FONDAZIONE ADO FURLAN
CLOSE DISTANCE
Fotografie di FABIANO AVANCINI e ALESSANDRO MENCARELLI
Villa Savorgnan – Lestans (PN)
Inaugurazione: domenica 15 luglio 2007 ore 10.00
Aperta dal 7 luglio al 19 agosto 2007
Orario: martedì -venerdì 15.30 - 20.00
sabato-domenica 10.30-13.00 / 15.30-20.00
Con l'esposizione "Close Distance" la Fondazione Ado Furlan propone i lavori fotografici di Fabiano Avancini (Padova 1969) e di Alessandro Mencarelli (Serravalle Pistoiese 1956) che, nell'autonomia delle personali modalità formali ed espressive, sono animatori con partecipazione intima condivisa di azioni di rottura di barriere culturali e sociali.
Le loro immagini fotografiche sono pensate in funzione di un recupero emozionale e poetico delle situazioni, non come operazioni formalistiche di reportage o di denuncia che fin troppo oggi ossessionano: appaiono piuttosto come finestre aperte su un orizzonti che illuminano luoghi diversi, di condizioni di extracomunitari allo sbando in Italia come quella del clandestino nordafricano Muhammed, di angolani in lotta nel loro paese contro povertà, disagi endemici, analfabetismo, sfruttamento. Problemi ai quali tutti, leggendo questi testi fotografici, siamo sollecitati a dare risposte concrete, ponendo le basi per una personale presa di coscienza e per una riformulazione attiva delle possibili soluzioni, giorno dopo giorno.
Queste fotografie, apparentemente atemporali e delocate, circoscrivono un "atelier" di vita, offerto all uditorio che siamo noi, che deve farsi creativo introducendoci a ritmi, condizioni e progetti quotidiani di uomini vicini e lontani.
Con "Hotel Clandestine" Alessandro Mencarelli scopre l'umanità di un extracomunitario attraverso la perlustrazione del suo occasionale ricovero dove alla rinfusa sono sparsi carte e giocattolini, coperte e indumenti logori; e riscatta il valore vitale del vissuto, della sofferenza e del sogno.
Le serie di Fabiano Avancini "Alfabeto" relative all'alfabetizzazione in Angola e al progetto "Amputee Soccer", programma di recupero psicologico di individui menomati mediante l'uso di protesi nella provincia angolana di Lwena, propone la realtà fisica del loro riscatto come individui attraverso lo sport paraolimpico e la scuola, evidenziando gli aspetti di una ricca umanità.
Questi lavori di Avancini e Mencarelli sono una lezione per immagini di come l'arte, iscritta ormai dentro a una cornice di esistere globalizzato, possa favorire l'integrazione tra gli uomini: sensibilmente attenti ad ambienti e personaggi ne rivelano la pienezza di vita, tanto più esaltata dalle condizioni eccezionali in cui sono colti.
Essi valorizzano la matrice in cui le manifestazioni fisiche e culturali possono venire indagate e protette, illuminando e diffondendo aspetti relativi a individui e comunità e ai valori che possiedono, elementi essenziali per la definizione di un'identità, al di là delle correnti incomprensioni e pregiudizi.
Le visioni affiancate di Avancini e Mencarelli, sollecitando la nostra partecipazione e il nostro giudizio in momenti di diffuso ottundimento mentale e morale, propongono icasticamente lo svelamento di un "altro" e di un "altrove" che appartenendo al patrimonio culturale di tutta l'umanità possono rivelarsi salvifici. (I.F.)
Ufficio Beni e delle Attività Culturali
Comune di San Vito al Tagliamento
Via Amalteo, 41 – 33078 San Vito al Tagliamento
Tel. 0434833295, email: ufficiocultura.sanvito@virgilio.it
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