dal centro e nord Italia proprio per queste ghiotte occasioni di facili sparatorie.


Informazioni:
Ufficio Stampa LAV Roma: 06.4461325
www.lav.it

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