Stop all'esportazione di mercurio per ridurre l'offerta
Il Parlamento ha adottato definitivamente un regolamento che stabilisce il divieto di esportazione di mercurio e dei suoi composti a partire dal marzo 2011 per ridurre l'offerta mondiale e contrastare così la minaccia che rappresenta per la salute e l'ambiente. Il regolamento definisce anche le condizioni di stoccaggio del mercurio e prevede che, nel 2010, sarà valutata l'opportunità di bandirne anche l'importazione nell'UE. I PVS saranno assistiti nel passaggio a tecnologie alternative.
Il Parlamento ha adottato un pacchetto di emendamenti di compromesso negoziato con il Consiglio del relatore Dimitrios PAPADIMOULIS (GUE/NGL, EL) sul regolamento relativo al divieto di esportazione del mercurio metallico (e di alcuni suoi composti e miscele di mercurio) e al suo stoccaggio in sicurezza. Il regolamento potrà quindi entrare presto in vigore e il divieto di esportazione scatterà il 15 marzo 2011. L'obiettivo è di «ridurre considerevolmente l'offerta mondiale di mercurio». Le emissioni di mercurio, infatti, rappresentano una minaccia tale per il pianeta da giustificare un'azione a livello locale, nazionale, regionale e internazionale. E' quindi necessario ridurre i rischi di esposizione al mercurio per gli esseri umani e per l'ambiente.
Più precisamente, a partire da questa data sarà vietata l'esportazione di mercurio metallico, di cinabro, il cloruro e ossido di mercurio e delle miscele di mercurio metallico con altre sostanze, incluse le leghe di mercurio, con un tenore di mercurio metallico pari almeno al 95% in peso. Il divieto, tuttavia, non si applica alle esportazioni dei composti destinati alla ricerca e a usi medici o di analisi. E' peraltro precisato che è vietata la miscelazione di mercurio metallico con altre sostanze «finalizzata unicamente all'esportazione» del primo. Fino al 15 marzo 2011, d'altra parte, gli Stati membri potranno mantenere le misure nazionali che limitano l'esportazione o l'importazione di mercurio metallico (e delle altre sostanze citate) adottate in conformità alla legislazione comunitaria prima dell'adozione del regolamento in esame.
Miniere di sale per lo smaltimento e stoccaggio del mercurio
Inoltre, a decorrere dal 15 marzo 2011, il mercurio metallico non più utilizzato dall'industria dei cloro-alcali, quello proveniente dalla purificazione del gas naturale e dalle operazioni di estrazione e di fusione di metalli non ferrosi e quello estratto dal cinabro dopo quella data, dovrà essere considerato un rifiuto e smaltito conformemente alle disposizioni della pertinente direttiva europea (2006/12/CE) «secondo modalità sicure per la salute umana e per l'ambiente».
In proposito, il mercurio metallico considerato rifiuto potrà, «in condizioni di adeguato contenimento», essere stoccato temporaneamente per più di un anno o essere stoccato permanentemente in miniere di sale adatte o in formazioni di roccia dura profonde e sotterranee che offrano un livello di sicurezza e confinamento equivalente a quello delle miniere di sale. Oppure potrà essere stoccato temporaneamente per più di un anno in impianti in superficie «attrezzati allo scopo», ma «in condizioni che permettano il recupero». Gli Stati membri dovranno inoltre trasmettere alla Commissione copia delle autorizzazioni rilasciate per impianti destinati allo stoccaggio temporaneo o permanente corredata della corrispondente valutazione di sicurezza. Tale valutazione deve in particolare garantire la copertura dei rischi particolari derivanti dalla natura e dalle proprietà a lungo termine del mercurio metallico e dalle condizioni del suo contenimento.
Come richiesto dai deputati, entro un anno dall'entrata in vigore del regolamento, le industrie del settore dei cloro-alcali e quelle attive nell'estrazione di mercurio dalla purificazione del gas naturale e dalle operazioni di estrazione e di fusione di metalli non ferrosi dovranno comunicare alla Commissione e alle competenti autorità nazionali tutta una serie di dati sulla disattivazione delle cellule mercurio nei propri impianti, sulle quantità di mercurio ancora in uso, ottenute o stoccate ogni anno. La Commissione dovrebbe rendere pubbliche tali informazioni. Inoltre, gli importatori, gli esportatori e l'industria interessata dovranno comunicare volumi, prezzi, paese di origine e paese di destinazione e previsto utilizzo del mercurio metallico in entrata nella Comunità, nonché volumi, paese di origine e paese di destinazione del mercurio metallico considerato rifiuto oggetto di scambi transfrontalieri nella Comunità.
Sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive
Gli Stati membri, entro un anno dall'entrata in vigore de regolamento, dovranno stabilire le norme relative alle sanzioni da applicare in caso di violazione delle disposizioni contenute nel provvedimento. Dovranno inoltre adottare le misure necessarie ad assicurarne l'applicazione. Tali sanzioni, è precisato, dovranno essere «effettive, proporzionate e dissuasive».
Verso un divieto di importazione?
La richiesta avanzata dal Parlamento in prima lettura di vietare l'importazione di mercurio metallico e dei suoi composti o miscele nell'UE non è stata accolta dal Consiglio. Tuttavia, un emendamento di compromesso prevede che la Commissione dovrà organizzare, entro il 1° gennaio 2010, uno «scambio di informazioni» tra gli Stati membri e i soggetti interessati volto a valutare la necessità di un divieto di importare mercurio metallico, composti di mercurio e prodotti contenenti mercurio. Tale scambio di informazioni avrà inoltre lo scopo esaminare l'esigenza di estendere il divieto di esportazione ad altri composti del mercurio, alle miscele con una concentrazione inferiore di mercurio e ai prodotti che lo contengono (in particolare termometri, barometri e sfigmomanometri). Si dovrà valutare poi l'opportunità di estendere l'obbligo di stoccaggio al mercurio metallico proveniente da altre fonti e di fissare termini per lo stoccaggio temporaneo del mercurio metallico.
Inoltre, come richiesto dai deputati, la Commissione è chiamata a seguire l'evoluzione delle attività di ricerca sulle opzioni per uno smaltimento sicuro, «inclusa la solidificazione del mercurio metallico», e dovrà presentare una relazione entro il 1° gennaio 2010. Sulla base di questa relazione, se del caso, la Commissione presenterà quanto prima - e al più tardi il 15 marzo 2013 - una proposta di revisione del regolamento. Tale questione sarà peraltro affrontata nel corso dello scambio di vedute. La Commissione dovrà inoltre presentare una relazione generale sull'applicazione del regolamento proponendo, se necessario, adeguamenti.
Assistere i paesi in via di sviluppo
Il compromesso accoglie la richiesta dei deputati di invitare la Commissione e gli Stati membri a fornire assistenza tecnica diretta ai paesi in via di sviluppo e con economie in transizione, in particolare per facilitare il passaggio a tecnologie alternative senza mercurio e giungere così gradualmente all'eliminazione definitiva degli impieghi e dei rilasci di mercurio e composti del mercurio.
Background - Il mercurio: origine, effetti e domanda
Il mercurio è emesso da fonti naturali come i vulcani, ma emissioni aggiuntive provengono da fonti antropiche, come la combustione del carbone e l’utilizzo di mercurio nei prodotti. Questo metallo ha molteplici applicazioni: amalgami dentali, apparecchi di misura di controllo (termometri, dai quali dovrà presto essere eliminato) e nelle lampade fluorescenti a basso consumo (cui permette migliori rendimenti). Il mercurio può quindi essere anche prodotto dal riciclaggio di rifiuti dei prodotti succitati e talvolta è il sottoprodotto della produzione di altre materie, come lo zinco o lo stagno. A livello mondiale il mercurio è ancora utilizzato nell’estrazione dell’oro, nelle batterie e nell’industria dei cloro-alcali che, complessivamente, corrispondono al 75% del consumo totale. Oggi solo l’uso nell’industria cloro-soda è significativo nell’UE che, peraltro, comporta emissioni di mercurio nell'atmosfera. Emissioni che possono anche derivare dagli impianti siderurgici.
Il mercurio e i suoi componenti sono estremamente tossici per gli esseri umani, gli ecosistemi e la fauna selvatica. Elevate dosi di mercurio possono essere mortali per gli esseri umani, ma persino dosi relativamente ridotte possono avere gravi effetti negativi sullo sviluppo neurologico, sul sistema cardiovascolare, sul sistema immunitario e sull’apparato riproduttivo. Il mercurio inoltre ritarda l’attività microbiologica dei suoli. Il mercurio è persistente e, nell'ambiente, può trasformarsi nella forma più tossica di questa sostanza: il metilmercurio.
Il metilmercurio supera rapidamente la barriera placentare e quella cerebrale inibendo lo sviluppo mentale potenziale anche prima della nascita. La più importante fonte di esposizione al mercurio è l’inalazione dei vapori di mercurio provenienti dagli amalgami dentali. Ma l'esposizione al metilmercurio avviene perlopiù attraverso l'alimentazione. Esso si deposita e si concentra soprattutto nella catena alimentare acquatica ponendo a rischio in particolare le popolazioni che consumano grandi quantità di pesce e di molluschi. La maggior parte della popolazione delle aree costiere del Mediterraneo e dall’1 al 5% circa della popolazione dell’Europa centrale e settentrionale si situano intorno ai livelli massimi, mentre in gran parte delle comunità di pescatori del Mediterraneo e della popolazione artica questi livelli sono notevolmente superati.
Nel 2003, la domanda mondiale di mercurio ammontava a circa 3.600 tonnellate l’anno, e nei 15 Stati membri dell’UE era pari a 300 tonnellate. L'attività di estrazione dell'oro in Africa, Asia e America latina utilizza circa 1.000 tonnellate di mercurio l'anno, la maggior parte delle quali sono smaltite nell'ambiente. Fino al 2003 il più importante sito europeo di estrazione di mercurio (circa 650 tonnellate) si trovava in Spagna (Almaden), ma la miniera ha cessato le sue attività.
Nel 2005 la Commissione ha adottato una strategia comunitaria sul mercurio che persegue gli obiettivi seguenti:
riduzione delle emissioni di mercurio;
riduzione dell’entrata in circolazione del mercurio diminuendo l’offerta e la domanda;
soluzione della situazione a lungo termine delle eccedenze di mercurio e delle riserve della società (in prodotti ancora in uso o immagazzinati);
protezione contro l’esposizione al mercurio;
approfondimento della comprensione della problematica del mercurio e delle sue soluzioni;
sostegno e promozione dell’azione internazionale sul mercurio.
19/05/2008
Dimitrios PAPADIMOULIS (GUE/NGL, EL)
Relazione relativa alla posizione comune del Consiglio in vista dell'adozione del regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al divieto di esportazione e allo stoccaggio in sicurezza del mercurio metallico
Procedura: Codecisione, seconda lettura
Dibattito: 20.5.2008
Votazione: 21.5.2008
fonte: http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/064-29478-140-05-21-911-20080520IPR29477-19-05-2008-2008-false/default_it.htm
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