Il paese si trova in Piemonte, sopra Domodossola, a metà d'una valle buia e stretta forse non a caso detta Antrona. Come tanti villaggi alpini è popolato da poche persone perlopiù anziane, una cinquantina, 197 con le frazioni. E come altri, dai Pirenei alla Sila, sconta la condanna di non essere esattamente quel che si dice "un posto al sole": "Ogni anno, l'11 di novembre, quel bel regalo di Madre Natura si nasconde dietro la montagna. E solo il 2 di febbraio ne rispunta fuori". Totale 83 giorni: lunghi, freddi e soprattutto bui.
"Buissimi, ma quest'anno...". Quest'anno sono arrivati i permessi e i soldi (raccolti tra Fondzione Cariplo, Provincia, Comune) e il progetto a cui Pierfranco Midali lavora sin dal 1999, quando sulla facciata della chiesa fece dipingere una tanto bella quanto inutile meridiana, è finalmente trasvolato dai sogni alla realtà.
Oggi l'annuncio ufficiale: nei prossimi giorni un elicottero trasporterà in cima alla montagna, a quota 1100, un enorme specchio in acciaio traslucido che rifletterà i raggi del sole sulla piazza di Viganella: 250 metri quadrati di "salottino" urbanamente arredato e da tempo predisposto all'abbisogna. "Già me le vedo le mie vecchiette uscire dalla messa e starsene lì, beate, a prendere un po' di luce".
Il sindaco è un entusiasta di suo. Di mestiere macchinista, ferroviere, quasi si commuove al pensiero dell'altissima tecnologia "tutta italiana" utilizzata per portare a termine la Grande Opera. Con incontenibile gioia elenca calcoli matematici, astronomiche previsioni, materiali d'avanguardia, segreti industriali, potentissimi computer tralasciando l'aspetto più sensazionale della faccenda: Viganella è il primo paese al mondo che in tempi di effetto serra modifica scientemente il clima, portando un sole artificiale laddove quello naturale non c'è.
A suo tempo, correvano gli anni '70, tal Piero D., autista d'autobus e astrofisico a tempo perso, andò in tv, al Portobello di Enzo Tortora, a proporre la spianata del Monte Turchino per eliminare la nebbia da Milano. Venne preso per matto. Ma l'anno scorso fu il sindaco di Sedrino, in Val Brembana, a chiedere seriamente alle autorità competenti di "abbassare un po'" il monte che nasconde il suo paese al sole. E poi ci fu quello di Rattenberg, in Austria, che teorizzò l'installazione di ben sedici specchi per portarsi il sole in casa. Midali scuote la testa, "noi abbiamo tutt'altra filosofia: c'è un solo sole? e allora avremo un solo specchio", questione di coerenza.
La notizia di un paesino senza sole, nel Paese d'o sole, mica in Norvegia, ha scatenato la curiosità del mondo. "Espelho gigante pode illuminar cidade italiana no inverno" strillava senza crederci troppo un sito internet brasiliano. Ne hanno scritto in Argentina e in Giappone, a Viganella sono arrivati giornalisti tedeschi, tv francesi, radio spagnole. In paese ancora sghignazzano orgogliosi al ricordo dell'anchorman della Bbc che chiude il collegamento dalla piazzetta congelata: "Daniel Sanford, Bbc news, Viganela, Italy".
Tutto questo gran bailamme ha un po' sconvolto l'ombrosa vita paesana, fatta di vecchi che ne hanno viste tante. Ma ha anche - come dice il sindaco - "allargato i nostri orizzonti". Lui e il suo vice Broggio Giannino sono stati chiamati da decine di amministrazioni in cerca di lumi: "Siamo anche scesi giù a Civita, sul Pollino, un'accoglienza straordinaria". E poi sono arrivate le telefonate dai sindaci dei Pirenei e persino da quello di Maratea, Basilicata, sul mare. E a proposito di mare. Il prossimo ospite di Viganella sarà il console spagnolo. Il dottor Carlos Hernàndez porta con sé la proposta di gemellaggio avanzata dalla provincia andalusa di Huelva. Si trova in piena Costa de la luz: la costa della luce.
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