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lunedì 11 dicembre 2006

La preziosa testimonianza degli abiti del '400 di Cavaniglia in mostra a Napoli

Un ritrovamento eccezionale, una testimonianza assolutamente unica dell’abbigliamento maschile del ‘400 italiano. Oggi il farsetto e la giornéa del conte Diego Cavaniglia (Napoli, 1453 – Otranto, 1481) ritrovati miracolosamente integri a seicento anni di distanza, vengono esposti per la prima volta, nella mostra “Il costume di un’epoca”, che sarà inaugurata il 14 dicembre e che resterà aperta fino al 7 gennaio 2007 presso il Complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore di Napoli.

L’allestimento rientra nell’evento culturale “Le usate leggiadrie. I cortei, le cerimonie, le feste e il costume nel Mediterraneo tra XV e XVI secolo”, organizzato dal Cefrasm – Centro Francescano di Studi sul Mediterraneo - sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e l’Alto Patrocinio del Consiglio Mediterraneo della Cultura Unesco di Parigi, il patrocinio di Regione Campania, Comunità Montana Terminio Cervialto, La Generalitat Valenciana, Provincia di Avellino e Comune di Napoli, e la collaborazione di Convento San Lorenzo Maggiore, Convento San Francesco a Folloni, Hebraica Hereditas e Ibam-Cnr. Sponsor dell’evento sono Acca Software, La Locanda di Bù e Cantine Di Meo.

Per tre giorni – dal 14 al 16 dicembre – si confronteranno i massimi esperti e studiosi delle Università di tutta Italia e dei Paesi del Mediterraneo, per inquadrare un’epoca attraverso uno dei suoi aspetti più significativi ed affascinanti: il costume.

La mostra “Il costume di un’epoca” si compone degli abiti provenienti dal corredo funebre di Diego Cavaniglia: il farsetto e la giornéa, mentre non sono stati ritrovati né quanto ricopriva la parte inferiore del corpo, né la camicia o il possibile mantello. L’eccezionale scoperta a San Francesco a Folloni (Montella – AV) costituisce un unicum per la tipologia della giornèa – di cui fino ad oggi non erano mai stati ritrovati esemplari – e dimostra come Napoli fosse parte di una koiné culturale al centro dell’attenzione di tutta Europa e intelligentemente accettata dalla monarchia aragonese.

Il restauro degli abiti è stato curato da Lucia Portoghesi, che a Napoli ha seguito le ricognizioni con l’Università di Pisa a San Domenico Maggiore, iniziate nel 1983. Per il restauro – che si è rivelato piuttosto complesso – sono stati usati i metodi dell’ICR – Istituto Centrale per il Restauro – sottoponendo i tessuti, dopo la pulizia, alla disinfestazione con acqua distillata e detergente neutro, al fissaggio su supporto di crepeline e batista di cotone con punto posato e filato invisibile.

La mostra “Il costume di un’epoca” rappresenta quindi un’occasione unica per osservare con i propri occhi una testimonianza unica della moda del ‘400. Attraverso gli abiti del conte Diego Cavaniglia.





Per informazioni: www.francescani.it e www.diegocavaniglia.it
Ufficio Stampa:
Diana Cataldo
Tel.: 349/6636971 – 320/4332561
E mail: leusateleggiadrie@alice.it

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