Cerca nel blog

sabato 3 febbraio 2007

Calcio: stop a tempo intederminato

Pancalli: "Stop a tempo indeterminato per i campionati e la nazionale"

Il commissario straordinario convoca per lunedì un tavolo di emergenza con il governo
Annullate le partite fino alle giovanili. Fermi gli Azzurri e l'Under 21
Pancalli: "Stop a tempo indeterminato per i campionati e la nazionale"


 Pancalli: ROMA - "Il calcio si ferma a tempo indeterminato". Il commissario straordinario della federcalcio Luca Pancalli interviene in modo tempestivo e deciso dopo la tragedia di Catania. Fermi tutti i campionati (compresi quelli giovanili) e stop anche alle partite delle nazionali azzurre: sia l'amichevole di mercoledì a Siena contro la Romania, che quella dell'under 21 martedì a Chieti con il Belgio. Pancalli ha deciso dopo un vertice telefonico con gli stati maggiori del calcio e dopo aver sentito il premier Romano Prodi, il ministro dell'interno Giuliano Amato e il ministro dello sport Giovanna Melandri. "Ho disposto lo stop di tutte le attività, il calcio in Italia si ferma. Ci vogliono misure drastiche, altrimenti non ripartiamo. Ora basta, veramente basta".

"Qualsiasi decisione la Figc voglia prendere ha l'appoggio del Coni". Lo ha assicurato in un colloquio telefonico il presidente del Coni Gianni Petrucci al commissario Pancalli. Per Gigi Riva, vice commissario della Federcalcio, "il segnale più importante lo dà la Nazionale campione del mondo che si ferma e contesta la violenza. E' inaccettabile - ha sottolineato Riva - anche se da quando sono nel calcio l'ho sentito dire tante volte". E mentre il Coni riunisce la sua giunta per lunedì, nella stessa giornata, annuncia Pancalli, "ci ritroveremo per un tavolo di emergenza con Prodi i ministri Melandri e Amato. E' una situazione che non riesco neanche a commentare, perdere la vita a 38 anni è incredibile, ci vogliono misure drastiche".

"Ci vuole un momento di riflessione - ha aggiunto il comissario - perché quel che è successo negli ultimi tempi è inaccettabile. Quando si parla di morti per una partita di calcio, non si può andare avanti facendo finta di nulla. Il poliziotto di Catania è solo l'ultimo caso. Già in passato c'erano stati episodi delittuosi e nessuno aveva mosso un dito". "Gli impianti sono diventati zona franca, dove il delitto viene spesso 'derubricato' dall'impossibilità di catturare e punire i colpevoli. E se a questo aggiungiamo gli imbrogli, gli episodi di corruzione e l'immoralità che dilaga a tutti i livelli nel nostro calcio, è facile concludere che questo mondo deve fare delle scelte e cacciare i mercanti dal tempio".

Matarrese. "Per tutti noi è un momento terribile, piangiamo la scomparsa di questo giovane agente, siamo vicini alla sua famiglia e a tutte le forze dell'ordine. Mai come in questo momento il calcio deve interrogarsi e riflettere sul proprio futuro". Così il presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese, ha commentato il tragico episodio di Catania.

Zamparini. "Non ci sono commenti, viviamo in una società incivile, succedono queste cose perché c'è qualcosa che non funziona. Considero delinquenti quelli che vanno allo stadio a fare a botte". E' duro nel giudizio il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini: "In questo momento penso solo ai genitori di quel povero ragazzo che era allo stadio per lavorare. Stasera nessuno ha vinto - aggiunge - ma abbiamo perso tutti, questi non sono tifosi ma delinquenti che in altri Paesi, come l'Inghilterra, vengono arrestati e puniti severamente. Il lassismo italiano permette ancora che accadano queste cose". E conclude: "Ci vogliono leggi severissime".

Guidolin. "Non si può andare avanti così". Prima della conferma della morte del poliziotto, l'allenatore del Palermo, Francesco Guidolin, aveva commentato gli scontri dicendo che "quello che è successo ha penalizzato lo sport, non si può andare avanti così. Se non capiamo che il calcio è uno sport, se non ci mettiamo bene in testa certe cose... Non si respira più nel mondo del calcio, ciò che è successo offende lo sport e una città bella e civile come Catania". Guidolin ha raccontato che lui e la squadra erano stati scortati in albergo da 50 poliziotti, "come fossimo in guerra, e allo stadio siamo stati accolti da arance e uova. Nel terzo millennio queste cose non devono più succedere".

Pulvirenti. "Bisogna smettere di fare calcio a Catania. Questo uomo è morto, è inutile parlare. Tutto va in fumo... Sapere di questa morte è stato incredibile. Qui non si deve più fare calcio, perché tutto viene vanificato da questi fatti incredibili". Sono le amarissime parole pronunciate dal presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, entrando nell'ospedale Garibaldi dove si trova la salma dell'ispettore capo di polizia Filippo Raciti.

Sergio Campana, Assocalciatori. "Sono totalmente d'accordo con la decisione di Pancalli, ma vorrei che il calcio si fermasse un anno per far riflettere su tutti i mali che mostra". Così il presidente dell'Assocalciatori, Sergio Campana commenta la decisione della Figc di rinviare tutte le partite di calcio previste nel weekend dopo gli incidenti dell'incontro Catania-Palermo. "Da tempo - dice ancora Campana - stiamo denunciando aggresioni settimanali contro giocatori perché perdono una partita. C'è una cultura sbagliata attorno al calcio, non basta una domenica di sosta. Nel momento in cui il calcio sta recuperando faticosamente un po' di credibilità, il pubblico, visto come una potenziale componente per gli incassi, va educato a rispettare il risultato".

Spalletti, Totti. "In un momento di totale amarezza come questo accetto e condivido qualsiasi decisione verrà presa. Così d'altronde non si può andare avanti". Parole di Luciano Spalletti, allenatore della Roma. Francesco Totti ha rivolto il suo pensiero alla famiglia della vittima: "In un momento così drammatico per il calcio, mi sento solo di stringermi alla famiglia colpita".

Cobolli Gigli. La morte del poliziotto a Catania "è un episodio che impone di riflettere con serietà e di agire con risolutezza per restituire il calcio agli sportivi". E' il commento di Giovanni Cobolli Gigli, presidente della Juventus. Il club bianconero "si unisce al cordoglio per la morte dell'ispettore Raciti ed esprime il proprio consenso per la decisione del commissario Pancalli di sospendere i campionati".

Il cordoglio di Milan e Inter. "Senza calcio, senza parole. Senza. In memoria di Filippo Raciti, 38 anni. Massimo Moratti e tutta F.C. Internazionale abbracciano la famiglia, gli amici e i colleghi di Filippo Raciti e condividono, totalmente, la scelte della Figc di bloccare i campionati". Questo il testo del cordoglio dell'Inter. "Tutti i dirigenti e i tesserati dell'A.C.Milan, in un immenso dolore, si stringono in un abbraccio profondo e sincero ai familiari dell'ispettore capo Filippo Raciti deceduto a causa della guerriglia scoppiata a margine della partita fra Catania e Palermo". Questo il messaggio di cordoglio del Milan.


Origine: Repubblica

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *